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ROMA – ALLEANZA GIALLOROSSA IN CALO. CENTRODESTRA FAVORITO. RENZI AL 3,5%

I sondaggi, in questo momento, servono a poco. Il Governo non ha dato prova di saperci fare ma non è detto che non riesca a farla franca. L'opposizione è favorita ma meglio aspettare l'esito del referendum. Italia Viva arranca con un asfittico 3,5%.

RomaLa situazione politica è in perenne sofferenza e continua a risentire delle evoluzioni derivanti dal contesto pandemico, sia per la maggioranza che per l’opposizione. Gli ultimi sondaggi politici, infatti, rappresentano appieno questo momento, almeno dal punto di vista elettorale. Certo il centrodestra viene dato in vantaggio, almeno in quattro regioni. Ma meglio andarci cauti. E comunque le valutazioni vanno fatte per singole regioni.

Italexit di Gianluigi Paragone.

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Le intenzioni di voto non premiano, certamente, le forze governative, così il Pd non riesce a capitalizzare la crisi che sta attraversando la Lega di Salvini, mentre il M5S, tra espulsioni, abbandoni e scontri intestini, nonché per la spaccatura e la nascita del movimento “Italexit” di Paragone, cede il passo e viene superato anche da Fratelli d’Italia per qualche manciata di consensi.

La Lega resta comunque saldamente il primo partito d’Italia. Alle elezioni regionali che si terranno a settembre sembra che Luca Zaia, in Veneto, dovrebbe ottenere un vero e proprio plebiscito e la partita si gioca semplicemente tra la lista della Lega e la lista personale del governatore. Se quest’ultima dovesse ottenere più voti, allora la leadership di Salvini potrebbe essere messa in discussione ma senza alcun rischio di perdere il timone del Carroccio. La base leghista certamente è in fermento.

Luca Zaia.

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Nel centrodestra a contendere alla Lega il grado di capitano e la linea politica da dare alla coalizione rimane soltanto il partito di Giorgia Meloni, quello con la maggiore crescita negli ultimi mesi e che sarebbe divenuto il terzo partito d’Italia per consensi, ma ancora lontano dalle percentuali che potrebbero insidiare realmente il sodalizio di Pontida. Per i partiti al governo, invece, il dibattito sulle possibili alleanze per le elezioni regionali è molto difficile. Sembra sfumare, infatti, la possibilità di un’alleanza organica e duratura tra il PD e il M5S. Cosi facendo addio a qualsiasi ipotetica vittoria.

Giorgia Meloni

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Come finiranno le imminenti consultazioni che si svolgeranno il prossimo 20 e 21 settembre? E’ ancora difficile rispondere con certezza, anche se gli esperti di numeri hanno iniziato a tracciare eventuali bilanci e scenari ipotetici. Certo il centrodestra sembra più unito e potrebbe  approfittare dei gravi problemi del centrosinistra, soprattutto esistenti in seno ai Grillini, per imprimere velocità al rush finale dentro le urne, anche se il 5% di Forza Italia prevede una totale debacle del blocco giallorosso, sempre più dilaniato da correnti e decisioni contraddittorie.

Zingaretti e Grillo una coppia male assortita.

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Ad oggi, a meno di clamorosi cambiamenti, il duo Pd-Grillo dovrebbe essere coalizzato soltanto in Liguria dove Ferruccio Sansa, sfavorito, spera di avere la meglio sul candidato uscente Giovanni Toti, meno sfavorito del suo avversario. La situazione, in effetti, nelle singole regioni è diversificata sia a causa di candidati “forti“, che per le forze politiche in campo, non sempre coalizzate nel centrosinistra. Infatti nelle Marche parrebbe avanti il centrodestra poiché, per il sistema elettorale vigente, non è possibile esercitare il voto disgiunto. In Campania, invece, il centrosinistra va molto bene con De Luca. In Toscana e Puglia la sfida più interessante, considerato il “testa a testa” nei sondaggi. Comunque proprio in Toscana Matteo Renzi si scommette il futuro politico di Italia Viva, nei sondaggi nazionali data al 3,5%. Mentre in Puglia potrebbe esserci la vera sorpresa. A cercare di sconfiggere il coriaceo presidente Emiliano è il ripetente Raffaele Fitto, in quota al centrodestra, che potrebbe, questa volta, centrare il bersaglio.

     Un taglio netto e via…

Attualmente, però, la campagna elettorale è tutta in salita e ancora abbastanza fluida. Bisogna attendere anche quale sarà l’esito del referendum. La “battaglia delle battaglie” per i Pentastellati, autentico fumo negli occhi per Pd & compagnia bella. Comunque la partita decisiva per la tenuta del governo Conte bis si gioca non solo alle prossime elezioni regionali ma soprattutto in relazione all’esito del referendum. In ogni caso la sfiducia all’attuale governo, nonostante tutte le ipotesi dei sondaggi, non è proprio scontata. Come riscuotere i soldi al gratta e vinci.

 

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