Quando Fido mangia meglio di noi

Nonostante l’aggravarsi della crisi economica il mercato del cibo per animali, il cosiddetto pet food, va a gonfie vele in tutto il mondo. I prezzi dei prodotti “buoni” però costano troppo, come farmaci e cure veterinarie. Chi non può spendere abbandona gli animali.

Roma – D’altronde gli animali d’affezione, i nostri amici pelosetti cani e gatti, sono divenuti a tutti gli effetti componenti del nucleo familiare. A dimostrare quanto siano importanti sono state anche le immagini dei cittadini ucraini che, sotto le bombe, in mezzo agli edifici devastati, hanno rischiato la vita per mettere in salvo i propri amici a quattro zampe.

Ma dietro le relazioni affettive che si instaurano con gli animali domestici gira un mucchio di soldi. Tant’è che il mercato del pet food manifesta prospettive ancora più allettanti negli anni a venire. Secondo le indicazioni di Grand View Research, società di ricerca e consulenza di mercato, entro la fine di quest’anno il fatturato a livello mondiale raggiungerà quota 99 miliardi di dollari. Le proiezioni prevedono che possa arrivare entro la fine di questo decennio ai 139 miliardi, con un incremento annuo del 4,4%.

Il Nord America possiede la quota di maggioranza del mercato globale, seguita dal Brasile, mentre per Asia e Sud Amercica è previsto un incremento nei prossimi anni. Nella cara vecchia Europa, il Regno Unito è il mercato più florido, seguito da Germania e Francia. Ma anche qui sono previste crescite di fatturato negli anni a venire.

Un aspetto interessante oltre il mero dato di mercato è quello dei trend che si stanno sviluppando e che avranno un forte impatto sul settore. Si va dagli integratori alle shelf life solutions, sino agli insetti e alle proteine vegane. Il termine shelf life, vita di scaffale, sta ad indicare la vita commerciale del prodotto, il tempo intercorso tra la produzione ed il consumo di un alimento senza rischi per la salute.

Il settore è talmente promettente che le aziende hanno posto la cura e l’alimentazione degli animali d’affezione come elemento imprescindibile. Vengono realizzate infatti soluzioni naturali come gli antiossidanti per la conservazione dei prodotti, allungandone la shelf life. Ciò riduce la possibilità che gli alimenti siano soggetti a ossidazione ed effetti negativi a livello di aroma, consistenza e sostanze nutritive.

Visti i tempi non poteva mancare un riferimento alla sostenibilità. Gli analisti del settore consigliano di avere un atteggiamento green oriented, da cui deriva l’acquisto di prodotti distribuito attraverso packaging riciclabile. E così pure l’ambiente è sistemato! Una volta nella cultura contadina si soleva dire che la mangiatoia è bassa, a indicare le comodità di cui si gode, ottenute senza fatica.

Non ce ne vogliano gli amici a quattro zampe, con tutto l’affetto e l’amore verso queste creature, ma un fenomeno così diffuso stride con la povertà di cui soffrono sempre più persone. Molte di queste se li sognano pranzi così curati e sofisticati! Sarà anche un settore che crea occupazione e quindi produce ricchezza, ma certa dose di irritazione è legittima, viste le condizioni disastrose in cui versano migliaia di famiglie indigenti!

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