Tutto cambia, anche i matrimoni. Oggi ci si può sposare e vivere felici e contenti con un personaggio di fantasia in grado di soddisfare il desiderio di fare coppia di chi accetta nozze del genere. Non è noto come si comporterà l’ologramma in caso di separazione e divorzio. Pare che per il mantenimento si risparmi non poco.
Roma – Sinceramente si pensava di averle viste tutte o quasi, considerati gli anni sul groppone. Ed invece non si finisce mai di stupirsi. Un giapponese di 38 anni, un certo Akihito Kondo, ha dichiarato che nel 2018 si sarebbe sposato con un ologramma, rappresentante una giovane cantante rock e personaggio dei videogiochi dal nome Hatsune Miku.
Ora un ologramma è un’immagine fotografica tridimensionale che sembra avere profondità. Prima dell’avvento di internet e della tecnologia a tutto spiano, nelle società umane era consuetudine che le bambine corressero il rischio di innamorarsi del principe azzurro di turno ed i bambini di qualche ardimentoso eroe. Se tutto restava in un range di “sostenibilità”, veniva considerata come una fase della crescita e della maturità. Ci si poteva anche sposare con la principessa o il principe, ma solo nella fantasia!
La vicenda di Akihito Kondo, come spesso succede nel web, ha fatto straripare una valanga di rivelazioni. E tutti lì a confessare di avere e di avere avuto relazioni durature con personaggi immaginari. Evidentemente era un fenomeno sociale che covava sotto la cenere, pronto ad esplodere alla prima occasione. Gli studiosi di scienze sociali hanno definito l’avvenimento o il movimento che lo compone “fictosessuale“, ovvero persone sessualmente attratte da personaggi di fantasia.
La cosa è poi diventata un trend mondiale che ha generato una serie di discussioni tra l’opinione pubblica, come sempre accade quanto si tratta di fenomeni di costume. Le storie di numerosi fictosessuali sono diventate virali e, addirittura, sono in corso diverse ricerche scientifiche su questi casi. L’oggetto di studio risulta importante sia dal punto di vista psicologico che sociologico, per l’evoluzione che sta subendo la sessualità umana e la storia del costume ad essa collegata.
Il fenomeno all’inizio si è sviluppato in Giappone per poi estendersi nel resto del mondo. Molti fictosessuali, infatti, si sono uniti a gruppi online, sui socials in particolare, e discutono del loro impegno d’amore con i personaggi degli anime (di fantasia), i Manga (personaggi dei fumetti originari del Giappone), e i personaggi dei videogiochi.
Sono stati organizzati matrimoni – non ufficiali – con personaggi immaginari, grazie al sostegno di un gruppo di aziende volte a soddisfare ogni desiderio dei propri fans. Ovviamente quando si subodorano i soldi, ci si butta a capofitto. Tutto lecito, per carità! D’altronde non sono stati i nostri padri latini a coniare la famosa locuzione “il denaro non ha odore” – pecunia non olet?
C’è da precisare che il giapponese Akihito Kondo ha sposato un personaggio fittizio come Hatsune Miku, una cantante pop sintetizzata al computer che è stata in tour con Lady Gaga e protagonista di alcuni videogiochi. Il nostro eroe dopo quattro anni di matrimonio ha sentito il bisogno di rivelare ai quattro venti il suo amore per un ologramma, da cui è poi scaturito il fenomeno dei fictosessuali.
Può senz’altro assurgere al ruolo di primo fictosessuale al mondo. Nelle sue dichiarazioni è emerso che il personaggio di fantasia l’ha aiutato in un periodo di forte depressione dovuta al mobbing subito al lavoro. L’uomo con la sua “compagna” conducono una vita comune, come qualsiasi coppia.
Kondo é consapevole che l’opinione pubblica possa dubitare delle sue stranezze e che, nonostante il personaggio che ha sposato sia fittizio e non reale, si ritiene “soddisfatto“. Contento lui, contenti tutti.
Come nelle favole “e vissero tutti felici e contenti“. Per quanto ci riguarda non resta che da chiedere al personaggio immaginario, qualora fosse possibile, che cosa ne pensa della situazione che è stata costretta a subire!