Passi indietro e passi avanti: elezioni ballerine

Nessun programma ma solo caccia grossa all’ultimo voto. Ai politici in campo non interessano i problemi degli italiani, ciò che conta è la poltrona e tutti i mezzi sono buoni pur di raggiungerla. Il resto sono solo sotterfugi, strategie trucchi per strappare consensi. Ma stavolta saranno dolori.

Roma – Non ci sarà più Nello Musumeci nell’elenco dei candidati in vista delle prossime elezioni regionali in Sicilia. Il governatore, intervenuto attraverso un post sul proprio profilo Fb, ha comunicato la scelta assai sofferta. Dopo un passo di lato, un passo indietro, quello definitivo. Dunque niente competizione elettorale per il noto politico militellese: “…Basta con questo interminabile mercato nero dei nomi. Cercatevi un candidato che risponda alle vostre esigenze – afferma Musumeci con un po’ di stizza – Mi rendo conto di essere un presidente scomodo. Torno a fare il militante…”.

Nello Musumeci

Adesso l’arena del Senato l’attende. Il presidente della Regione siciliana ha voluto ringraziare sia Giorgia Meloni che il vecchio amico Ignazio La Russaper il convinto e tenace sostegno” che gli hanno dimostrato fin da subito o almeno da quando si è avvicinato al partito dei “Fratelli Italiani”.

La scelta di Musumeci è arrivata dopo settimane di trattative all’interno del centrodestra per tentare di siglare un’intesa su un candidato governatore comune per le elezioni che si terranno domenica 25 settembre, in concomitanza con quelle politiche. Appare in pool position Stefania Prestigiacomo, sostenuta da Forza Italia e Lega, mentre ancora nicchia FdI disturbata dall’atteggiamento critico che aveva assunto la parlamentare forzista per gli immigrati imbarcati sulla “Sea Watch” e bloccati a Siracusa.

Si fa sentire anche Raffaele Lombardo che con un post su Fb avverte del pericolo che il centrodestra sta correndo con questa continua altalena delle candidature. L’ex presidente invoca maggiore compattezza e lancia Massimo Russo, magistrato ed ex assessore regionale alla Sanità: “…È la figura più rassicurante per affrontare un autunno che si preannuncia più che critico – dice Lombardo – ed in grado di alzare la voce in tutte le sedi per tutelare la Sicilia e perché si apprestino gli strumenti idonei a ridurre il divario tra Nord e Sud…”.

Cosi facendo Lombardo tenta di superare tutti all’ultima curva sfruttando i “distinguo e le perplessità” tra i partiti. Insomma un tecnico con competenze ed esperienza potrebbe spuntarla, anche se con l’asse tra F.I. e Lega sembra più sogno che realtà.

Infatti l’apertura della Lega alla Prestigiacomo agevolerebbe il percorso di Attilio Fontana alla presidenza della regione lombarda. Il gioco è chiuso, anche se Lombardo non molla e rilancia la “proposta decente”. La Meloni nel frattempo, infastidita, riflette se darla vinta a Miccichè, il quale aveva tentato anche di dividere FdI, pur di defenestrare Musumeci ed il suo cerchio magico. Per poi avanzare la candidatura di Stancanelli, rimasto ormeggiato a notevole distanza da Palazzo D’Orleans in balia delle onde. Il centrosinistra siciliano intanto riflette sui 9 punti, posti come condizione al Pd, per rimanere uniti sul nome di Caterina Chinnici.

La sensazione è che i dem siciliani accetteranno ogni proposta, anche la più indigeribile, pur di non fare sfilare i pentastellati. Quest’ultima potrebbe essere l’unica strategia, in effetti, per salvare il partito democratico da ogni difficoltà e mantenere in corsa la candidata dem. Una tela che, in effetti, si sfilerebbe dopo tanti mesi di lavoro e ricami per tessere i fili fragili di una alleanza, che nonostante oggi abbia perso vigore ed entusiasmo, ha consentito comunque di arrivare alle primarie. In ogni caso tutto sembra surreale, irriverente e furbesco verso l’elettorato.

Attilio Fontana

Ci vuole chiarezza. Il clima è instabile, i pontieri al lavoro e presto sarà svelato l’arcano dubbio amletico. Cateno De Luca, intanto, continua la sua corsa nazionale e regionale, presentando i candidati delle sue liste. Si avvicina, intanto, la data per il deposito dei contrassegni di partiti e movimenti, nonché delle liste e candidature.

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