PALERMO – ARRIVA L’ESERCITO IN SICILIA. MUSUMECI: SITUAZIONE DA ALLARME ROSSO.

I continui sbarchi anche di migranti infetti hanno messo a dura prova forze dell'ordine e istituzioni locali che sono al collasso. L'arrivo dell'esercito non sarà risolutivo ma è già qualcosa.

Palermo – Si è spesso detto che quella dell’immigrazione è un’emergenza percepita, non reale, ma adesso sbarchi e Covid 19 hanno creato una miscela esplosiva tanto potente da far ricredere anche chi, fino a prima dell’emergenza sanitaria, era per l’accoglienza senza se e senza ma. Gli hotspot stracolmi e le continue fughe stanno allarmando gli amministratori delle città siciliane di frontiera tanto che anche il ministro degli Interni Luciana Lamorgese ha deciso di rispondere alle pressioni, e alle giustificate critiche, del Governatore Nello Musumeci inviando l’esercito nell’Isola.

Musumeci a Lampedusa

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…Al capo del Viminale – ha dichiarato Musumeci – ho denunciato, ancora una volta, l’insostenibile situazione nell’Isola e la preoccupazione dei sindaci e delle comunità locali la cui esasperazione rischia di creare, specie in alcune zone, tensione e allarme sociale. Ho ricevuto precise garanzie sulla presenza di navi-quarantena lungo le coste siciliane e in prossimità dell’isola di Lampedusa, oltre la presenza di contingenti militari da affiancare alle poche e stremate unità delle forze dell’ordine per evitare il ripetersi di fughe dai Centri di accoglienza. Ormai appare chiaro come in Sicilia la questione migranti sia diventata anche una questione di ordine pubblico e di salute che non può più essere sottovalutata…”.

Lamorgese in Tunisia per chiedere il blocco delle frontiere

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E intanto che si discute sul paradossale e ancora poco chiaro sbarco degli 11 tunisini, arrivati a Lampedusa in pantaloncini, occhiali da sole, sorrisi smaglianti e barboncino al seguito, i centri di accoglienza implodono e le forze dell’ordine, ormai allo stremo, devono fare i conti con le continue fughe di migranti. A quelle di Pozzallo, Lipari e Caltanissetta, si deve aggiungere anche quella della tensostruttura di Porto Empedocle dalla quale, nella giornata di lunedì, sono fuggiti circa 100 migranti. A creare maggiormente disordine sono i migranti di nazionalità tunisina. Lo ha ribadito ancora una volta il sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna che, in occasione della visita effettuata in Tunisia nella giornata di lunedì dal ministro Luciana Lamorgese, ha chiesto al capo del Viminale di addivenire ad un accordo per maggiori controlli alle frontiere:

Il sindaco Ammatuna con il ministro Lamorgese.

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“…Chiedo al ministro – aveva dichiarato Ammatuna – di intensificare i rapporti diplomatici con la Tunisia per i rimpatri e aumentare le forze di polizia attorno all’hotspot, forze di polizia che, come sappiamo, stanno vivendo un momento difficile a causa del Covid 19, ma anche per il fatto di doversi trovare a fare i conti con una tipologia di immigrato, quello di nazionalità tunisina, che è ben diversa da quella che siamo abituati a conoscere, quelli che, per intenderci, scappano dalla fame e dalle guerre…”.

Concetto, questo, che Luciana Lamorgese ha ribadito al Presidente della Repubblica tunisina Kais Said che ha assicurato l’intensificazione dei controlli alle frontiere marittime per contrastare l’attività dei trafficanti di migranti. Al 24 luglio su 11.191 migranti sbarcati in Italia, ben 5.237 sono partiti dalla Tunisia e di questi quasi 4 mila sono cittadini tunisini. Non è la prima volta che Kais Said viene interpellato ma pare che le sue assicurazioni non siano a valse a molto. 

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NIENTE PACE PER LA LIBIA

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