Assegno unico per le famiglie? Tutto rinviato: per pagare c’è sempre tempo

L’atteso beneficio previsto per le famiglie in base ai valori Isee, sia per i lavoratori dipendenti che per gli autonomi, slitterà al 1 marzo 2022. Per il resto occhio alle scadenze e alle agevolazioni. Ma anche alle sanzioni e alle risoluzioni delle agevolazioni quando non si pagano le rate.

Roma – Ancora fisco, tasse e scadenze. Lo Stato presenta un primo conto avviando la fase del “prendere” dopo quella del “dare”, quest’ultima finita a tarallucci e vino. Il 31 ottobre scorso, comunque stiano le cose, si è conclusa l’ultima tappa relativa all’annullamento automatico delle cartelle fino a 5.000 euro, previsto dall’articolo 4 commi del DL 41/2021. I debiti dei soggetti beneficiari della misura sono stati annullati automaticamente secondo quanto previsto dal Decreto del 14 luglio, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 2 agosto 2021.

Alla luce delle recenti novità si stanno ricalcolando le posizioni debitorie dei contribuenti interessati dalle diverse agevolazioni. Così dal 10 novembre ogni cittadino interessato avrà la possibilità di accedere al servizio di verifica dello stralcio debiti e verificare la propria definizione agevolata.

In particolare dovrebbero risultare annullati automaticamente i debiti di importo fino a 5.000 euro, comprensivi del capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni.

L’importo complessivo deve risultare dai singoli carichi affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2010. Riguardano le persone fisiche che hanno conseguito, nel periodo d’imposta 2019, un reddito imponibile ai fini delle imposte sui redditi fino a 30.000 euro.

Lo stesso discorso vale per i soggetti diversi dalle persone fisiche che hanno conseguito, nel periodo d’imposta in corso alla data del 31 dicembre 2019, un reddito imponibile ai fini delle imposte sui redditi fino a 30.000 euro.

E’ anche tempo di pagamento per i “decaduti” da una dilazione concessa prima della sospensione per il Covid. I contribuenti interessati, per accedere a nuove rateizzazioni, devono versare integralmente tutte le rate arretrate.

Non c’è alternativa, il debito residuo è immediatamente esigibile con il rischio di attivazione delle procedure esecutive e cautelari. In questi casi si applicano le disposizioni contenute nell’articolo 19, comma 3 del DPR 602/1973, in caso di mancato allineamento dei pagamenti.

Si ricorda anche che nella Legge di Bilancio una delle novità annunciate riguarda le detrazioni delle locazioni stipulate dai giovani, di età compresa fra i 20 ed i 31 anni. La condizione è che abbiano un reddito complessivo non superiore a 15.493,71 euro.

Il bonus è per l’intera unità immobiliare o porzione di essa da destinare a propria abitazione principale, sempre che la stessa sia diversa dall’abitazione dei genitori o di coloro a cui sono affidati secondo le disposizioni legislative.

L’agevolazione consiste, per i primi quattro anni, in una detrazione dall’imposta lorda pari al 20% dell’ammontare del canone di locazione, ma entro il limite massimo di euro 2.400 di scomputo fiscale. È la prima importante novità destinata ai giovani e alla locazione dopo la rimodulazione di una serie di bonus casa per il 2022. Tale beneficio è finanziato con il “Fondo affitti giovani”.

Il Governo ha esteso, per tutto il 2022, gli incentivi fiscali previsti per l’acquisto della prima casa da parte degli under 36.

Il bonus si aggiunge alla promozione prevista nel Decreto Sostegni Bis, il quale favorisce l’acquisto della prima casa da parte delle persone più giovani, appunto gli under 36, attraverso una serie di agevolazioni, esenzioni e sgravi fiscali.

Intanto per l’assegno unico, ennesima sorpresa. Il più volte annunciato decollo del beneficio familiare ottenibile a seconda dei valori Isee slitta di due mesi. Ovvero dal primo gennaio 2022 se ne riparlerà il primo marzo. Fino a quella data continuerà l’attuale soluzione ponte che mantiene in vita le detrazioni fiscali, i vecchi assegni familiari per i lavoratori dipendenti e il sostegno temporaneo per gli autonomi. Per pagare c’è sempre tempo, quando la cassa è lo Stato. Viceversa succede un macello.

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