Pay as you feel – Il nuovo ammortizzatore sociale per la movida

Da oltreoceano giunge la moda del “paga quanto ti senti”. I gestori dei locali daranno la possibilità ai clienti di pagare quanto permette loro il portafoglio. Da noi potrà mai funzionare?

Paga quanto puoi! In quest’estate che più calda non si può e con una campagna elettorale in corso, di cui si ha già piene le scatole, l’opinione pubblica italiana è rimasta di stucco per una notizia giunta da oltreoceano. Ovvero, in diverse zone del mondo, tra cui USA, Australia e Nuova Zelanda, si sta diffondendo la tendenza di frequentare locali, ristoranti e pub “pay as you feel”. La locuzione tradotta dall’inglese vuol dire “paga quanto ti senti”. E’ una formula che ripone completa fiducia nei consumatori, in quanto alla base di questa scelta c’è la convivialità e l’unione tra le persone.

Solo in un secondo momento, viene considerato il guadagno. Ovviamente sono locali frequentatissimi ed i clienti hanno manifestato la massima soddisfazione. L’idea è scaturita dalla constatazione che esisteva una forte domanda di persone il cui desiderio era di sentirsi a casa, spendere poco e, soprattutto, pagare secondo le proprie possibilità. Chissà cosa ne pensa Briatore che ha aperto delle pizzerie a cifre esorbitanti, tra i 13 e 60 euro a pizza! Addirittura, se ti trovi con le tasche vuote, mangi e non paghi. Questi locali si stanno diffondendo a macchia d’olio, perché oltre al palato, conquistano il sentimento degli avventori.

Sarà un nuovo modo di fare impresa. Ad oggi infatti il fulcro del sistema economico, piccolo o grande che sia, è stato il profitto ad ogni costo! Il fenomeno ha subito una vera e propria accelerazione, tant’è che si sta diffondendo anche in Europa. Una prospettiva sicuramente allettante per chi vuole risparmiare e per una serie di motivi, non può usufruire di un portafoglio gonfio. Perché, in fin dei conti, negare a dei poveri cristi, già sopraffatti dalle difficoltà quotidiane per cui a mala pena riescono a sbarcare il lunario, una serata conviviale?

Briatore e la pizza del suo “Crazy pizza”

Facendoli uscire dalle proprie abitazioni trasformatesi, data la situazione, in vere e proprie gabbie o peggio, celle. Permettendo quindi, se si ha una famiglia, di scaricare lo stress che si accumula quando si versa in condizioni di disagio. E’ vero, un vecchio adagio popolare recita “senza soldi non si cantano messe”. Ciò sta a significare che i soldi sono talmente importanti tanto che persino il prete, senza denaro, non celebrerà messa. Oppure nel linguaggio comune spesso ci si racconta che “nessuno fa niente per niente”, ad evidenziare che ci si industria per avere comunque un tornaconto, sia esso economico o di altro tipo e che nessuno butta i soldi dalla finestra.

Infine a sottolineare l’infido potere del denaro, vige il detto “i soldi fanno venire la vista a ciechi”. La verità infatti è che coi soldi si può tutto. I detti popolari su una tematica come il denaro, testimoniano la sua importanza non solo nell’economia ma tra tutte le fasce della popolazione. Ora, c’è da dire che un fenomeno come quello summenzionato, se va avanti da un bel po’ vuol dire che i vantaggi per chi gestisce un locale del genere sono stati, finora, superiori alle perdite.

Altrimenti non avrebbero potuto continuare l’attività. Inoltre questa concezione di impresa che concilia umanità e denaro, va presa in considerazione e dovrebbe essere alimentata e diffusa anche qui, in Italia. Il nostro Paese, come si sa, è passato alla storia come “terra di santi, poeti e navigatori”. Delle tre figure, attualmente, non se ne vede nemmeno l’ombra. Abbandonano, invece, i furbi, gli imbroglioni, i lestofanti, i corruttori, i frodatori e i gli evasori, che pur di non mettere mano ai propri cordoni della borsa sono disposti a tutto.

Pensate che in un ipotetico locale del genere pagherebbero secondo quando possono le loro tasche? Giammai: non verserebbero un solo centesimo. Sono abituati a depredare, non a pagare. Attività commerciali siffatte, in Italia il “paga quanto ti senti” non durerebbero nemmeno un mese! 

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