Il leader del Carroccio propone l’eliminazione della mascherina, la sospensione dei vaccini per i giovani, l’apertura delle discoteche e ulteriori dilazioni per la notifica di milioni di cartelle esattoriali. L’unica proposta sensata sarebbe l’ultima a ben vedere le condizioni economiche degli italiani rimasti con le braghe per terra. Il resto è solo propaganda.
Roma – Matteo Salvini dice basta alla mascherina. Dopo che in alcuni Paesi come Belgio ed Israele è cessato l’obbligo di indossare la mascherina il capo del Carroccio cavalca l’onda liberatoria e promuove a sua volta l’eliminazione della prima forma di protezione contro il Covid-19.
Dunque con centinaia di cose che ci sono da fare per il nostro Paese in pericolo di recessione la Lega ha deciso di battersi per togliere agli italiani la museruola che sino a qualche giorno fa i più accreditati virologi definivano salvavita.
C’era da aspettarselo. Appena i sondaggi hanno registrato una flessione di consensi pari a qualche decimo di punto, il “capitano” è partito all’attacco con i soliti argomenti populisti ad effetto. In ambito sanitario, fiscale e commerciale. Salvini però fa ricadere la sua proposta sul governo Draghi facendo propri i provvedimenti legislativi emanati dal Premier:
“…Dopo avere ottenuto le riaperture degli esercizi commerciali ed il blocco del coprifuoco – ha detto Matteo Salvini – il prossimo obiettivo sarà liberare gli italiani dal vincolo della mascherina. Con 35 gradi, di temperatura è difficile andare in giro bendati. Poi vaccinare a tappeto chiunque, anche chi non è a rischio non va bene. Bisogna fare come la Germania che vaccina i minorenni solo in caso di patologie pregresse…”.
Il leader lombardo si schiera anche contro le vaccinazioni a tappeto ed in particolare per quelle sui più giovani. In sostanza torna ad esprimere dubbi sulla diffusione su vasta scala del vaccino. Comportandosi più da “no vax” che da parlamentare che sostiene il governo, Salvini ritiene che il vaccino metta in sicurezza gli anziani e chi ha altre patologie e che non si possa esaltare AstraZeneca a giorni alterni. Creando proprio quella confusione che ha tenuto distanti dall’antidoto milioni di italiani.
L’unica cosa da fare è porre in essere maggiore cautela per i bambini ed i ragazzi, come hanno fatto altri Paesi europei. Salvini, in definitiva, smentisce la linea del governo e degli esperti del Cts alzando su un polverone che poteva risparmiarsi. Ma c’è dell’altro: il leader della Lega ha riferito indirettamente a Letta di lasciare proprio a lui il gioco dei sondaggi e di tenere per sé la battaglia contro le mascherine. Ma sarà vero?
Il riferimento riguarda proprio l’ultimo sondaggio che ha visto sul podio, rispettivamente, il Pd al primo posto, FdI al secondo e la Lega al terzo. Nonostante qualche sospetto sulla veridicità dei numeri. Ma il capo della Lega ha già in vista un’altra battaglia: quella per la riapertura delle discoteche, per la verità unica attività commerciale per cui non è stata prevista una data ufficiale per la ripartenza.
Purtroppo non siamo ancora fuori pericolo e le discoteche, un po’ come si è dimostrato per le palestre, possono trasformarsi in diffusori di contagi a meno che non si decida di ballare distante gli uni dagli altri almeno di un metro e più. Ma sarà possibile? Ricordiamo l’esperienza negativa dell’anno scorso? Vogliamo ricadere nell’errore?
Ma Salvini ormai, lancia in resta, è un fiume in piena e affida ad un post su Twitter le altre sue intenzioni: “…Dal primo luglio ci sarà il diritto al lavoro per tremila imprese e 100mila lavoratori – scrive il leader leghista – insieme al diritto ad un divertimento (sano e controllato) per milioni di giovani chiusi in casa da mesi…”.
Salvini, lasciando sgomento anche Draghi che comunque lo sta facendo giocare come un bambino con le sue continue provocazioni, ritiene giusto prorogare la sospensione dell’invio delle cartelle esattoriali, almeno fino a settembre.
Questa proposta, a dire il vero l’unica sensata, appare davvero opportuna cosi da evitare, per tutta l’estate, qualsiasi forma di riscossione considerando le condizioni economiche della stragrande maggioranza degli italiani. Per poi passare almeno alla rottamazione se non all’eliminazione di parte dei tributi dovuti.