La sindrome del figlio di mezzo: una fake?

C’è chi lo afferma con tanto di studi e chi, con altrettante carte scientifiche in mano, afferma il contrario. I secondogeniti ribelli e rompiballe? Chissà, anche noi siamo scettici nonostante la serietà di una ricerca scientifica americana. Ci piacerebbe sapere, piuttosto, se i più grandi mostri della storia, per caso, non siano stati figli di mezzo. Sicuramente sono stati figli di una “buona donna”…

Roma _ Una notizia di qualche settimana fa ha destato la nostra attenzione distogliendoci dal martellante bollettino di guerra quotidiano tra Ucraina e Russia. Pare che la Scienza abbia dimostrato che i secondogeniti siano più selvaggi e ribelli. In fondo ce lo raccontavano già le nostre nonne che i secondi nati potevano diventare le “pecore nere” della famiglia. Probabilmente si esagerava ma questa teoria si è protratta nel tempo, fino a giungere ai giorni nostri.

Sembrerebbe dunque che i secondi nati siamo più terribili, più inclini a trasgredire le regole familiari e quelle sociali. L’ordine di nascita sarebbe responsabile dei comportamenti attuali e futuri. Se la consuetudine nell’inquadrare i modi di comportarsi dei propri figli ci racconta che i primogeniti vengono subito investiti di ruoli di responsabilità all’interno della famiglia, è anche vero che i più piccoli sono quelli che manifestano atteggiamenti vivaci, spirito battagliero e indipendente.

Una ricerca del famoso MIT, Massachusetts Institute of Technology, in collaborazione con l’Università della Florida e con la Northwestern University dell’Illinois, ha evidenziato aspetti molto interessanti. Sono emersi alcuni comportamenti con le dovute spiegazioni sui secondogeniti, che risulterebbero più inclini ai cattivi voti a scuola e ad avere problemi con l’autorità costituita.

Secondo gli studiosi la motivazione di questa loro vivacità è dovuta al fatto di sentirsi, in una certa misura, trascurati dai genitori, mentre si è sempre detto che sarebbero i più viziati. Questa sensazione è dovuta al fatto che i primogeniti sono più coinvolti dalla famiglia nell’organizzazione della stessa. Secondo questa interpretazione i secondogeniti non avendo alcun ruolo, sarebbero più liberi dagli schemi.

Inoltre i loro modelli di riferimento da emulare sono proprio i fratelli maggiori che, spesso, sono ancora bambini. Quest’ultimi, invece, hanno avuto come modelli solo i propri genitori coi quali interfacciarsi. Ora come potrebbe essere ripianato questo squilibrio? I ricercatori hanno suggerito di coinvolgerli maggiormente nell’organizzazione e nella gestione familiare, in modo da alleggerire il carico di responsabilità di cui sono investiti i fratelli maggiori nei confronti di quelli più piccoli.

Se per il parere della Scienza i secondogeniti sono destinati a diventare pecore nere, chi ha stabilito che questo sia un aspetto per forza riprovevole? Se essere ribelli assume il significato di non accettare acriticamente lo status quo, di essere in grado di fare scelte libere e indipendenti, di aver un approccio più creativo con la realtà circostante, allora ben venga chi è fuori dagli schemi e si propone di costruire una realtà altra.

Le conclusioni a cui è giunta questa ricerca non è che siano state eclatanti. Indubbiamente rispetto al sentire comune sarà stata suffragata dai dati. Sarebbe interessante scoprire, invece, per pura curiosità, l’ordine di nascita dei tanti satrapi, dittatori ed autocrati che hanno infestato il mondo procurando danni all’umanità. L’ultimo in ordine di tempo, lo Zar Putin. Saranno stati influenzati pure costoro?

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