La colpa dell'aumento dei contagi ricade soltanto sugli italiani che tornano dalle vacanze all'estero. I migranti si infettano solo nei centri di accoglienza. Sembra uno scherzo, invece lo affermano gli scienziati.
Roma – “…Ti assolvo migrante e condanno te turista come portatore di Covid-19…” questo il concetto, enfatizzato, espresso da Franco Locatelli, oncoematologo e presidente del Consiglio Superiore di Sanità e membro del Cts (Comitato tecnico scientifico) e reso pubblico dalla stampa. Noi di Pop torniamo sull’argomento perché come milioni di italiani ci sentiamo confusi quando si parla dello stramaledetto virus infernale e vorremmo saperne di più.
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Incominciamo con uno dei temi più dibattuti dai politici italiani nelle ultime settimane e cavallo di battaglia dell’opposizione: “L’unica vera emergenza legata al virus è legata agli sbarchi” ha tuonato il leader del Carroccio Matteo Salvini, mentre Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia ha rincarato la dose su Facebook, postando la frase “Non si può continuare a ignorare il legame tra aumenti dei contagi e immigrazione clandestina”. Insomma solo parole ma che qualche pizzico di fondamento dovrebbero averlo se è vero come è vero che i migranti si infettano come ogni altro individuo al mondo. Ma per molti non è cosi. Infatti di parere completamente opposto è Sandra Zampa (Pd), sottosegretaria alla Salute:
”…I numeri dei contagi nei centri di accoglienza per immigrati, anche coi casi di Treviso – dice la sottosegretaria – sono in linea col resto della popolazione. Non c’è nessun allarme. E’ vergognoso dare dell’untore agli immigrati…”.
Ha affermato con forza Zampa, sulla base di una ricerca completata nei giorni scorsi che indicava in 239 i casi di Covid riscontrati nell’intero sistema di accoglienza. Si dovranno poi aggiungere quelli dell’ex caserma Serena di Treviso, con 305 immigrati quasi tutti positivi e, soprattutto, applicare le Linee guida a queste realtà e, in generale, ai “soggetti fragili” approvata dal ministero il 31 luglio, col via libera del Cts. Secondo il professor Locatelli, il 25-40% dei contagi sono dovuti dalla popolazione rientrata dai viaggi o da stranieri residenti in Italia e il 3-5% dai migranti che si infettano nei centri di accoglienza stessi. Insomma l’impatto di questi ultimi sarebbe davvero minimale. Ma è realmente così?
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Il 14 agosto l’Iss (Istituto Superiore di Sanità) ha pubblicato l’aggiornamento nazionale del bollettino sul Covid-19 in Italia fino all’11 agosto: il quadro dell’epidemia di Coronavirus nel nostro Paese, sebbene non critico, continua a mostrare segnali che richiedono attenzione e una tendenza al progressivo peggioramento, come indica il fatto che tra il 27 luglio e il 9 agosto l’incidenza dei contagi è stata di 7,29 ogni 100 mila abitanti, in rialzo rispetto alle due settimane precedenti:
“…Molti dei casi diagnosticati sono casi di infezione importati – ha scritto l’Iss – da cittadini italiani in seguito a viaggi in aree con una più elevata circolazione virale o con misure di prevenzione meno stringenti di quelle italiane…”.
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Sempre secondo l’Istituto, i nuovi casi riguardano persone asintomatiche, che possono essere indice di focolai in ambito familiare e lavorativo. Inoltre, su un campione di circa 4.400 casi diagnosticati tra il 27 luglio e il 9 agosto, il 66% dei nuovi infetti era autoctono, mentre il 27% era importato dall’estero. Il restante 7% riguardava casi non noti. Tutti dati che vanno, comunque, interpretati con attenzione, in quanto non specificano la nazionalità dei contagiati ma solo se provengono o meno dall’Italia.
Il 26 luglio scorso, durante un’ennesima intervista, il direttore del dipartimento di Malattie Infettive dell’Ospedale Sacco di Milano, Massimo Galli, aveva ribadito che i migranti in arrivo erano tra le persone più controllate del momento e che non erano gli unici a sfuggire a verifica e quarantena, in quanto avevano una condotta simile anche le numerose persone che arrivavano dai Paesi dell’area Schengen. La scienza parla e assolve laddove la politica condanna e confonde l’opinione pubblica? Insomma confusi eravamo e confusi rimaniamo. Come vogliono lor signori.
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