Mentre in Sicilia impazza il clima elettorale i filorussi si defilano. Fra questi Berlusconi, Salvini e Grillo. Del resto i tre fanno parte della medesima maggioranza e, negli anni, gli apprezzamenti positivi su Putin si sono sprecati. Il Cavaliere, il Capitano e il Comico si dichiaravano amici fraterni del presidente russo. Oggi, con grande imbarazzo e senza giustificazioni, non ne parlano più come se il dittatore non esistesse.
Roma _ Prove tecniche di competizione elettorale in Sicilia. Il M5s capitola alle lusinghe dei Dem, Ed è accordo a Palermo fra Pd, il partito di Grillo e l’area di sinistra sulla candidatura di Franco Miceli che corre per la poltrona di sindaco. Mala tempora currunt, invece, per la ricandidatura di Nello Musumeci su cui fanno pollice verso FdI ed una parte di FI. Ma l’ex presidente della Provincia regionale di Catania non ci sta e accetta la sfida.
Nel frattempo i pentastellati, dopo l’approvazione dello statuto, si apprestano a votare il proprio presidente, cioè Conte come unico candidato, il quale apre alla possibilità del terzo mandato parlamentare. Viene spedito in soffitta, ancora una volta, uno dei presupposti di “trasparenza e coerenza” su cui si era basato il Movimento che intendeva aprire, come una scatoletta, il Parlamento per poi gettare nella pattumiera tutti i privilegi della casta di cui ormai fa parte a pieno titolo.
Ma ancora, dice qualcuno, nulla è stato deciso. La regola dei due mandati è pertanto in bilico in una prospettiva di rinnovo e rilancio da parte dei grillini che stanno discutendo se modificarla, mantenerla o eliminarla del tutto. C’è pure chi mette la mano sul fuoco sulla scelta: quella più conveniente. Per loro.
Giuseppe Conte ha ammorbidito la questione senza convincere nessuno: “…La decisione sarà adottata dopo le amministrative con un confronto con la base…”. Una mossa che ha un sapore amaro proprio perché in vista dell’appuntamento sul voto per la propria leadership.
“…Più avanti poi ci sarà modo di consultare i sostenitori del Movimento anche sull’eventuale deroga del terzo mandato. Il codice etico, sottoscritto dai parlamentari, prevede che di mandati se ne possano svolgere solo due e quindi una regola chiara e condivisa già c’è – osserva il leader dei Cinque Stelle – ma è pur vero che in una prospettiva di rilancio del Movimento si sta discutendo se sia il caso di archiviarla definitivamente…”.
Nel frattempo il silenzio di Beppe Grillo sulla guerra Russia-Ucraina dopo l’invasione di Mosca nel territorio di Kiev sa di un brutto presentimento. Sul suo blog il comico parla di tutto, dall’energia alternativa al reddito di base universale, ma non una parola sull’invasore russo. Perché?
Il perché della bocca cucita Grillo deriva, forse, dal fatto che prima della guerra il comico ligure osannava lo Zar di tutte le Russie senza mezzi termini “…La politica internazionale ha bisogno di uomini di Stato forti come Putin…”.
Insomma l’imbarazzo è l’unica ipotesi che giustifica il suo silenzio, dopo avere ritenuto Putin un beneficio per l’umanità ed un gigante del globo. Mentre qualcuno spera in un suo improbabile ravvedimento c’è anche da considerare che i 5 Stelle sono sempre stati un Movimento populista, composto da persone di sinistra e di destra e che, fino a poco tempo fa, erano ospiti a Mosca nelle riunioni del partito di Putin.
La giornalista palestinese Rula Jebreal scrive su Twitter: “…I politici italiani pro-Putin 5S vogliono che si rivolga al Parlamento italiano! L’omicida dittatore russo ha costruito una grande coalizione di adulatori…”.
Ad accompagnare il post di Jebreal la foto che mostra l’ex presidente del Consiglio Conte in compagnia del deputato grillino Nicola Grimaldi che vorrebbe ospitare Putin, in video conferenza, per ascoltare le sue ragioni. L’eventuale incontro virtuale farebbe più male che bene ad un partito sull’orlo di una crisi di nervi.
Proprio a due anni dalla giornata nera di Bergamo, con la coda di bare sui mezzi militari nella città, ricordiamo l’incomprensibile operazione “Dalla Russia con amore”, ovvero l’invio di 106 persone da Mosca (molte in uniforme dell’esercito), di cui 28 medici e quattro infermieri. Lo scopo ufficiale della missione era, a quanto pare, supportare l’esercito ed i medici italiani nella lotta al Covid nella città di Bergamo.
I sovietici, manco a dirlo, erano stati accolti con tutti gli onori ma lo sbarco dei russi nel Marzo 2020 rappresenta ancora oggi, forse, il vero motivo delle minacce moscovite all’Italia. Tante mezze verità non aiutano a capire.
(La foto di copertina è dell’Agenzia Comunica)