Rischio climatico: un affare con molti zeri

Ormai tutti parlano di cambiamenti climatici ma c’è chi in questo affare ci sguazza. Soprattutto le agenzie di rating che non sono certo la Croce Rossa. Anzi. Pensate che queste agenzie sono considerate “indipendenti” ma per svolgere la loro funzione sono finanziate dalle stesse società che devono essere valutate. Un conflitto di interessi enorme e un modo molto strano di intendere l’indipendenza.

Roma – Quando sentono l’odore dei soldi i grandi gruppi finanziari si comportano come iene fameliche con le fauci bavose che si ingozzano di carcasse d’animali, fino all’ultimo osso. Oggi fa tendenza mostrarsi interessato al cambiamento climatico, tant’è vero che a Wall Street si fa a gara per l’acquisizione di società specializzate nella modellazione dei rischi climatici.

Borsa di New York

Wall Street, com’è noto, rappresenta il centro del distretto finanziario di New York e, spesso, ci si riferisce alla “borsa” di New York, utilizzando il nome di questa storica strada. Negli ultimi tempi grandi agenzie di rating, come Moody’s e Standard & Poor’s Global, hanno concentrato i loro investimenti nell’acquisto della cosiddetta “intelligenza climatica“, lo studio dei rischi del clima tramite l’Intelligenza Artificiale.

Per la cronaca, le agenzie di rating sono società che danno una valutazione sulla solidità e solvibilità di un gruppo che emette titoli sul mercato finanziario. I rating sono voti su una scala predeterminata, espressa con lettere o altri simboli.

Sono considerate agenzie indipendenti ma per svolgere la loro funzione sono finanziate dalle stesse società che devono essere valutate. Un conflitto di interesse grande come una casa e un modo molto strano di intendere l’indipendenza!

Ultimamente S&P ha acquisito all’interno del suo gruppo The Climate Service, una società operante nell’analisi del rischio climatico fisico per aziende, investitori e Governi . In particolare questa azienda si occupa di analizzare i rischi fisici del clima, tra cui temperature estreme, inondazioni costiere, stress idrico oltre a comprendere le condizioni normative e di mercato in continuo divenire.

James McMahon, co-fondatore e amministratore delegato della società “The Climate Service

Secondo il giornale digitale statunitense Axios, l’obiettivo delle agenzie di rating o di gruppi finanziari è quello di “…Sviluppare le loro attività di investimento ambientale, sociale e di governance…”, tecnicamente noto con l’acronimo di ESG (Environmental Social and Corporate Governance). Ovvero la valutazione della coscienza collettiva di un’impresa per i fattori sociali e ambientali.

Ma c’è di più. Queste agenzie si occupano anche di “…Segnalare probabili rischi sistemici per il sistema finanziario legati al cambiamento climatico…In questo modo prosegue Axios inserendo l’analisi del rischio climatico nelle loro valutazioni di società, fondi sovrani e altro, le agenzie di rating stanno rispondendo alla domanda di mercato per i fondi ESG, in forte crescita negli ultimi tempi“.

Solo per citare un caso, nell’estate scorsa l’agenzia Moody’s ha sborsato 2 miliardi di dollari per acquisire una delle più importanti società di modellazione del rischio, la RMS, con sede a Londra. In particolare ha immesso sul mercato dei prodotti climatici orientati ad investitori istituzionali, banche, individui il cui desiderio è di investire in aziende basate su una produzione meno emissioni di carbonio, società di private equity.

Con quest’ultimo termine si intende un’operazione finanziaria di investitori che versano capitale in un’azienda quasi sempre non quotata, dopo un’analisi da cui ne deriva una probabile crescita. Questi investimenti fanno parte di una precisa strategia: essere in prima fila nel clima e nello spazio ESG per soddisfare le esigenze dei clienti.

Da un punto di vista puramente pragmatico, come dice un antico adagio cinese: non importa che il gatto sia bianco o nero, l’importante è che catturi il topo. Nel nostro caso: non conta chi investe sul clima, l’importante è farlo. E’ un po’ come se su un omicidio indagasse lo stesso assassinio e non l’investigatore: stride non poco e si resta delusi. Ma cosi è, se vi pare.                     

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