Gli scienziati di tutto il mondo stanno studiando nuove difese contro un possibile contrattacco del micidiale virus che ci ha tenuti sotto scacco per più di un anno e che è ancora fra di noi. Le nuove tecnologie ci faranno abbandonare guanti e mascherine in favore di tessuti e indumenti a prova di killer microscopici.
Roma – Poiché non si è tanto sicuri che sia stato debellato l’Attila del nuovo millennio, lo spietato killer Covid-19, ci stiamo industriando per progettare nuovi dispositivi di protezione individuali.
Il nemico sembra neutralizzato grazie al vaccino ma con le possibili varianti sempre in agguato c’è poco da stare allegri. Non c’è che dire: questo Coronavirus è proprio un gran brutto ceffo, uno scellerato furfante. Ma noi mica siamo fessi! Abbiamo allertato tutti i massimi esperti di ogni settore dello scibile umano per arginare il pericolo.
Ad esempio nello scorso mese di aprile a Milano è stata presentata una collezione di indumenti per hotel e centri benessere realizzati in Virkil, un particolare tessuto innovativo che potrebbe respingere anche il Coronavirus grazie alle nano particelle in rame. No, non è fantascienza ma la pura realtà.
Sulla scia di questa iniziativa di successo, un gruppo di studiosi sta pensando a nuovi dispositivi di protezione individuali molto più potenti ed efficaci di mascherine, guanti e gel che, ormai, sono diventati nostri compagni quotidiani.
La cosa strana è che la possibile soluzione è stata quella di volgere lo sguardo al passato: sono stati visionati tutti i dispositivi di protezione utilizzati da quando è nato l’uomo.
Si è iniziato dalla corazza, un indumento protettivo utilizzato per difendere il busto di chi l’indossava. In origine di cuoio, in età classica si era optato per una a forma anatomica chiusa in vita, da cui pendevano strisce di cuoio per difendere il ventre. Qualsiasi tipo di corazza poggiava su un rettangolo di stoffa intorno al corpo, stretto da una cintura di lino o di lana. Sostituita, poi, da una tunica di lino corta senza maniche, stretta in vita con una cintura.
Nell’impero Romano ebbero largo seguito le armature in maglia di ferro ed, in seguito, quelle indossate dai cavalieri tardo-medioevali e rinascimentali.
In estremo oriente spopolavano le corazze lamellari prima di pelle di rinoceronte, poi, in età moderna si sono utilizzati i giubbotti anti proiettili. L’esercito USA ha adottato la Interceptor Body Armor con piastre protettive anti-taglio.
Nel corso dei secoli le corazze sono state costruite con materiali diversi. Si è passati dalla pelle, cuoio, bronzo, acciaio fino ai giorni nostri, in Kevlar Dyneema e materiali ceramici ad alta resistenza.
Tutta questa gamma di corazze ed armature è stata utilizzata in caso di guerre tradizionali. E’ ovvio che andare in giro con un armamentario del genere, oltre che ridicolo e poco pratico, non darebbe risultati contro il perfido e terribile nemico di oggi.
Con l’aiuto di famosi sarti e stilisti si stanno studiando tessuti particolarmente resistenti alle intrusioni esterne, come microbi, batteri e virus. E’ in sperimentazione un particolare tessuto in Luminex, una componente altamente tecnologica che garantisce protezione a chi lavora in condizioni di scarsa visibilità e, quindi, non riesce a vedere da dove entra lo stronzissimo Sars-Cov come caspita si chiama.
Sono, inoltre, anallergici. Dotati anche della protezione aggiuntiva Duraclean, un finissaggio anti-macchia e dell’Hydrofoil, un trattamento idro e oleo repellente a elevate prestazioni contro l’usura dei capi. Infine, sono multifunzionali e ignifughi per aree multirischio e dotati di proprietà antistatica e protettive contro sostanze tossiche.
Per situazioni complesse ad altissimo pericolo si sta pensando a tessuti aramidici per blindature e protezioni, in linea con le più avanzate tecnologie per un perfetto equilibrio tra esigenze di protezione e funzionalità.
Si vocifera che la calzamaglia intera con annessa mascherina con visiera, in materiale che aiuta la traspirazione della pelle e del viso, sta riscuotendo il placet dei massimi esperti.
Al grido di “ora e sempre resistenza” e “chi si estranea dalla lotta è un gran figlio di mignotta” – un cocktail di slogan di sinistra e destra anni ’70 del secolo scorso – avanzeremo spavaldi contro il possibile ritorno del killer. Li mortacci sua…