Informazione martellante e preoccupazioni su tutti i fronti espongono le persone più fragili, in particolare i giovani, ad un malessere psicologico che non ha precedenti nella storia della psicopatologia moderna. Una malattia non riconosciuta che sta dilagando a macchia d’olio su tutto il pianeta.
Roma – Anche l’ansia è diventata ecologica! Con l’avvento dei social ognuno di noi, chi più chi meno, è soggetto ad un bombardamento continuo di notizie, spesso non vere, e pettegolezzi di varia natura fino alle offese vere e proprie e alle contumelie. Ci si trova, consapevolmente o meno, fagocitati nel tritacarne mediatico che mette a rischio il nostro stato emotivo e la salute mentale.
I cambiamenti climatici, i disastri ambientali, la deforestazione, le risorse energetiche in esaurimento, per non parlare degli effetti della guerra in corso, sono tutti argomenti che mettono a dura prova le emozioni, soprattutto dei più giovani. Tant’è che gli esperti hanno parlato di eco-ansia, definita dall’American Psychological Association come un disturbo psico-fisico che corrisponde alla paura cronica della catastrofe ambientale. Condizione che, fino a qualche decennio fa, neppure si sapeva che esistesse e che ora si sta diffondendo a macchia d’olio.
Gli stravolgimenti dovuti ai cambiamenti climatici e ambientali sono ormai sotto gli occhi di tutti e hanno cambiato gli scenari ed il linguaggio. Oggi infatti si parla di solastalgia, locuzione coniata dal docente di Sostenibilità alla Murdoch University nell’Australia occidentale, Glenn Albrecht. Il termine indica la nostalgia di chi trova estraneo a sé stesso il suo territorio, la sua abitazione e l’ambiente circostante, a causa dei mutamenti climatici.
Essendo un fenomeno nuovo l’eco-ansia, pur facendo parte dei disturbi più generici dell’ansia, non è stata riconosciuta a livello ufficiale, né inserita nel manuale diagnostico dei disturbi mentali, il DSM, prontuario utilizzato dai professionisti della salute mentale per definire le proprie diagnosi. DSM è l’acronimo di Diagnostic and Statistical Manual of mental disorders, Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali, attualmente giunto alla quinta edizione pubblicata nel 2013.
Comunque, pur essendo considerato un disturbo, non è una vera e propria patologia per cui bisogna sottoporsi a trattamenti terapeutici. Piuttosto è una risposta fisica e mentale del nostro organismo a una situazione di forte stress. Così come la febbre è un segnale che l’organismo sta cercando di controllare fenomeni anomali, l’eco-ansia è un sintomo di un malessere generalizzato. È diffuso tra tutte le fasce della popolazione, ma i numeri suggeriscono che i soggetti maggiormente sensibili sono i giovani nati tra il 1995 e il 2010. Ovvero la cosiddetta generazione zeta, quella più informata, con tutta la vita davanti, come si dice in questi casi.
Diversi studi hanno evidenziato il pessimismo e la vulnerabilità dei giovani e addirittura dei bambini, soprattutto di fronte all’immobilismo che percepiscono nel modo in cui le istituzioni politiche affrontano il problema. Gli esperti hanno considerato l’eco-ansia come un fattore di stress inevitabile, da cui possono scaturire, però, danni al benessere psicologico dei più giovani. Gli impatti che si possono avere sulla salute mentale hanno molteplici complicazioni a lungo termine.
Uno stato di stimolazione continuo accompagnato da senso di impotenza, ineluttabilità, e catastrofismo può avere conseguenze dannose per le persone. Ne ricordiamo alcune: depressione, rischio suicidario, consumo di sostanze psicoattive, deterioramento delle condizioni di chi è già affetto da problematiche legate alla salute mentale. Situazioni che possono diventare persino invalidanti.
Pensando ai politici che si sono succeduti nel tempo fino a quelli attuali, nazionali e internazionali, si ha la consapevolezza che loro di ansia ecologica non soffriranno mai. Anaffettivi e imperturbabili come si sono dimostrati, se ne sono sempre fottuti del prossimo e continuano a farlo. Sono solo interessati al loro tornaconto e a tenere il loro deretano bene incollato sulle cadreghe del potere!