L’unità nazionale vacilla su tasse e catasto

Litigi e tensioni regnano sovrani sia nella maggioranza che oltre. Le rimostranze dei Grillini, in questo caso, sono più che giustificate ma anche le dichiarazioni di Salvini mettono in imbarazzo il Premier che, comunque, tira dritto per la sua strada. Speriamo davvero che siano scongiurate nuove tasse. In un momento del genere sarebbe un delitto il solo pensarlo.

Roma – Non c’è pace in Parlamento. E nemmeno fuori. Difatti i malumori nel Governo Draghi non si contano più. L’ultimo di questi sarebbe scoppiato per un accordo del Premier con i partiti del centrodestra per sbloccare la Riforma del Catasto. Al palo, invece, il M5s a cui non sono state inviate le proposte avanzate da F.I. e Lega. L’accordo prevede l’eliminazione di ogni riferimento ai valori patrimoniali degli immobili, consentendo l’aggiornamento delle rendite secondo la normativa attualmente in vigore e senza alcuna innovazione di carattere patrimoniale.

In sostanza riprendono forma le parole di rassicurazione del Premier che aveva garantito, ufficialmente, che non si sarebbero pagate più tasse, almeno fino al 2024. In ogni caso il centrodestra governativo, che in un primo momento si era mostrato preoccupato per gli aggiornamenti catastali, adesso cambia giudizio e si preoccupa di diffondere il comunicato di “ritrovata serenità fiscale” annunciando la buona novella con i soliti pifferi e tamburi:

“…Il Catasto italiano verrà progressivamente aggiornato, ma senza cambiamenti rispetto ai criteri attuali. Esclusa anche in questo caso la possibilità di nuove tasse sulla casa…”.

Silvio Berlusconi e Matteo Salvini

Insomma l’intesa raggiunta consente di respingere, secondo la Lega e Forza Italia, una volta per tutte l’aumento di nuovi balzelli.

Arrivano, contestualmente, alcuni distinguo da parte di Salvini che lancia avvertimenti precisi che fiaccano l’esultanza manifestata in precedenza. Il leader della Lega, al termine dell’incontro a Palazzo Chigi con il premier Mario Draghi, afferma con decisione:

“…Se rimarranno flat tax e cedolare secca e non aumenteranno le tasse sulla casa e sui risparmi – ed accetteranno la nostra proposta – la Lega è pronta a sostenere il Disegno di Legge Delega sul Fisco, anche se la Riforma del Catasto potrebbe comportare la tassazione di un milione di case fantasma…”.

Giuseppe Conte

Una babele di dichiarazioni altalenanti, con tante incongruenze. In ogni caso mentre Lega e Forza Italia annunciano la magnificenza dell’accordo sulla Delega Fiscale, si insospettiscono gli alleati grillini non invitati al tavolo delle trattative. Con molta probabilità ci saranno incontri di lavoro distinti per meglio giungere a ricomporre il puzzle sulla Riforma Fiscale.

Ma la diffidenza ha il sopravvento ed inizia il “balletto dei comunicati stampa”, per chiarire e comprendere anche l’indecifrabile. Vita Martinciglio, capogruppo M5s in Commissione Finanze alla Camera afferma:

“…È irrispettosa questa modalità di lavoro – ha detto Martinciglio – non si deve consolidare la prassi per cui sui temi divisivi qualsiasi forza politica possa sentirsi legittimata a costruire un tavolo in maniera esclusiva con Palazzo Chigi, a discapito delle altre…”. In pratica gli altri partiti non hanno ancora ricevuto la proposta sulla Delega Fiscale su cui Lega e Forza Italia hanno comunicato con enfasi l’accordo con Palazzo Chigi.

Stefano Patuanelli

Il M5s, a stretto giro di posta, ha espresso il proprio disappunto al capodelegazione nel Governo, il ministro Patuanelli, il quale ha chiesto delucidazioni in merito. Persino Berlusconi, su Facebook, e alla sua maniera, si lascia andare con le solite considerazioni:

“…Ci siamo opposti stavolta, come negli ultimi 25 anni, ad una proposta di Riforma del Catasto che minacciava di colpire famiglie e risparmio – ha aggiunto il Cavaliere – abbiamo chiesto approfondimenti e ci siamo messi al lavoro per individuare una soluzione tecnica soddisfacente che abbiamo condiviso con gli alleati del centrodestra di Governo e che poi abbiamo sottoposto al Governo, che l’ha recepita. Oggi possiamo finalmente dire che non ci saranno nuove tasse sulla casa e sui risparmi degli italiani: battaglia lunga e dura, ma vinta…”.

Rimane sempre insoluto il problema fatto esplodere dai pentastellati, ignorati dal Governo, nonostante le dichiarazioni opposte dagli altri fronti. Prevedibili quindi ulteriori tensioni all’interno di un Governo che di unità nazionale ha ormai poco o nulla.

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