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Elezioni – Vittoria netta dell’indifferenza

Si è sperato fino all’ultimo, ma anche questo giro di votazioni passerà alla storia per il segno meno di fronte ai dati dell’affluenza. Non solo gli italiani non sanno più a quale santo votarsi per un futuro migliore. Nello specifico non sanno nemmeno se sia il caso di affidarsi a qualcuno.

Roma – Preso atto del flop storico e ampiamente previsto dei referendum sulla giustizia, con una misera affluenza del 20,9%, alle amministrative la percentuale definitiva, invece, è stata del 54,72%. C’è chi si lecca le ferite e chi esulta. Ma nulla cambia in concreto.

referendum quorum no vax

Tanto per capire gli orientamenti di chi ha sentito il dovere civico di votare per il referendum, il quesito sull’abolizione della legge Severino ha registrato il 54,1% dei sì. Quello sulla limitazione della custodia cautelare il 56,2%. Vittoria schiacciante, con oltre il 70% di segni favorevoli negli altri tre referendum sulla separazione delle funzioni dei magistrati, la valutazione dei magistrati da parte dei membri laici dei consigli giudiziari e l’elezione dei componenti togati al Csm.

Al di là del dato numerico il referendum deve essere considerato un pungolo per il legislatore affinché si proceda verso una riforma strutturale della giustizia che non sia una semplice toppa. Intanto è stato un fallimento su tutta la linea ed è bene prenderne atto.

Roberto Lagalla
Roberto Lagalla

Grande festa invece a Palermo per il ritorno in serie B della squadra rosa-nera. Ieri invece ad esultare è il centrodestra. Dopo 10 anni di sindacatura Orlando, arriva la vittoria al primo turno per Roberto Lagalla, medico ed ex rettore dell’Università di Palermo, candidato sindaco di tutto il centrodestra. La corsa di Lagalla è stata segnata dalle polemiche relative all’arresto, per scambio elettorale politico-mafioso, di due candidati del centrodestra, Pietro Polizzi di Forza Italia e Francesco Lombardo di Fratelli d’Italia.

Secondo la Procura entrambi sarebbero responsabili di aver cercato i voti dei boss mafiosi. In precedenza, aveva suscitato scalpore il sostegno a Lagalla di Totò Cuffaro, commissario della “Dc nuova”, e di Marcello Dell’Utri. Circostanze che sono state strumentalizzate dal centrosinistra e da tutti gli altri concorrenti. Il trambusto comunque non ha scalfito la coalizione di centrodestra. I risultati sono sotto gli occhi di tutti.

Maria Grazia Pannitteri

C’è anche da rilevare che a Paternò, Comune di circa 45.000 abitanti in provincia di Catania, la Dc è stata alleata con il M5s ed il Pd a sostegno della candidata sindaca Maria Grazia Pannitteri. Ciò significa che tutta la polemica fatta a Palermo da Conte, Letta e l’intero centrosinistra su Cuffaro, nella città normanna in provincia di Catania non è stata neanche sollevata. Anzi, è stata sottaciuta.

Insomma in Sicilia non solo due pesi e due misure, ma il silenzio “pesante” dei leader del cosiddetto “campo largo” che hanno tenuta nascosta l’alleanza.

A Genova, appoggiato da tutto il centrodestra oltre che da Italia Viva ed esponenti di Azione, Marco Bucci si riconferma alla guida del comune, dopo che nel 2017 strappò la città alla sinistra per la prima volta. Grande risultato di Damiano Tommasi a Verona, sostenuto dalle forze di centrosinistra, che andrà al ballottaggio con il sindaco uscente Federico Sboarina. A Parma il candidato sindaco Michele Guerra della coalizione di centrosinistra andrà al ballottaggio con Pietro Vignali, sostenuto da Forza Italia e Lega.

Catanzaro vedrà il ballottaggio fra Donato e Fiorita, ossia tra il centrosinistra e un pezzo di centrodestra. Per Fratelli d’Italia, nonostante il partito di Giorgia Meloni abbia quasi obbligato la leader regionale e deputata Wanda Ferro a guidare la corsa in solitaria al Comune, è stato un clamoroso tonfo. All’Aquila il ballottaggio sarà tra il candidato del centrodestra Biondi e Americo Di Benedetto. A Messina, tra lo stupore delle due maggiori coalizioni, vince al primo turno Federico Basile, candidato presentato da Cateno De Luca. Ma non è finita qui, diceva Corrado.

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