L'ultimo Dpcm contiene le solite disposizioni incerte e ingiustificate. Il presidente regionale della Lombardia ricorre al provvedimento sanitario ministeriale che dichiara zona rossa la regione più produttiva d'Italia.
Roma – Mentre la politica pensa alle sue beghe l’Italia è di nuovo alle prese con le restrizioni a seguito dell’ultimo Dpcm entrato in vigore ieri. Tentando di fare un po’ di chiarezza fra norme e codicilli diciamo, in premessa, che il provvedimento ha valore sino al 5 marzo. Le piste da sci rimarranno chiuse sino al 15 febbraio ed è probabile che non riapriranno, almeno per l’anno in corso.
I musei apriranno i battenti in zona gialla tutti i giorni feriali e con i dovuti accorgimenti mentre palestre, piscine, Spa e centri benessere rimarranno inesorabilmente chiusi. I bar, si vedrà come e dove, dovrebbero dire stop all’asporto dopo le ore 18.
Da oggi il ministro della Salute Roberto Speranza ha deciso che ri-entrano in zona rossa Lombardia (il presidente Attilio Fontana ha fatto ricorso al provvedimento dichiarandosi sconcertato), la provincia autonoma di Bolzano e la Sicilia, quest’ultima su esplicita richiesta del governatore Nello Musumeci.
Entrano in zona arancione nove regioni: Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Umbria e Valle D’Aosta. Restano in area arancione Calabria, Emilia-Romagna e Veneto. In zona gialla sei regioni virtuose: Campania (dove il presidente De Luca ha promesso chiusura totale se i campani torneranno a giocare a libero per tutti), Sardegna, Basilicata, Toscana, Molise e la provincia autonoma di Trento.
Stretta ulteriore, per come abbiamo accennato, per bar e movida del sabato sera. Cibi e bevande potranno essere acquistati esclusivamente fino alle 18 nei bar e negli esercizi commerciali che vendono bevande e alcolici, come le enoteche.
Nel dettaglio l’asporto è consentito fino alle 18 per i codici Ateco 56.3, cioè bar e altri esercizi simili senza cucina e 47.25, commercio al dettaglio di bevande in esercizi specializzati. Le attività dei servizi di ristorazione, bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie, sono consentite dalle 5 alle ore 18.
Il consumo al tavolo è possibile, invece, per un massimo di 4 persone per tavolo, a meno che siano tutti conviventi. Dopo le ore 18, però, è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico. Resta consentita senza limiti di orario la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive, limitatamente ai clienti che alloggiano nella struttura.
Dal 16 gennaio al 15 febbraio 2021 è vietato ogni spostamento in entrata e in uscita fra i territori di diverse regioni o province autonome. Consentiti solo gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, motivi di necessità o di salute.
É comunque permesso il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione negli orari consentiti. Confermato il divieto di movimento dalle 22 alle 5 del mattino successivo. Sono permessi esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute accompagnati dalla solita dichiarazione cartacea.
L’autodichiarazione dovrà essere redatta e prodotta in duplice copia (ma questo andava detto sin dall’anno scorso poiché il modulo cartaceo reca l’obbligo di firma in calce sia del dichiarante che dell’agente operante).
Il Dpcm raccomanda “fortemente”, per la restante parte della giornata, di non spostarsi con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi.
É sempre possibile fare rientro a casa negli orari consentiti. Vietato andare nelle seconde case fuori regione. In caso ci si trovi in una zona arancione si possono raggiungere solo le seconde case nel comune. Sempre valida la deroga che autorizza lo spostamento nelle seconde case per riparare un guasto, per recuperare oggetti o materiali indispensabili, per effettuare lavori d’emergenza per il tempo necessario a realizzarli.
Riprendono i concorsi pubblici in tutta Italia, anche se saranno possibili sessioni ridotte ad un massimo 30 partecipanti (vedremo quanto tempo ci vorrà per svolgere un esame quando si presenteranno migliaia di candidati per 10 posti di lavoro, assembramenti a parte).
Dal 15 febbraio sono consentite le prove selettive dei concorsi banditi dalle pubbliche amministrazioni nei casi in cui è prevista la partecipazione di un numero di candidati non superiore a 30 per ogni sessione o sede di prova, previa adozione di protocolli ad hoc.
Resta sospeso lo svolgimento delle prove pre-selettive e scritte delle procedure concorsuali pubbliche e private e di quelle di abilitazione all’esercizio delle professioni (ma l’anno scorso per i medici non c’era stata la sanatoria?), ad esclusione dei casi in cui la valutazione dei candidati sia effettuata esclusivamente su basi curriculari o in modalità telematica.
Fermi anche gli esami di Stato e di abilitazione all’esercizio della professione di medico chirurgo (avevano detto che servivano migliaia di medici, evidentemente non era vero) e di quelli per il personale della protezione civile. Ripartono, invece, le crociere (ma come si potrà raggiungere un porto per imbarcarsi durante i divieti assoluti di spostamento? Fare una crociera è una necessità? Un motivo di lavoro? Serve per raggiungere la propria residenza?)
Ad ogni buon conto dal 16 gennaio “i servizi di crociera da parte delle navi passeggeri di bandiera italiana – si legge nel Dpcm – possono essere svolti nel rispetto delle specifiche linee guida validate dal Comitato tecnico scientifico”.
Prevista l’istituzione di zone bianche dove il virus presenta uno scenario di tipo 1 e livello di rischio basso, con incidenza settimanale dei contagi inferiore a 50 casi ogni 100mila abitanti per tre settimane consecutive. In queste zone gran parte delle attività potranno essere ri-aperte.
Restano chiuse fino al 5 marzo, però, palestre e piscine. Il Cts sta studiando linee guida dedicate, proposte dal ministero dello Sport, che consentiranno di autorizzare le lezioni individuali. In zona gialla è consentito lo spostamento, in ambito regionale, verso una sola abitazione privata abitata, solo una volta al giorno, fra le 5 e le 22, nei limiti di 2 persone ulteriori rispetto a quelle già conviventi.
In zona arancione questi spostamenti riguardano solo l’ambito comunale ma sono consentiti quelli in piccoli Comuni, al di sotto dei 5mila abitanti, in un raggio di 30 chilometri, ma mai verso capoluoghi di provincia. Le nuove disposizioni prevedono, in zona gialla, l’apertura al pubblico di musei, istituti e luoghi di cultura, dal lunedì al venerdì, con esclusione dei giorni festivi.
Aperte anche le mostre e le esposizioni. Le scuole di secondo grado adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica in modo che, a decorrere dal 18 gennaio 2021, le lezioni si svolgano in presenza di almeno il 50% degli alunni e fino ad un massimo del 75%.
La restante parte dell’attività didattica potrà essere svolta a distanza. Comunque nelle giornate festive e prefestive sono chiusi i negozi nei mercati e in centri commerciali, gallerie commerciali, parchi commerciali e altre strutture assimilabili.
Fanno eccezione farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, di prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi, edicole e librerie. Per il resto abbiano problemi con Pfizer per via delle annunciate riduzioni dei vaccini per l’Italia, e una generale flessione della fiducia nei riguardi delle istituzioni ormai distanti dalle esigenze primarie della popolazione.