SOS, Salvate l’Ossessione della Sinistra

“Cos’è la Destra? Cos’è la Sinistra?”, si chiedeva Gaber nel 1994. Oggi pare che il vero dilemma sia vissuto più dai Dem (e relativa compagine) che da altri schieramenti politici, al punto che non esiste un’identità che vada oltre i bisticci in famiglia. A tutto vantaggio di Giorgia Meloni, che continua a viaggiare a vele spiegate fino (e dopo) il 25 settembre prossimo.

Roma – Ormai sembra un’ossessione, ma il refrain che ogni sera viene propalato da parte dei Dem è sempre lo stesso: “Noi stiamo lottando per non far vincere le destre”. Almeno, questo è il mantra di qualsiasi esponente del Pd presente nei talk show. Dicono tutti la stessa cosa e bisticciano più con Rizzo, Calenda e Conte sul voto utile che con Meloni e Salvini.

E sì, perché ormai è chiaro a tutti che la sinistra non potrà vincere queste elezioni, ma non è altrettanto chiaro che non andrà lo stesso al Governo. In caso, infatti, di confusione parlamentare che non possa dare certezze sui numeri al Presidente della Repubblica, così da non poter incaricare un Premier di centrodestra, la possibilità che il Pd venga chiamato a governare, pur non avendo vinto le elezioni, è un’evenienza possibile.

Pertanto i “democratici” lavorano per sé stessi, come anche gli altri, non certo per il Paese che dovrebbe vivere la normalità dell’alternanza dei Governi. Come in America, in Francia, in Inghilterra, in Germania, in Spagna, insomma ovunque tranne che in Italia. Una volta la destra, poi la sinistra. Ma la possibilità di governare, alternandosi, una volta i progressisti e un’altra volta i conservatori in Italia non é sempre possibile per la fine del bipolarismo. A causa anche delle beghe interne tra i partiti che sono stati in coalizione.

Certamente non esiste alcuna supremazia di cultura e di valori da parte della sinistra, ma la percezione che se ne vuole dare è questa. E così siamo al paradosso: un Paese di centrodestra com’è quello italiano, un popolo che nella sua maggioranza non si è mai riconosciuto nella sinistra, non riesce ad avere un Governo che lo rappresenti. Da quando esiste la cosiddetta Seconda Repubblica, la sinistra non ha mai vinto in modo netto alcuna elezione. Mai.

Nel 1994 Berlusconi vinse con ampio margine. Nel 1996 la destra perse perché divisa, la Lega da sola raggiunse al Nord il massimo storico, l’Ulivo vinse collegi con il 34%, avendo la Lega e il Polo attorno al 33%. Nel 2001 Lega e Polo si unirono e negli stessi collegi presero il 66%. In Sicilia fecero un accordo con Fiamma Tricolore e conquistarono 61 collegi su 61. Una vittoria schiacciante. Nel 2006 Prodi mise insieme di tutto, da Mastella a Turigliatto, per prendere 24mila voti più di Berlusconi.

Non poteva durare e non durò. Nel 2008 altra netta vittoria del centrodestra. Nel 2013 la coalizione di Bersani di fatto pareggiò con quella di Berlusconi, conquistando il premio di maggioranza alla Camera di nuovo per poche migliaia di voti, senza neppure arrivare al 30%, con il M5S primo partito. Nel 2018 la grande vittoria dei 5 Stelle, con il Pd al minimo storico.

Il M5s ai tempi del Vaffa-Day. Il resto è stata soltanto una gran delusione per gli italiani

Eppure, dal 1994 a oggi la sinistra è entrata prima o poi nella maggioranza di governo in tutte le legislature, tranne quella 2001-2006. E ora ci ritenta di nuovo. È legittima l’aspirazione, così mentre infuocano le polemiche si cerca di intorbidire le acque, in modo tale da essere costretti, i dem, ad attaccare più il terzo polo ed il M5S, che hanno una colleganza ideale maggiore rispetto a chiunque altro, solleticando invece FdI con lo stordimento continuo del pericolo fascista. Ma Giorgia Meloni, invece, continua a viaggiare a vele spiegate, trovando terreno favorevole proprio nelle inconsistenti definizioni che vengono utilizzate dalla sinistra, per affondare il veliero dell’intero centrodestra.

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