Si parla, si parla ma la zita è sorda

Disoccupazione, aumento dei suicidi, abuso di superalcolici e antidepressivi, disuguaglianze e problemi sociali sono ormai all’ordine del giorno e rappresentano un grido di aiuto inascoltato. Occorrono interventi immediati affinché il disagio degli ultimi non spazzi via la speranza di un futuro migliore.

Roma Nella tradizione popolare della Campania è uso comune utilizzare il motto “si parla, si parla, ma la zita è sorda” ad indicare che le parole dellinnamorato cadono nel vuoto quando la zita, intesa come la fidanzata a cui vengono rivolte le invocazioni d’amore, è restia a concedersi, sorda, appunto, ai richiami dello spasimante.

La locuzione sembra calzare a pennello se mettiamo assieme alcune notizie delle ultime settimane. Tanto per rallegrarci l’animo.

INAIL – 70% dei contagi professionali da Covid-19 sono donne. E’ quanto risulta dal dossier donna dell’INAIL. Diversa è la situazione tra i decessi, il cui dato è in linea con quelli sul lavoro. Nel complesso per le donne è sotto il 10%. Le più colpite sono coloro che lavorano nel settore socio-sanitario.

LAVORO Persi 900.000 posti in un anno, rispetto a febbraio 2020, ultimo mese prima della pandemia, con un aumento percentuale delle persone in cerca di occupazione.

SVIMEZ – Associazione privata senza fine di lucro, che ha lo scopo di promuovere lo studio delle condizioni economiche sul mezzogiorno d’Italia. 73.200 imprese italiane nel mezzogiorno e nel centro d’Italia sono a forte rischio di espulsione dal mercato.

Di queste, una quota quasi doppia riguarda le imprese dei servizi (17%), rispetto alla manifattura (9%). E’ quanto emerge dall’indagine Svimez-Centro Studi delle Camere di Commercio Guglielmo Tagliacarne-Unioncamere, condotta su un campione di 4mila imprese manifatturiere e dei servizi tra 5 e 499 addetti.

ANCI – Sono 1.400 i comuni italiani che rischiano il default. “Se saltano i bilanci, saltano anche i servizi. Tagliare le spese vuol dire spegnere luci, non raccogliere i rifiuti, chiudere gli asili“. Lo ha detto il presidente dell’Anci Antonio Decaro. L’eventuale crisi di liquidità dei comuni potrebbe derivare da una sentenza della consulta che ha cancellato la possibilità di restituire in 30 anni le anticipazioni di liquidità concesse per pagare i debiti commerciali. I comuni ora dovrebbero pagare in soli 3-4 anni.

Antonio Decaro

ISSUso alcol +250% durante pandemia. Le persone in Italia hanno bevuto di più a causa della pandemia. L’approvvigionamento delle bevande alcoliche, infatti, non ha conosciuto pause nel lockdown. Anzi, il mercato ha rafforzato nuovi canali e meno controlli al divieto di vendita a minori, cambiando le abitudini degli italiani.

Si è verificata una vera e propria impennata degli acquisti sul web. Tutto questo è stato provocato dalla costrizione all’isolamento per la pandemia, a problemi economici, lavorativi e relazionali e ai timori per il virus. 

Sono solo 5 notizie, tra le altre, che evidenziano lo stato di malessere in cui siamo immersi. Notizie che sono anche grida di aiuto, richieste di soluzione a problemi che toccano nel profondo la vita delle persone.

Ma le istituzioni politiche nazionali ed europee si comportano come la zita. Sono sorde, ottusamente restie ad ascoltare le giuste rivendicazioni di quanti stanno subendo gli effetti devastanti della crisi economica e sociale.

Mentre le richieste fatte alla zita dell’adagio popolare erano sussurri d’amore, quelle di oggi sono grida di disperazione e di dolore. A quando un apparecchio acustico per la sordità dei politici?             

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