Intervento “contentino” per i debiti sotto i 5mila euro. Il condono è ben poca cosa

Ne beneficeranno migliaia di cittadini purché non superino il reddito massimo di 30mila euro. Le cartelle esattoriali polverizzate riguardano tasse, balzelli ma anche multe e bolli auto non pagati per mancanza di soldi. Stavolta l’intervento tampone in favore dei contribuenti “impoveriti” avverrà in automatico.

Roma – Arriva l’intervento tampone per dare ossigeno ai cittadini inadempienti per necessità. Proprio per questi gravi motivi il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha firmato il decreto attuativo con regole e tempistiche da rispettare per il condono delle cartelle esattoriali sotto i 5.000 euro.

Cartelle esattoriali, arriva il condono fino a 5 mila euro, solo per redditi sotto i 30 mila euro

Si tratta dello stralcio delle cartelle disposto dal decreto Sostegni che prevede la cancellazione in automatico dei debiti per i contribuenti con determinati requisiti. Le incombenze vengono gestite dall’Agenzia delle Entrate e della Riscossione senza che i cittadini interessati debbano fare nulla.

Tra i debiti che rientrano nel condono possono esserci Imu, Tasi, bollo auto, multe, cartelle per cui si è eventualmente aderito alla rottamazione o saldo e stralcio, purché questi includano cartelle sino a 5 mila euro.

Pertanto, entro il 31 ottobre 2021, i debiti sotto i 5.000 euro saranno cancellati. Il condono riguarda le cartelle esattoriali relative agli anni d’imposta tra il 2000 e il 2010, del valore fino a 5mila euro per chi ha dichiarato nel 2019 un reddito massimo di 30mila euro.

La nuova pace fiscale dovrebbe interessare circa 2,5 milioni di italiani. Il testo del decreto del MEF non è ancora stato pubblicato, ma qualche notizia è già trapelata. Infatti, non a caso, entro il 20 agosto, l’Agenzia delle Entrate e della Riscossione dovrà trasmettere l’elenco dei codici fiscali dei contribuenti con debiti fino al ripetuto tetto massimo.

L’importo comprende capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni. Dall’elenco, però, verranno tolti i contribuenti che, come abbiamo detto, superano l’imponibile di 30mila euro, limite stabilito dal decreto Sostegni come soglia di sbarramento per la sanatoria.

Dall’incrocio dei dati e degli accertamenti verrà confermata la platea dei beneficiari del condono, in modo che entro il 31 ottobre i debiti verranno cancellati in automatico.

Con Mario Draghi arriva la pace fiscale.

Entro il 15 novembre, infine, il concessionario incaricato del recupero dovrà presentare la richiesta di rimborso, con “oneri a carico del bilancio dello Stato” in due rate, una entro il 31 dicembre 2021, di almeno il 70% del totale; l’altra, invece, entro il 30 giugno 2022.

Entro il 30 novembre gli enti creditori avranno l’elenco delle quote annullate per poter procedere alla cancellazione a seguito dell’annullamento e all’eliminazione dalle scritture patrimoniali.

In buona sostanza si tratta di ruoli affidati all’agente della riscossione tra il 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2010 quelli inclusi nello stralcio automatico. Saranno 2,5 milioni di contribuenti, per un totale di circa 16 milioni di cartelle, a vedersi togliere il peso del debito con il Fisco, l’Inps o altri enti creditori.

Bisognerà, però, attendere l’autunno inoltrato per avere la certezza di non essere più costretti a pagare. La procedura che partirà a breve, proprio nel mese di agosto, consentirà di dare una ripulita al magazzino dei crediti della Riscossione. Ovviamente non basta.

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