Il corpo umano è suddiviso in diverse sezioni le quali vengono analizzate durante l’autopsia tramite dissezioni. Le tecniche utilizzate sono diverse e variano a seconda delle lesioni provocate al cadavere da fattori esterni quali, ad esempio, un colpo di pistola o un fendente da arma da taglio. Più avanti la spiegazione di quelle più comuni.
A livello addominale, si usa una tecnica denominata “dissezione a guscio d’uovo” ed è da preferire la rimozione “en masse” (secondo Letulle) ogni qualvolta ci si attende che le lesioni coinvolgano o abbiano estensione trans-diaframmatica (es. ferita da taglio penetrante…).
La rimozione degli “organi in blocco”, in ossequio alla tecnica “En Bloc” secondo Ghon, deve essere considerata di routine quando determinati processi patologici rendono desiderabile preservare l’asse vascolare artero-venoso toraco-addominale o nei casi in cui è necessario valutare le connessioni anatomiche nelle autopsie post-operatorie (colpe mediche). In tutti gli altri casi si può seguire la tecnica di rimozione organo per organo secondo Virchow.
Riguardo il collo si procede secondo la “tecnica di dissezione per piani anatomici” di Adams. Può ritenersi necessaria la rimozione del midollo spinale, vi è l’approccio posteriore, in questo caso il corpo dovrebbe essere messo in posizione prona con dei blocchi sotto le spalle o l’approccio anteriore emivertebrale di KERNOHAN.
La sezione degli arti superiori e inferiori diventa necessaria in tutte quelle autopsie in cui essi siano interessati da lesività specifica (colpa d’arma da fuoco, lesioni d’arma bianca, sinistrosità stradale) ovvero nei delicati casi di accertamento di presunta colpa medica. In genere però bisogna “seguire” tracce esterne VS tracce interne nel caso di morti dovute ad azioni contundenti o da armi da taglio o da fuoco.
Infine vale ricordare che è diffuso ed utile ricorrere prima dell’attività autoptica ad esami strumentali quali ad esempio la TAC (tomografia assiale computerizzata), non in logica sostitutiva, bensì complementare, poiché ciò consentirà a posteriori di rivalutare le immagini e le risultanze dell’autopsia, anche da periti differenti. E’ una esigenza imprescindibile qualora la morte risulti sospetta.
Vi sarete resi conto che ci siamo limitati a una brevissima e sicuramente non esaustiva elencazione di schemi e metodi. Per approfondire ulteriormente sarebbe necessario sviluppare un vero e proprio trattato di anatomia, cioè a dire scrivere centinaia di pagine corredate da figure.
Ci auguriamo possiate, con in mano un atlante anatomico, riuscire a prendere dimestichezza con il problema generale dell’Autopsia, affrontando la lettura di relazioni peritali di medicina legale, in particolare con quelle che hanno a che fare con omicidi o presunti tali.
In rete troverete senz’altro varie relazioni autoptiche collegate a casi giudiziari finiti nel tormentone dei Mass-media, ne suggeriamo alcune facilmente raggiungibili sul web.
Consigliamo altresì alcuni siti di riferimento, e proponiamo:
https://www.penalecontemporaneo.it/upload/Trib_BG_Bossetti.pdf
https://www.ansa.it/documents/1311086246116_Perizia.pdf
http://www.misteriditalia.it/genova/giuliani/atti-giudiziari/AutopsiaGiuliani.pdf
https://www.giurisprudenzapenale.com/wp-content/uploads/2021/04/sentenza-gozzini-brescia.pdf
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