La Meloni sorpassa mentre Grillo e Conte proseguono la commedia tragicomica

La politica prima di andare in ferie non si stacca dalle intenzioni di voto degli italiani che danno in pole position Giorgia Meloni. Bene di pochissimo anche i Cinque Stelle nonostante le scaramucce di Grillo e Conte che si sparlano a colpi di post sui social. I problemi più gravi rimangono e c’è l’incognita della variante Delta che potrebbe farci tornare reclusi.

Roma – I partiti negano l’importanza dei sondaggi ma ce ne fosse uno disposto ad ignorarli. Se le cose vanno bene tutti sorrisi e promesse, se vanno male la colpa è delle rilevazioni che non servono ad un fico secco. La politica, al momento, sembra risentire del caldo intenso di questi giorni e se non è andata in vacanza poco ci manca.

Fratelli d’Italia supera la Lega e si attesterebbe, il condizionale è d’obbligo, come primo partito nelle intenzioni di voto degli italiani. Il dato emerge dalla rilevazione del sondaggi di Swg del 28 giugno scorso (Osservatorio continuativo sull’opinione pubblica italiana). Scende, dunque, il partito di Matteo Salvini e crescono Pd e M5s.

Giorgia Meloni leader di Fratelli d’Italia

Nelle intenzioni di voto il centrodestra è complessivamente al 48%. Così dopo un lungo tallonamento che dura da mesi il partito di Giorgia Meloni arriva al 20,7% a scapito del Carroccio che questa settimana si ritrova al 20,3%. In crescita FI, Azione e Sinistra Italiana.

Il Pd fa un ulteriore passo in avanti dello 0,2%, attestandosi al 18,8%. Il M5s proprio questa settimana sale dello 0,6%, raggiungendo il 16,6 nonostante le litigate fra Grillo e Conte che sembra abbiano stimolato i consensi. Per chi ci crede. Tutto sommato percentuali di una certa importanza, nonostante la casa dei grillini sia da tempo in preda alle fiamme.

Giuseppe Conte e Beppe Grillo

E’ indubbio, e ne abbiamo parlato a non finire, che il M5S stia vivendo una brutta pagina della sua storia che sembra debba concludersi con un impietoso de profundis. Anche se dal botta e risposta tra Grillo e Conte la querelle pare debba continuare a oltranza, forse per stimolare gli assonnati stati generali.

Quello che doveva essere un modo per rifondare un Movimento, che nei fatti ha già cambiato pelle, è divenuto una commedia tragicomica che ha portato ad un ulteriore decadimento del gruppo pentastellato, ormai in balia del più bieco opportunismo.

I grillini sono sempre più smarriti

È la cronistoria, purtroppo, di visioni differenti dalle quali invece di ripartire in condivisione si è arrivati ad una conclusione balorda, francamente inaspettata, tra il Garante Beppe Grillo e l’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

Grillo ha detto con un video pubblicato sul proprio blog che Conte non è la persona più adatta a quello che serve ai pentastellati. A stretto giro è arrivata la replica dell’ex premier il quale fa sapere che il suo progetto politico non resterà nel cassetto e, soprattutto, “…Non può essere la contrarietà di Grillo a fermare mia proposta politica. Se resto in campo? C’è tanto sostegno dei cittadini…”. Ma sarà proprio cosi?

Il “secentesco” e il “medievale”

Comunque stiano le cose l’avvocato risponde in maniera diretta al Garante sostenendo che se lo statuto da lui proposto è “secentesco” la proposta di Grillo è certamente “medievale“. Lo scenario è quello di una guerra di nervi e di posizione e l’ipotesi di una scissione si fa sempre più realistica. Sarebbe solo questione di tempo.

Ma la divisione delle strade lascia i parlamentari nel caos più totale. Primo step, dunque, conoscere lo statuto per avere maggiore consapevolezza per poi decidere. Comunque la “sciarada” va avanti tanto che Grillo si autodefinisce “…Il papà del Movimento…” per aver fatto cose straordinarie, “…Anche se oggi c’è chi mi disprezza e rinnega…”. Esatto: infatti il comico genovese avrebbe fatto meglio ad elencarle tutte quelle cose straordinarie perché in molti non se le ricordano.

Nel frattempo è lecito porsi la domanda: cosa accadrà al Movimento 5 Stelle dopo il post con cui Grillo ha “licenziato” Giuseppe Conte nel ruolo di nuovo capo della creatura politica fondata dal plenipotenziario ligure? Noi crediamo alle farse, voi?

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