Bagarre politica su guerra e pace. E riforme

L’atmosfera è incandescente e non c’è partito che non sia in crisi, l’un contro l’altro armato. I problemi della guerra hanno appesantito il già asfissiante clima di tensione che aleggia in Parlamento. Con le elezioni imminenti i partiti cercano di accaparrarsi i consensi con grande fatica mentre gli italiani sono alle prese con i rincari che non fanno più vivere migliaia di famiglie sull’orlo del dissesto economico. Del doman non v’è certezza, scriveva Lorenzo De’ Medici.

Roma – Guerra e Pace ma Lev Tolstoj c’entra davvero poco. Lo stop al gas russo, la riforma della Giustizia, le divisioni nel centrodestra e le insofferenze nel centrosinistra in vista delle Amministrative, sono i principali problemi che rendono bollente l’atmosfera politica italiana. Mentre il Fisco rimane al centro di un duro scontro tra i partiti. Tutti.

Giuseppe Conte (Foto Roberto Monaldo)

Appare sempre più evidente il fastidio tra i Dem per le affermazioni di Conte sulla guerra ed il ruolo internazionale dell’Italia, nonostante si cerchi di nascondere il nervosismo a tal punto che il Pd cerca ostentatamente l’appoggio di Di Maio. Che forse pensa a ben altro.

Quest’ultimo è un segnale chiaro della tensione che si vive in casa Pd, proprio per l’atteggiamento tenuto da Conte nei riguardi di Letta. Nel contempo, e non è un caso, riparte anche il dibattito sul proporzionale mentre si fa risentire anche Berlusconi che, messo da parte il silenzio sul suo “ex amico”, ha avuto parole forti sugli orrori provocati dall’invasione di Putin.

Silvio Berlusconi (Foto Roberto Monaldo)

Da Torino a Palermo il centrodestra sembra a pezzi. Con attacchi reciproci che sfaldano sempre di più l’alleanza. infatti nella città capoluogo della Sicilia fanno capolino, fino adesso, sei candidati alle Comunali. In Basilicata, nel frattempo, avviene il rimpasto della Giunta per ben due volte in 16 giorni. Dalle urne alle toghe.

Per quanto riguarda la riforma della Giustizia, Forza Italia fa sentire la propria voce con un chiaro messaggio che riguarda la separazione delle carriere sulla quale gli Azzurri non faranno passi indietro, mentre il Pd chiede che gli emendamenti sul CSM vengano ritirati. Come volevasi dimostrare.

Volodymyr Zelens’kyj e Roberta Metsola a Kiev

In sede europea la presidente del Parlamento ha aperto la sessione plenaria con l’invito a rispondere alle atrocità compiute dal Cremlino a Bucha e nei territori occupati. Appena tornata da Kiev, scossa per tutto l’orrore che ha potuto direttamente constatare, ha affermato che “…Bisogna adottare una politica di zero dipendenza da Mosca, per non finanziare le bombe russe…”.

In sostanza la presidente Metsola ha chiesto di sganciare l’Europa dalle forniture energetiche russe e nello specifico di attuare embarghi vincolanti al gas e al petrolio che arriva dall’ex unione sovietica, smettendo così di finanziare indirettamente le bombe che cadono sull’Ucraina.

Il Cancelliere tedesco Olaf Scholz

La Germania, però, frena gli entusiasmi degli alleati riguardo la politica degli embarghi russi. Nonostante i fermenti internazionali ed italiani, non conoscono soste le prove di leadership, tanto che sono già iniziati i riscaldamenti muscolari in occasione delle prossime amministrative e regionali, ma soprattutto in previsione delle elezioni nazionali del prossimo anno.

Si terrà a Milano, dal 29 aprile al 1° maggio, la conferenza programmatica di FdI. Lo ha annunciato Giorgia Meloni nel corso dell’esecutivo nazionale convocato in videoconferenza. Secondo quanto è emerso durante la riunione la kermesse sarà utile per esporre le idee programmatiche di quello che oggi viene considerato, almeno dalle rilevazioni, il primo partito italiano e che vuole gettare le basi per un futuro Governo conservatore, in vista delle politiche 2023.

Giorgia Meloni

Non casuale, pertanto, la location ovvero la scelta del capoluogo lombardo. Un segnale di vicinanza e sostegno al mondo economico, produttivo e industriale italiano, in questo momento in grande difficoltà per l’aumento dei costi energetici e delle materie prime. Il programma è in via di definizione ma già trapela la notizia che con certezza non saranno presenti, tra gli ospiti, Berlusconi e Salvini. In pratica una conferma dello stato di salute in cui versa il centrodestra.

In ogni caso ed indipendentemente dagli eventi, problemi e riforme in discussione, i leader guardano ai sondaggi per misurarsi i battiti del polso, così Fratelli d’Italia anche questa settimana rimane stabile come primo partito, al 21,6%. Il Pd in rialzo dello 0,3% al 21,4%, Lega in calo dello 0,2% al 15,8%, M5S giù dello 0,1% al 13,3% e Forza Italia in discesa dello 0,2% al 7,7%.

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email
Stampa