SPECIALE SBARCHI – DALLA SICILIA ALLA CALABRIA CONTINUA L’ESODO DI MASSA.

Le navi-quarantena hanno solo alleviato le fatiche di chi sbarca e di chi accoglie ma il vero problema rimane: dove andranno e che cosa faranno le decine di migliaia di stranieri che invadono le nostre coste?

Finalmente i migranti arrivati a Lampedusa negli ultimi giorni si sono imbarcati sulla nave “Azzurra” dopo l’adeguamento per il sostegno e l’assistenza degli ospiti. La nave-quarantena della Gnv noleggiata dal governo italiano per cercare di allentare la pressione sul piccolo e inadeguato hotspot dell’isola. A bordo il personale della Croce Rossa dovrà occuparsi dell’assistenza ai migranti e dei controlli sanitari anti-Covid, così come era avvenuto già con le due precedenti navi quarantena, la Rubbettino prima e la Moby Zazà dopo.

La Moby Zazà
La Moby Zazà

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A Lampedusa si respira un’aria pesante nonostante lo spirito di accoglienza dei residenti non sia diminuito. Così nonostante la situazione non è peggiore delle altre volte, il Sindaco di Lampedusa “…Chiede l’emergenza per semplificare le operazioni di gestione dei migranti…”. Vi sono 1300 persone, divise in due strutture: “…Nell’hotspot pieno siamo a 1100 persone – aggiunge Martello – e poi ce ne sono altre 200 in una struttura messa a disposizione dalla chiesa perché nel centro di accoglienza non ci entravano più…”.

Tutti verso Lampedusa?
Tutti verso Lampedusa…

Comunque sono 400 i migranti, tutti tunisini, che sono stati finora imbarcati sulla nave quarantena Gnv Azzurra che ha complessivamente 1.000 posti a disposizione. Così i profughi, con mascherine e zaini, salgono a gruppi di 10 e la Croce Rossa li disloca nei vari ponti. A causa del forte vento di circa 22 nodi, però, sull’isola non si può procedere ulteriormente, almeno in sicurezza, all’imbarco dei migranti ospiti dell’hotspot sulla nave-quarantena. L’unità sta navigando sotto costa, al riparo dalle forti raffiche. Non appena calerà il vento riprenderà il trasferimento. È previsto, infatti, il ritorno della nave a Lampedusa per la tarda mattinata di oggi.

Il sindaco di Lampedusa Totò Martello
Il sindaco di Lampedusa Totò Martello

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Si svuota, pertanto, lentamente la tensostruttura di Porto Empedocle dove i migranti tunisini sono arrivati nei giorni scorsi da Lampedusa. Verranno portati tutti al centro d’accoglienza di Caltanissetta. Per adesso il brutto tempo ha impedito che altri migranti giungessero dalla Tunisia e l’assessore regionale alla salute Razza esulta per l’incredibile fortuna: “…Poiché se dovesse affollarsi di nuovo sarebbe difficile gestire la grave situazione di allarme che si è da tempo creata. Insomma, c’è finita così: a sperare nel brutto tempo!…” – afferma Ruggero Razza che si trova proprio a Lampedusa dove sta conducendo una ricognizione per la realizzazione di una struttura dedicata ai tamponi per i migranti e che su Facebook ha trovato, anche, il tempo di postare una foto della nave. Beato lui.

L’assessore Razza a Lampedusa.

L’esponente del governo Musumeci si trova in compagnia sia del sindaco di Lampedusa Totò Martello, che di Guido Bertolaso, consulente della presidenza della Regione per la fase post lockdown, nonché con il capo della Protezione civile regionale Salvo Cocina e con la manager dell’Asp di Palermo, Daniela Faraoni. Per cercare una soluzione che possa evitare disagi ed epidemie è stato effettuato un sopralluogo nel poliambulatorio dell’isola, in quanto potrebbe essere uno dei siti dove ospitare il nuovo ospedale che la Regione Siciliana intende realizzare nella più grande delle isole Pelagie. Speriamo solo che che non sortisca la stessa fine del gigantesco ospedale in fiera di Milano che ha visto tanti benefattori intervenire in aiuto con con tanti bei soldini ma che sul piano logistico e sanitario è risultato un mastodontico flop.

Guido Bertolaso

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Intanto sia in Calabria che in Puglia continuano gli sbarchi. Una imbarcazione a vela sulla quale si trova un nutrito gruppo di migranti si è incagliata alle prime ore dell’alba di ieri nel comune di Cirò Marina, a nord di Crotone. Anche nel Salento sbarcano in 84, soprattutto minori e una donna incinta, perché il moto-veliero di 15 metri si è incagliato su alcuni scogli al largo di Gallipoli ed è stato intercettato da imbarcazioni della Guardia di Finanza e della Capitaneria di Porto. Trasportava diversi nuclei familiari, con 11 donne e 3 bambini di tre anni, provenienti da Iran, Iraq, Somalia, Egitto e Pakistan. La donna incinta, colta da malore, è stata portata in ospedale per ulteriori accertamenti. Gli altri sono stati trasferiti al centro di accoglienza Don Tonino Bello di Otranto (Lecce), dove sono stati avviati per loro i test Covid con il tampone, prima di procedere con le operazioni di identificazione. Infine due uomini di nazionalità turca, presunti scafisti, sono stati arrestati.

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