Il documento di Economia e Finanza prevede la riduzione di 533 agevolazioni per racimolare una sessantina di miliardi di euro. Dunque le tasse non aumentano di per sé ma ci ritroveremo salassati senza deduzioni. Insomma finiremo col pagare di più.
Roma – Al ministero dell’Economia sono già cominciati i giochi di prestigio per fare quadrare i conti dello Stato. Infatti si pensa alla prossima legge di bilancio, nella speranza che non vi siano ulteriori provvedimenti a causa di una seconda ondata pandemica. Circa 100 miliardi sono stati stanziati, quest’anno, a causa dell’emergenza Covid-19 con i vari decreti, dal “Cura Italia” all’ultimo “Agosto“. Eppure sembrano bruscolini.
Come si sa la legge di bilancio è il documento contabile preventivo che contiene le spese pubbliche e le entrate dello Stato che si prevedono per l’anno successivo. Della legge di bilancio, peraltro, si occupa anche la Costituzione, all’articolo 81. Tale norma prevede innanzitutto che lo Stato deve assicurare che le entrate e le spese del proprio bilancio restino in equilibrio e, a tal fine, deve tenere conto delle fasi avverse e favorevoli del ciclo economico. Ecco spiegato come, attraverso varie “alchimie“, per fare quadrare i conti si devono prevedere correttamente anche i fondi europei che sono stati promessi ma non versati.
Ti potrebbe interessare anche —->> MESSINA – PONTE SULLO STRETTO: DALL’UNITA’ D’ITALIA AL GOVERNO CONTE 160 ANNI DI MENZOGNE.
Così il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, è già al lavoro con i suoi tecnici per mettere a punto una manovra che eviti, da una parte, di gonfiare di più il deficit e, dall’altra, di mettere ancora le mani nelle tasche dei contribuenti e nelle casse delle aziende, già abbastanza provate dagli effetti della pandemia. Malanni permettendo, ovviamente. Tenendo conto, soprattutto, dei soldi che arriveranno dall’Europa con il Recovery Fund che ammontano a circa 200 miliardi. Una previsione di non poco conto, basti pensare che l’oscillazione va da un valore minimo di 20 miliardi a un massimo di 25 miliardi di euro. L’impegno dei tecnici è massimo, ma si comprende anche come il tempo a disposizione sia poco per mettere a punto il documento economico. Infatti Gualtieri ha un mese di tempo per ragionare su come scrivere, in particolare modo, la nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza, che è il primo rapporto che dovrà essere presentato entro settembre, per anticipare la legge di Bilancio.
Ti potrebbe interessare anche —->> SI AL MES GIOCANDO IN CASA
Certamente la prossima manovra sarà la prima degli ultimi 10 anni senza la clausola di salvaguardia Iva, introdotta da Silvio Berlusconi nel 2010. Ciò significa che l’imposta sul valore aggiunto resterà, male che vada, così com’è senza subire rialzi. L’altra certezza, stando alle parole del ministro dell’Economia, è quella della riforma fiscale che il Governo intende fare con i soldi che già ci sono, senza chiedere altre tasse agli italiani. Dopodiché si entra nel campo delle probabilità. Tra queste vi è la riduzione di alcune agevolazioni fiscali. Attualmente sono 533. Tra deduzioni, detrazioni e vari bonus il costo è di circa 62- 63 miliardi di euro. Pertanto non verranno introdotte nuove tasse ma solamente eliminati alcuni benefici.
Ti potrebbe interessare anche —->> ROMA – FISCO SOTTO L’OMBRELLONE: MISURE ANTI-CONTANTE E VANTAGGI PER CHI USA IL POS. FORSE.
Fatto questo che corrisponderà ad un aumento di aliquota in quanto si pagherà di più. Certamente, però, non è la stessa cosa da un punto di vista di formale in quanto non si parlerà ufficialmente di aumenti. In ogni caso si sta tentando di creare una aliquota intermedia, tra il 27% e 38%, per venire incontro alle difficoltà del ceto medio. Situazione facilmente raggiungibile dalle percentuali di recupero dei tagli ai benefici. Però stiamo attenti la sensazione che si ricava da queste previsioni è che la dimensione della coperta sia sempre la stessa. Bisogna dunque trovare il modo per abbassare le tasse, magari con più aliquote intermedie che diano maggiore respiro. Inutile girarci intorno.
Ti potrebbe interessare anche —->> ROMA – RIFORME E ANCORA RIFORME: IL FISCO IN PRIMIS E POI LAVORO E SOSTEGNO ALLE IMPRESE.
Diversi sono anche gli impegni da mantenere nella previsione di bilancio. Si va, infatti, dai 100 euro in busta paga, che hanno sostituito i tanto bistrattati 80 euro introdotti dal governo Renzi, all’assegno universale che partirà a gennaio 2021 per tutti i figli dal settimo mese di gravidanza fino ai 21 anni compiuti. Si dovranno anche confermare i bonus per la casa e, soprattutto, la quattordicesima per i pensionati. Infine vi sono le missioni militari all’estero ed l’importante rinnovo del contratto dei dipendenti statali. Due punti caldi da decine e decine di milioni di euro. Tante le materie da discutere, ma poiché “la magia è un ponte che permette di passare dal mondo visibile a quello invisibile” sarà sufficiente chiudere gli occhi e, sognando, tutto sarà come vogliamo. Salvo a risvegliarci con le brache per terra.
Ti potrebbe interessare anche —->>
ROMA – QUEI BORDELLI DEL PENSIERO CHE SI CHIAMANO GIORNALI: SLOW JOURNALISM, UNA CHIMERA?