Lavoro in Italia: 9 italiani su 10 cercano aziende inclusive e sostenibili

La ricerca dell’Osservatorio AxL evidenzia il peso di diversità, inclusione e sostenibilità nelle scelte lavorative. Ambiente positivo, stipendio adeguato e crescita professionale tra le priorità.

Bergamo – In un mercato del lavoro sempre più orientato verso valori etici e responsabilità sociale, il 94% degli italiani considera diversità, inclusione e sostenibilità fattori determinanti nella scelta di un’azienda in cui lavorare o per cambiare impiego. È quanto emerge da una ricerca condotta dall’Osservatorio AxL, divisione di AxL – Agenzia per il Lavoro, tra le principali realtà italiane nel settore del recruiting, su un campione di 4.000 intervistati (56% donne, 43% uomini, età compresa tra 18 e 55 anni, con prevalenza della fascia 25-54 anni).

L’indagine, resa pubblica in vista del 1° maggio, Festa dei Lavoratori, offre uno spaccato delle priorità e delle aspettative dei lavoratori italiani, evidenziando come le aziende debbano adattarsi a un contesto in cui valori come sostenibilità ambientale, sociale e di governance e inclusione non sono più opzionali, ma requisiti fondamentali per attrarre talenti.

La ricerca AxL rivela che il 94% degli intervistati preferisce aziende che adottano pratiche sostenibili in tutte le sue declinazioni: ambientale (riduzione dell’impatto ecologico), sociale (tutela dei diritti dei lavoratori) e di governance (trasparenza e responsabilità aziendale). Allo stesso modo, il 94% considera essenziale che le organizzazioni promuovano politiche di diversity & inclusion (diversità e inclusione), garantendo pari opportunità a prescindere da genere, orientamento sessuale, origine etnica, religione o disabilità.

Un dato preoccupante emerge dall’indagine: il 91% degli intervistati ha percepito, almeno una volta, che una o più caratteristiche personali abbiano influenzato negativamente le proprie opportunità lavorative. Questo sottolinea l’urgenza per le aziende di adottare politiche inclusive non solo come valore etico, ma come strategia per attrarre e trattenere talenti in un mercato competitivo.

Secondo un rapporto del World Economic Forum (2024), le aziende che investono in diversità e inclusione registrano un aumento del 25% nella retention (conservazione) dei dipendenti e una maggiore innovazione, grazie a team eterogenei che favoriscono creatività e problem-solving. In Italia, dove il tasso di disoccupazione giovanile resta sopra il 20% (dati ISTAT, marzo 2025), le imprese che si distinguono per inclusività hanno un vantaggio competitivo nel reclutamento.

La ricerca AxL evidenzia anche il desiderio di crescita professionale e personale dei lavoratori italiani. Tuttavia, solo il 46% del campione svolge un lavoro in linea con il proprio percorso di studi, un dato che riflette la necessità di maggiore allineamento tra formazione accademica e mercato del lavoro.

Per colmare questo divario, l’84% degli intervistati ha investito nella propria formazione, attraverso corsi specifici o autoapprendimento, dimostrando una forte propensione al miglioramento continuo. La formazione continua è cruciale in un contesto globale in cui, secondo il McKinsey Global Institute (2024), il 30% delle competenze richieste oggi sarà obsoleto entro il 2030 a causa dell’automazione e della digitalizzazione.

Sul fronte della mobilità, il 41% è disposto a spostarsi entro 30 km dalla propria abitazione, ma solo l’8% accetterebbe opportunità lavorative all’estero, un dato che potrebbe riflettere sia il forte legame con il territorio sia le barriere linguistiche e culturali.

La carriera resta una priorità per l’88% degli intervistati, ma con un caveat: per il 90%, il successo professionale non deve compromettere la vita privata. Questo equilibrio tra lavoro e vita personale è ormai un elemento non negoziabile per i lavoratori italiani.

L’indagine AxL individua i principali fattori che motivano i lavoratori italiani. Innanzitutto, un ambiente di lavoro positivo (32%): un clima aziendale collaborativo e rispettoso è la priorità assoluta. Quindi viene uno stipendio adeguato (31%): la retribuzione resta un driver fondamentale, soprattutto in un contesto di aumento del costo della vita. Ancora, l’opportunità di crescita professionale (23%): i lavoratori cercano prospettive di sviluppo a lungo termine. Infine, la possibilità di flessibilità oraria e smart working (14%): la possibilità di gestire il proprio tempo è sempre più apprezzata, specialmente dopo l’esperienza della pandemia.

Questi risultati trovano riscontro in studi internazionali, come il Global Workforce Report 2024 di ManpowerGroup, che evidenzia come il work-life balance e la cultura aziendale siano tra i primi criteri di scelta per i candidati, superando spesso l’aspetto puramente economico.

“Sostenibilità e inclusione sono molto importanti per attrarre le persone in cerca di lavoro o che desiderano cambiare quello che già svolgono. Per questo, le aziende, oggi più che mai, devono tenerne conto,” ha dichiarato Lucio Oliveri, Direttore Generale di AxL – Agenzia per il Lavoro. “Come Agenzia del Lavoro ci impegniamo per sensibilizzare le aziende verso i grandi temi sociali e ambientali, e poi lavoriamo in modo deciso per formare le persone affinché possano crescere e migliorare le loro capacità e competenze.”

AxL, che opera in tutta Italia con oltre 50 filiali, si posiziona come partner strategico per le imprese, aiutandole a rispondere alle nuove esigenze del mercato del lavoro. L’agenzia promuove programmi di formazione e iniziative per favorire l’inclusione, come il supporto a categorie svantaggiate e la collaborazione con aziende che adottano pratiche ESG (Environmental, Social, Governance).

I dati dell’Osservatorio AxL confermano una tendenza globale: i lavoratori non cercano solo un impiego, ma un’esperienza lavorativa che rispecchi i loro valori. In Italia, dove la transizione verso modelli di lavoro più flessibili e sostenibili è ancora in corso, le aziende devono accelerare il passo per restare competitive.

Secondo Eurostat (2024), l’Italia è tra i paesi europei con il più alto divario di genere nell’occupazione (tasso di occupazione femminile al 51% contro il 69% maschile), un problema che le politiche di inclusione potrebbero contribuire a ridurre. Inoltre, l’adozione di pratiche sostenibili non è solo un vantaggio per i dipendenti, ma anche per il business: le aziende con forti credenziali ESG registrano un incremento medio del 10% nei ricavi, secondo uno studio di Deloitte (2024).

In vista della Festa dei Lavoratori, la ricerca AxL lancia un messaggio chiaro: il futuro del lavoro in Italia passa attraverso inclusione, sostenibilità e formazione. Le aziende che sapranno rispondere a queste aspettative non solo attireranno i migliori talenti, ma contribuiranno a costruire un mercato del lavoro più equo e resiliente.

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