Le manifestazioni culturali più gelide del pianeta sono diventate autentiche kermesse d’arte che attraggono milioni di visitatori da tutto il mondo. Il Regno del Ghiaccio, inaugurato in Cina lo scorso 5 gennaio, rappresenta un esempio di festival inimitabile per bellezza e suggestione.
Roma – Ci sono notizie, sempre più di rado a dire il vero, che riescono a strappare un sorriso, anche se motivi per farlo, in realtà, non ce ne sarebbero. Questa tipologia di news, per un attimo, un attimo soltanto, il tempo del frullo di un passero, fanno sognare, facendo rivivere la magia delle fiabe e lo stupore di quando da bambini si immaginava un mondo di principesse e cavalieri.
Che cosa è successo di tanto straordinario da suscitare un così portentoso prodigio? Il 5 gennaio scorso è stato inaugurato in Cina il Regno del Ghiaccio. Già l’inverno, come stagione, è un periodo tanto atteso per chi ama i panorami innevati che trasformano i paesaggi in veri e propri posti magici ed incantati in cui è facile immergersi gioiosamente.
Succede anche che, in una particolare zona del globo terrestre, viene eretta con un colpo da prestigiatore una vera e propria città del ghiaccio, dove è possibile passeggiare tra stupefacenti sculture e farsi dolcemente fagocitare da una atmosfera fiabesca.
Questo miracolo accade ogni anno, nel periodo che va da dicembre a febbraio, ad Harbin, città culla dello sport invernale cinese. Si avverte la sensazione di essere catapultati nel film d’animazione del 2013 “Frozen, Il regno del ghiaccio“, vincitore di due premi Oscar.
In questo periodo viene realizzato il Festival di sculture di ghiaccio e neve più grande del mondo. Per la cronaca il primo si era tenuto ad Herbin nel lontano 1963, in occasione di una festa in giardino durante il gelido inverno.
La celebrazione divenne consueta, ma si interruppe con l’avvento della Rivoluzione Culturale cinese. E’ dovuto trascorrere un ventennio per riprendere la manifestazione.
Lo spettacolo ha continuato ad interessare una popolazione sempre più numerosa. Non sono, infatti, solo i cittadini locali ad essere ammaliati dalle sculture di ghiaccio e di neve, ma anche viaggiatori provenienti da tutto il mondo. Così nel 1983 è stato istituito l’Harbin Ice Festival.
Poteva non assurgere alla categoria di festival un prodigio del genere? Certo che no! Infatti in giro per il mondo si tengono kermesse di ogni tipo: si va da quelle artistiche, per proseguire con quelle cinematografiche, gastronomiche, letterarie, ludiche, musicali, teatrali e, finanche, hippy.
Quest’ultimo è stato un movimento di controcultura giovanile nato negli USA nel corso degli anni ’60 del secolo scorso che si diffuse rapidamente in tutto il mondo. Disprezzava la civiltà dei consumi e la cultura di massa e perseguiva il recupero dell’interiorità individuale.
Quest’anno, nell’ambito del consueto festival, si svolge anche la 23esima edizione dell’Harbin Ice and Snow World, un’autentico regno di giaccio che consente ai visitatori di essere in mezzo ad una favola.
Oltre a questo evento si svolge anche la Fiera delle Lanterne di Ghiaccio al parco Zhaolin; il Carnevale di Ghiaccio e Neve sul fiume Harbin Songhua; il Festival dello Sci di Yabuli.
Le sculture sono progettate da artigiani e maestri che provengono da tutta la nazione, coprendo una superficie molto grande che supera i 700.000 metri quadrati. Le opere, di diverse forme e dimensioni, sono ricavate dai blocchi di ghiaccio che si formano nel fiume Songhua.
Le sapienti mani dei maestri artigiani riescono a produrre mirabilie che prendono le forme di castelli, draghi, case, treni a vapore, pagode (edifici sacri a forme di torri a più piani) e sfingi (piramidi egizie).
Le luci diffuse all’interno degli edifici dopo che il sole ha lasciato spazio al crepuscolo, realizzano uno spettacolo veramente unico, che vale la pena ammirare almeno una volta nella vita!
Non è un caso se questo festival viene considerato il parco tematico del ghiaccio più significativo di tutto il pianeta. Alla scadenza del tempo intercorso per la stesura del pezzo, che per un momento ci ha catapultato in atmosfere da sogno, purtroppo, la cronaca quotidiana ci costringe a reimmergerci nella realtà e l’incanto finisce.