ROMA – LO SCANDALO DELLE RSA DILAGA IN TUTTA ITALIA. INADEGUATE ALL’EMERGENZA.

Altre indagini seguiranno perchè pare siano quasi il 70% le strutture che ospitano anziani non in regola con le normative anti-Covid. Qualora si accertassero responsabilità obiettive, quante morti si potevano evitare?

Roma – Sono partiti gli accertamenti ad opera del Nas di Milano presso 17 Rsa e un ospedale, in provincia di Como. Le ipotesi di reato, in questa fase di indagine per il momento a carico di ignoti, sono pesantissime: omicidio ed epidemia colpose. Gli uomini del Nas hanno sequestrato 363 cartelle cliniche  di altrettanti pazienti deceduti nei mesi più caldi della pandemia. Le indagini passeranno al setaccio atti e operazioni nell’osservanza dei protocolli di prevenzione e procedura che, per legge, dovevano e devono essere applicati per arginare e contrastare l’epidemia del Covid-19.

Il Governatore Fontana, colpevole o innocente?
Il governatore Attilio Fontana impelagato nella questione dei camici donati o meno alla Regione Lombardia dal cognato.
Sono stati 26 gli esposti dei familiari delle vittime a cui hanno fatto seguito le denunce del personale sanitario e del Codacons, da cui sono partiti i controlli. La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Como vuole vederci chiaro su questa vicenda che ha sollevato polemiche e perplessità. Il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri ha commentato l’operazione del Nas in modo favorevole con uno sguardo rivolto non solo alle vittime ma ai loro familiari. Se ci saranno delle responsabilità Sileri si dice sicuro che magistratura e carabinieri riusciranno a trovare le prove necessarie per incastrare gli eventuali responsabili. 
Pierpaolo Sileri
Pierpaolo Sileri
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Si teme però che l’indagine in provincia di Milano apra un vaso di Pandora su altre case di riposo dislocate nelel diverse regioni d’Italia. Catanzaro, Catania, Pescara e Cagliari, sono solo alcune delle città dove i militari avrebbero riscontrato all’interno di alcune Rsa irregolarità e non conformità rispetto alle misure per la prevenzione del Covid-19.

 

Tre strutture per anziani in provincia di Cagliari erano inadeguate alle gestione della pandemia.
La pandemia avrebbe portato alla luce il sovraffollamento delle strutture, la mancanza di autorizzazioni, la cattiva gestione dell’emergenza e le inadempienze sui permessi. In un caso in provincia di Cagliari è stato accertato il mancato allaccio alla rete idrica del comune con l’uso di un pozzo la cui acqua sarebbe stata dichiarata non potabile. La domanda più dolorosa per la quale i parenti delle vittime e il personale operante nelle strutture attendono risposta è una sola: quante di quelle morti si potevano evitare?  
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