La politica pensa al Quirinale ma, ancora di più, alle competizioni elettorali amministrative e suppletive. Può succedere di tutto e nessuno, in questo momento, osa azzardare ipotesi. La situazione è cosi complessa che fare previsioni diventa impossibile per tutti. Con il Covid ancora in agguato sarebbe meglio accelerare con le riforme per dare respiro vero all’economia.
Roma – Fra qualche giorno inizierà il semestre bianco e, contemporaneamente, verrà inaugurato il “gioco dell’Oca”, un percorso politico semplice e fantasioso nel quale ognuno si riconosce dettando strategie e sparandole più grosse di altri. E’ un passatempo e, per certi versi, un esercizio che durerà fino al prossimo anno. Tutto è lecito purché non ci si prenda troppo sul serio.
Infatti se si tentasse di sfogliare l’agenda di Mattarella e di Draghi ci accorgeremmo che, nei pronostici, il Premier sembrerebbe candidato a “tutto” ma c’è anche chi vorrebbe il “Mattarella bis” al posto dell’ex numero uno della Bce.
Anche se il Presidente della Repubblica non sembra propenso a continuare la carriera di Capo dello Stato. Ma c’è anche chi immagina Draghi, ed è l’ipotesi più intrigante, al timone di una nuova, si fa per dire, coalizione politica in grado di conquistare, stavolta attraverso il confronto con gli elettori, nuovamente Palazzo Chigi.
Insomma un intreccio di storie, verosimili e bislacche, che potrebbero ispirare molti autori di “gialli” nostrani tra cospirazioni, tradimenti, nebbie e delitti. Presunti e quasi veri. Il messaggio che passa è quello che da adesso in avanti ogni mossa politica verrà dettata in funzione della conquista del Quirinale, al quale ancora nessuno sta pensando.
Ma queste rimangono cosette da nulla a confronto delle prossime competizioni elettorali, sia amministrative che suppletive su Roma e Siena, che si terranno ad ottobre insieme al rinnovo di alcuni consigli regionali.
Virginia Raggi Sindaco di Roma Luigi De Mossi Sindaco di Siena
Nonostante l’aria pesante, e non solo per questo fine luglio torrido, si stanno ipotizzando percorsi che, ovviamente, non sono suffragati da nessuna certezza. A cominciare dalla disponibilità dei diretti interessati, Mattarella e Draghi in primis, per come abbiamo detto. Del resto il Presidente della Repubblica ha spiegato di non essere disponibile ad un bis e il Premier, allo stesso modo, non ha mostrato alcuna velleità politica e partitica. Ma insomma come stanno davvero le cose? Bella domanda.
Ogni ipotesi teoricamente sarebbe possibile, poi c’è da valutare anche lo scenario europeo ed internazionale, le convenienze dei partiti e la situazione economico-sociale del Paese. In ogni caso per misurare la temperatura alle attuali forze politiche, bisognerà attendere, come già detto, l’autunno.
Il Parlamento italiano
Infatti subito dopo l’estate potrebbe cambiare lo scenario mutando i “giochi” che sono ancora nella fase embrionale. Per questo qualunque schema è possibile. Anche il Quirinale riserva grandi sorprese e stavolta è quasi certo che non mancheranno. Vedrete.
La storia insegna. Quanti Papi sono usciti Cardinali ed in politica quante delusioni e vendette si sono consumate? Infinite, basta ricordare Giulio Andreotti, Arnaldo Forlani, Amintore Fanfani, Giovanni Spadolini, per andare indietro nel tempo e poi Franco Marini, Stefano Rodotà e Romano Prodi per citare i più recenti. Molti saranno poi i nomi che riceveranno improvvisa notorietà con l’inconfessata speranza che vengano bruciati.
Marta Cartabia Il 31 luglio scatta il semestre bianco Sergio Mattarella
Insomma la solita, arcinota strategia: lanciare un nome solo per eliminarlo dalla partita. Tra quelli già enunciati e molto probabilmente suggeriti da interessate “veline” ci sono: Marta Cartabia, Pierferdinando Casini, Elisabetta Casellati, Dario Franceschini, Paolo Gentiloni, David Sassoli, Walter Veltroni, Francesco Rutelli, Anna Finocchiaro, Emma Bonino, Paola Severino. Un elenco, comunque, incompleto, a cui qualcuno continua imperterrito ad aggiungere il nome di Mattarella.
Di certo c’è che non sarà facile trovare le giuste alchimie che portino ad un nome condiviso, senza far traballare la maggioranza di Governo. Ma mancano ancora sette mesi, e tanti nomi di “personalità” di rilievo entreranno ed usciranno dal novero dei concorrenti, prima che il prossimo Presidente della Repubblica si insedi per altri sette anni. Vedrete.