Gli attacchi hacker anche contro i comuni cittadini sono in aumento. Gli strumenti tecnologici con cui conviviamo rischiano di diventare pericolose armi pronte a ritorcersi contro di noi. E creando danni enormi. È possibile difendersi?
Roma – Non si può abbassare la guardia con i tanti rischi che corriamo quando si naviga online tra virus, truffe, violazioni della privacy. Ma esiste una minaccia più infida, perché costruita per passare inosservata. Sono gli stalkerware, software spia che permettono di monitorare la vita online di una persona. Torna attuale il famoso slogan fascista “Tacete, il nemico vi ascolta”, utilizzato anche in epoche successive per mettere in guardia da chi tende le orecchie per carpire segreti.
Questi moderni spioni possono abitare ogni tipo di dispositivo e permettono di rovistare tra chiamate, messaggi, cronologia del browser, social network, fotocamera e localizzazione. È come avere qualcuno dietro la schiena che ti osserva continuamente e controlla ogni tua mossa.
Nelle ultime settimane Kaspersky, azienda russa specializzata in sicurezza informatica, ha diffuso un report sul fenomeno. I numeri sono veramente allarmanti. Nel 2021 i casi certificati sono stati 32.694 ma potrebbero essere addirittura di più. Il numero totale dei Paesi colpiti sono 185. I più vulnerabili si sono mostrati i cittadini della Russia, del Brasile, degli USA e dell’India. Il nostro Paese non poteva mancare alla classifica, con 611 casi di nostri connazionali colpiti.
Siamo tra le vittime preferite. I secondi in Europa, alle spalle della Germania e undicesimi al mondo! La Stampa ha pubblicato un’indagine che mette in relazione chi subisce stalking nella vita reale e chi online. Le vittime di attacchi informatici con stalkerware spesso hanno subito angherie anche nella vita privata.
I software spia non sono utilizzati solo da organizzazioni governative o criminali, ma anche da persone qualunque. Sono numerosi i casi di uomini e donne che sorvegliano i loro partner. Il fenomeno è molto esteso, dunque le autorità istituzionali stanno diffondendo una serie di consigli per evitare agli utenti di cadere nella trappola.
Innanzitutto è necessario proteggere i propri dispositivi con pin, password o metodi simili. C’è poi un trucco per scoprire se si è sotto un attacco stalkerware. Il device colpito tende a surriscaldarsi più di sovente e in tempi rapidi. Questi software consumano molta energia, portando all’aumento della temperatura. Quando ci si accorge di essere spiati bisogna allertare il prima possibile i Carabinieri o la Polizia Postale.
Purtroppo la cronaca ci mostra che truffatori e hacker sembrano stare sempre un passo avanti rispetto alle autorità, riuscendo in un modo o nell’altro a farla franca. Ma ad essere aberrante è il principio alla base di queste diavolerie. Altro che Grande Fratello di orwelliana memoria, che tutto decide e tutto scruta. Oltre ad essere scrutati, spiati, analizzati nei più intimi dettagli, è come stare h24 in una Grande Gabbia, ancora più pericolosa perché invisibile!