Lasciando stare la barzelletta delle mance ma gli aumenti indiscriminati delle bollette non ci volevano. Milioni di famiglie sono alla fame, come potremo uscirne fuori se la soglia di povertà aumenta ogni giorno? Ma chi dirige la baracca si rende conto di come siamo messi? La forbice fra ricchi e poveri si sta ampliando a dismisura, come si potrà ripartire e superare la crisi in queste condizioni?
Roma – Ragazzo, mancia! E lo scontrino? Nel Bel Paese dove si paga anche l’aria che respiriamo, non potevano sottrarsi alle grinfie del Fisco financo le mance. Lo ha stabilito, con una sentenza shock, la Corte di Cassazione secondo cui le “mance” vanno considerate a tutti gli effetti come proventi del reddito di un lavoratore e, per questo, sottoposte a tassazione.
Anche le regalie, cosi, rientrano nel quadro normativo che detta una sola linea per il reddito da lavoro dipendente, sia ai fini fiscali che contributivi. Una decisione adottata malgrado la circolare n.3/2018, dell’Agenzia delle Entrate, escluda dalla tassazione le donazioni di modico valore, richiamando l’articolo 783 del Codice civile. Tanto perché si parla di ridurle le tasse, e non di aumentarne il numero già enorme.
Intanto si complica ulteriormente la situazione economica di molte famiglie per gli aumenti di gas ed energia davvero impossibili. Purtroppo i 3,5 miliardi erogati dal Governo non bastano ad evitare la stangata sulle bollette, così dal primo ottobre l’elettricità verrà aumentata del 29,8% e il gas del 14,4%. Sarebbe stato meglio che lo Stato fosse intervenuto con un “calmiere” piuttosto che un esborso insufficiente considerando il numero, stragrande, di famiglie che iniziano a soffrire la fame e non possono pagare riscaldamento e luce. Ma almeno questo si è capito o no?
Un rincaro da record che per l’intero anno si tradurrà, per la famiglia tipo, in una maggior spesa, rispetto al 2020, di circa 300 euro, di cui 145 per la luce e 155 per il metano. Gas che è destinato ad aumentare nel tempo, soprattutto quello per autotrazione. Il decreto varato la scorsa settimana e già pubblicato in Gazzetta ufficiale ha tuttavia contenuto i danni.
In assenza di interventi, precisa Arera (Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente), l’elettricità sarebbe infatti aumentata di oltre il 45% e il gas del 30%. Aumenti così alti, in effetti, non si erano mai visti prima.
La manovra governativa, annunciata dal Ministro Roberto Cingolani, ha però concesso un grande paracadute alle fasce di popolazione meno abbienti, consentendo di mantenere invariate le tariffe per oltre 3 milioni di famiglie che percepiscono i bonus sociali per l’energia.
Si tratta dei nuclei con Isee entro gli 8.265 euro, o i 20 mila se hanno più di tre figli, per i quali la “sterilizzazione degli aumenti” sarà automatica. Mentre le famiglie che devono fronteggiare un problema di salute devono fare domanda per ottenere lo sconto.
Per gli altri consumatori, rappresentati da circa 29 milioni di famiglie e 6 milioni di piccole imprese, il D.L. ha azzerato fino alla fine dell’anno i cosiddetti oneri generali di sistema.
L’intervento del Governo, certamente ammorbidisce gli effetti degli aumenti per proteggere i consumatori più fragili ma, come ha spiegato il presidente di Arera, Stefano Besseghini, non basta: “…Bisogna fare di più per ottenere una riduzione dei costi energetici…”.
Lo stesso Governo nei giorni scorsi aveva manifestato l’intenzione di intervenire in due tempi. In primo luogo con il Decreto per sterilizzare parzialmente l’impatto dei maxi-rincari e poi nei prossimi mesi, forse in manovra di Bilancio, con un provvedimento strutturale sulle bollette.
Gli oneri di sistema, infatti, potrebbero essere finanziati dalla fiscalità generale e sarebbe la seconda volta in tre mesi che il Governo è costretto a intervenire per alleviare gli incrementi, in fattura, legati ai rincari dei prezzi dell’energia.
Dietro gli aumenti delle tariffe c’è principalmente l’aumento dei costi delle principali materie prime energetiche, in particolare del gas il cui prezzo è cresciuto di oltre l’80% nel terzo trimestre rispetto ai tre mesi precedenti. Grazie anche a certe speculazioni, inutile negarlo. Le quotazioni del petrolio, invece, hanno superato gli 80 dollari al barile per la prima volta in quasi tre anni.
Comunque è sotto gli occhi di tutti che i miliardi stanziati dal Governo non sono bastati ad impedire una stangata record. Allarmate tutte le associazioni di consumatori secondo le quali i rincari nei prossimi 12 mesi peseranno per 355 euro sulla famiglia media, con 184 euro in più per la luce e 171 euro per il gas. A proposito di ripartenza alla grande.