Giustizia – Al via il nuovo processo civile

Il testo della riforma è legge e fra le novità più importanti lo snellimento delle procedure che dovrebbero ridurre del 40% la durata dei processi, la prima udienza che non rimane un’overture del procedimento ma un avvio vero e proprio della causa, maggiore ricorso alla mediazione. Negoziazione assistita anche per i problemi di lavoro e famiglia.

Roma – Giustizia prima parte. Approvato definitivamente il nuovo processo civile con 364 voti a favore, 32 contrari e 7 astenuti. La riforma, pertanto, è ufficialmente legge. Il testo è arrivato blindato dopo l’approvazione a Palazzo Madama di un emendamento governativo interamente sostitutivo del testo originario. Lo scopo della riforma è quello di semplificare i procedimenti civili, fornire risposte più celeri alle esigenze quotidiane dei cittadini e non scoraggiare gli investimenti stranieri.

Montecitorio (Foto ANSA/RICCARDO ANTIMIANI)

Si avrà dunque un processo civile più semplice e più rapido, con meno riti e più spazio alla mediazione e alla negoziazione assistita ma soprattutto nuove garanzie per le donne e per i minori vittime di soprusi e violenze, per le quali si aprono le porte del nuovo tribunale della Famiglia nel quale si concentreranno tutte le questioni, dai divorzi alle violenze, all’affidamento dei figli.

In effetti nel nostro Paese un processo civile dura circa 7 anni, con la riforma invece si avrà un taglio medio del 40%. Insomma vi sarà un procedimento civile più semplice in cui la prima udienza non sarà, com’è oggi, solo un’apertura formale. La causa dovrà giungere in aula già definita, con l’anticipazione delle richieste di prove.

Il giudice potrà partire subito, scegliendo quali prove ammettere, quando rimettere il caso in decisione ed inviare le parti in mediazione. Anche la fase della decisione sarà semplificata, con la soppressione dell’udienza di precisazione delle conclusioni e di altre adunanze inutili che facevano solo dilatare ulteriormente i tempi di definizione.

Tra le novità del processo di primo grado anche l’ordinanza immediata di accoglimento o di rigetto. In Appello, inoltre, sarà ridotta la possibilità di sospendere l’efficacia della sentenza di primo grado, infatti entrerà in funzione un filtro sulle ammissibilità, dove la Corte pronuncerà una sentenza che può essere impugnata in Cassazione. Dunque riti semplificati.

Tra le principali novità la possibilità del rinvio pregiudiziale in Cassazione, per cui il giudice del primo grado potrà investire direttamente la Corte nelle questioni di diritto di particolare importanza, che siano suscettibili di riproporsi in numerose controversie. Però per evitare che questo strumento sia utilizzato strumentalmente sarà il primo presidente della Cassazione a decidere sulla richiesta.

Elsa Fornero

Viene abolito il doppio binario creato dalla Legge Fornero. Ci sarà un unico procedimento per i licenziamenti, con una corsia preferenziale nei casi di richiesta di reintegro nel posto del lavoro. Nelle procedure di espropriazione viene introdotta la vendita dell’immobile da parte dello stesso debitore sotto esecuzione.

Sarà obbligatorio l’utilizzo dello strumento della mediazione, per la risoluzione delle liti civili. Previsti, per questi motivi, incentivi per promuoverla, come forme di credito di imposta, la riduzione delle tasse per le spese legali necessarie. Inoltre per la mediazione e la negoziazione assistita è previsto anche il gratuito patrocinio a spese dello Stato.

La negoziazione assistita, tramite gli avvocati, viene estesa anche alle controversie di lavoro e a quelle sull’affidamento e il mantenimento dei figli nati fuori del matrimonio, con la possibilità di fissare anche l’assegno divorzile in un’unica soluzione.

Il futuro codice consentirà ai giudici di mettere in sicurezza, soprattutto, i minori, qualora siano vittime di maltrattamenti in famiglia, con una procedura rapida di affidamento ad altri parenti che risultino idonei oppure ad una casa famiglia. Per strutture come queste ultime, purtroppo, non ci sono novità.

Il tribunale della Famiglia potrà intervenire anche nei confronti di mariti e conviventi violenti, consentendo di emettere, con una misura immediata e urgente, un ordine di protezione per allontanare il convivente dedito a soprusi e vessazioni.

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