Allarme rosso: meno foreste più virus

La situazione dei polmoni verdi del mondo è da catastrofe. Milioni di ettari vengono distrutti o bruciati dalla mano dell’uomo per fini diversi. I governi intervengono lentamente e senza impegno reale. Nel frattempo il pianeta malato segue il suo decorso infausto sotto gli occhi di tutti.

RomaLa deforestazione, ovvero la distruzione o la forte riduzione di foreste e boschi, per responsabilità soprattutto dell’uomo, facilita anche la trasmissione dei Coronavirus e di altri agenti patogeni, dai pipistrelli all’uomo. Il motivo principale di questa barbara pratica è la possibilità di avere nuovi spazi per l’allevamento di bestiame.

Le nostre reminiscenze scolastiche ci informano che le piante e gli alberi, mediante il processo della fotosintesi clorofilliana, trasformano l’anidride carbonica presente nell’atmosfera in ossigeno.

La deforestazione e i cambiamenti climatici stanno distruggendo il pianeta

Il disboscamento fa inalberare il clima in quanto determina un aumento di CO2 dunque un’impennata dell’effetto serra e del surriscaldamento globale.

La relazione tra deforestazione e Coronavirus è emersa in una recente ricerca condotta da Maria Cristina Rulli, docente del Politecnico di Milano Dipartimento di Ingegneria Civile ed Ambientale, in cooperazione con l’università della California a Berkeley e la Massey University in Nuova Zelanda.

Maria Cristina Rulli

Lo studio è stato pubblicato su Nature Food ed ha rintracciato i luoghi dove è più alto il rischio per eventuali futuri salti di specie per altri virus simili a quello che ha sviluppato la pandemia.

La docente ha esternato il proprio pensiero sul potenziale allarme: “…Il nostro lavoro è stato quello di cercare gli hotspot ha detto Rulli – ossia i luoghi con le caratteristiche più a rischio, in cui si potrebbero verificare eventuali spillover, il cosiddetto salto di specie di altri Coronavirus tipici dei pipistrelli verso l’uomo…”.

Il Coronavirus veicolato all’uomo dal pipistrello. Vero o falso?

Nella letteratura scientifica disponibile ancora oggi si ignora l’origine dei Coronavirus, nonostante quello denominato SARS-Cov-2 potrebbe avere origini di sintesi, ovvero realizzato in laboratorio. E’ opinione diffusa che la prossimità tra le attività umane e gli animali selvatici costituisca un potenziale ponte per la diffusione di virus e altri patogeni nella nostra specie.

I dati sulla distribuzione dei pipistrelli e sulla loro relazione con le attività umane ci indicano che sono molto diffusi, soprattutto nell’agricoltura e nella pastorizia. Le zone da tenere sotto controllo e dove si deve vigilare sono Cina, Indocina e Thailandia e in misura minore l’Europa.

Il ruolo del pipistrello in agricoltura è fondamentale per il controllo dei parassiti

Secondo gli studiosi due sono gli interventi possibili. Le autorità devono aumentare il controllo sulle zone più a rischio, instaurare politiche più sostenibili ed un più efficace equilibrio tra attività umane e le foreste. Inoltre proporre azioni concrete dove il rischio è ancora basso, ma i fattori di pericolo con molta probabilità potrebbero aumentare.

Conoscere questi meccanismi di diffusione degli agenti patogeni intervenendo con politiche adeguate può evitare lo sviluppo di nuove pandemie. Ora la storia passata e recente ci insegna che l’agire politico collettivo ha dimostrato poca sensibilità a queste tematiche.

Il surriscaldamento globale, una delle gravi conseguenze della deforestazione

E’ senz’altro vero che l’attenzione dell’opinione pubblica verso l’ambiente è aumentata, specie in questi ultimi anni. I governanti, però, hanno sempre fatto orecchie da mercante e continuano a farlo manifestando cosi una naturale tendenza a porsi in situazioni infauste.

L’aspetto più sconcertante e deleterio è che sembrano non rendersi conto di averle attivamente determinate quelle maledette situazioni reiterando cosi vecchie esperienze. Basti pensare agli ultimi fatti di cronaca ambientale avvenuti in Italia sullo sversamento di fanghi velenosi nei terreni agricoli per rendersene conto.

Nell’uno e nell’altro caso dovrebbero essere mandati a casa, nel migliore dei casi, o in galera nel peggiore.

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