Importante sostenere l'economia delle categorie professionali più colpite dalla pandemia ma contestualmente occorre mettere mano su riforma fiscale, riscossione e lotta all'evasione.
Roma – Quaranta miliardi di nuovi debiti per sostenere l’economia. E’ quanto il Governo si appresta a chiedere al Parlamento per l’ok allo scostamento di bilancio, dal quale arriveranno le risorse per il Decreto Imprese, ma anche i finanziamenti che serviranno per i progetti che non rientrano nel Recovery Plan.
Il Consiglio dei Ministri dell’altro ieri ha avviato la discussione e rinviato per maggiori approfondimenti.
Così, con 40 miliardi di ulteriori passività, il Governo prova a rispondere al malcontento delle numerose categorie danneggiate dalle chiusure, ormai sull’orlo di una crisi sociale, economica ed esistenziale senza precedenti.
Parte dello scostamento servirà dunque per costituire un fondo di 20 miliardi da spalmare in 8 anni. A tal proposito il Premier avvierà diversi incontri con le forze politiche durante i quali si discuterà come utilizzare questi fondi.
Il piano prevede, tra l’altro, la realizzazione di infrastrutture, la maggior parte delle quali erano già state indicate durante l’esecutivo Conte. Ma proprio su questi lavori i partiti della maggioranza si confronteranno per definire la lista delle priorità. E sarà battaglia.
Il timore è che avvenga una sorta di assalto alla diligenza, da parte di tutti i partiti presenti in Parlamento, senza alcuna differenza tra maggioranza ed opposizione.
Infatti il Presidente del Consiglio ha incontrato Lega e Movimento 5 Stelle, mentre il oggi sarà il turno di Forza Italia e Pd. Lunedì toccherà a Italia Viva e Fratelli d’Italia ed il giorno successivo a Leu.
In sostanza negli incontri con Draghi si parlerà del “Recovery Plan” e della bozza del nuovo “decreto Sostegni 2”. La prossima settimana, peraltro, sono previste due distinte riunioni del Consiglio dei Ministri. Il Governo ha intenzione, infatti, di accelerare sul Recovery che dovrà essere inviato a Bruxelles entro fine mese.
Tempi brevi dunque, che non lasciano spazio a polemiche e suggestioni, tanto che l’esecutivo ha iniziato una serie di confronti con le Regioni.
Il cambio di passo del Premier nei confronti dei partiti si nota e piace, anche perché finora non vi sono state grandi consultazioni nemmeno sui temi più importanti.
Piccoli passi, forse per smussare la tensione palpabile che si respira soprattutto nel centrodestra, che vive con l’incubo di somministrare giornalmente troppo ossigeno al Governo Draghi e di sembrare dunque “assoggettato” ai poteri forti, anziché ai disagi dei tanti commercianti e piccoli imprenditori in mano agli usurai.
Il vero problema è che la maggioranza teme che il “Recovery” sia frutto solo del lavoro dei ministri tecnici e che non ci siano margini di intervento.
Da qui s’innestano tutte le girandole di polemiche, strategie, false opposizioni, dichiarazioni avventate e discussioni sui social, al fine di difendere ognuno i propri provvedimenti di bandiera, come sta facendo il Movimento 5 Stelle con il Superbonus al 110%. Tanto per fare un esempio.
Come più volte anticipato su queste colonne la maggior parte dei progetti saranno sul “green” e sull’economia sostenibile.
Vincoli che comunque sono dettati dall’Europa, anche se il mugugnare tra i leghisti è tangibile perché in molti vorrebbero che gli investimenti fossero riservati solo alle infrastrutture e per creare lavoro e non sulla transizione.
Ma ufficialmente il “capitano” è soddisfatto sia per l’entità dello scostamento di bilancio che per l’avvio del dialogo sul dl Imprese. Lo ha ribadito lo stesso Salvini quando ieri ha incontrato i parlamentari lombardi per fare il punto sulla situazione nella Regione.
Infatti l’ex ministro dell’Interno ha avuto parole di elogio nei confronti del Presidente del Consiglio. Così come è arrivato anche il pieno appoggio al premier dal segretario del Pd, Enrico Letta, il quale su Twitter amplifica le decisioni del capo del Governo:
“…Il Governo Draghi annuncia uno scostamento di 40 miliardi per interventi su imprese – dice Letta – lavoro, professioni. Scelta importante che verrà incontro alle tante categorie economiche che chiudendo hanno garantito la salute di tutti. Passo decisivo in vista delle prossime riaperture...”.
L’Italia intera attende fiduciosa. La speranza è l’ultima a morire.
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