Il Governo sta facendo quello che può nel tentativo di arginare la crisi ma le speculazioni si erano consumate già molto prima della guerra con aumenti repentini del prezzi di elettricità, gas, carburanti e generi di prima necessità. La guerra ha certamente peggiorato la situazione ma gli affari illeciti continuano sotto gli occhi di tutti. Il conflitto bellico diventa una scusa per impoverire tanti e arricchire pochi.
Roma – Braccio di ferro in Consiglio dei Ministri. Il M5s fa sentire la sua voce e chiede chiarezza a Draghi, che respinge al mittente ogni interlocuzione. La richiesta dei grillini era legittima, almeno in apparenza: scorporare la norma sull’inceneritore a Roma da quella sul D.L. aiuti ed energia. Ma il Premier, nonostante alcuni ministri fossero d’accordo, ha mantenuto la norma nella sua interezza. Un errore. E grave.
In ogni caso verrà data una nuova sforbiciata alla benzina e alle bollette, aiuti alle aziende danneggiate dalla guerra e fondi agli enti locali, per evitare il rincaro delle materie prime. Il taglio delle accise sui carburanti, come benzina, diesel e GPL (gas di petrolio liquefatto), andrà avanti fino al prossimo 8 luglio, con una novità che riguarda il metano auto: l’aliquota dell’accise viene azzerata come richiesto anche dalle associazioni del settore. Meglio che niente.
Il Consiglio dei Ministri ha approvato anche un decreto-legge che introduce misure urgenti in materia di accise e IVA sui carburanti. Proprio in considerazione del perdurare degli effetti economici derivanti dall’eccezionale incremento dei prezzi dei prodotti energetici, a decorrere dal 3 maggio 2022 e fino all’8 luglio 2022. Le aliquote di accisa sono rideterminate nelle seguenti misure:
- benzina 478,40 euro per mille litri;
- oli da gas o gasolio usato come carburante 367,40 euro per mille litri;
- gas di petrolio liquefatto (GPL) usati come carburanti 182,61 euro per mille chilogrammi;
- gas naturale usato per autotrazione zero euro per metro cubo e, per lo stesso periodo, l’aliquota IVA applicata è stabilita nella misura del 5%.
È in pratica la terza proroga del taglio delle accise sui carburanti che sarebbe stata in vigore fino al 30 maggio. Originariamente la misura era stata introdotta per un mese, a partire dal 22 marzo. Come avvenuto nel recente passato e, peraltro, come denunciato dal ministro Cingolani si deve fare attenzione alle manovre speculative di ogni tipo e dimensione. Ricordiamo che di speculazioni in tal senso si sta occupando la Procura di Roma e rimaniamo col fiato sospeso in attesa degli esiti giudiziari.
Onde evitare che gli effetti dell’intervento governativo si riducano a poca cosa ed al fine di prevenire il rischio di altre manovre speculative, oltre che per calmierare soprattutto i prezzi alla pompa, il Garante per la sorveglianza dei prezzi si avvarrà anche del supporto della Guardia di Finanza. Presentato dal Governo il cosiddetto “D.L. aiuti”, contenente una serie di misure urgenti in materia di politiche energetiche nazionali, produttività delle imprese e attrazione degli investimenti.
Così arriverà un contributo una tantum di 200 euro per dipendenti, lavoratori autonomi e pensionati fino a 35mila euro di reddito. Il decreto vale 14 miliardi di euro, più del doppio di quanto preventivato fino alla vigilia, con misure molto ampie che spaziano dalla proroga del taglio delle accise sui carburanti all’allungamento dei termini per accedere al Super bonus, fino agli aiuti alle imprese più colpite dal conflitto bellico.
In particolare viene confermato, con rullo di tamburi, l’estensione del Bonus sociale energia elettrica e gas al terzo trimestre 2022, il rafforzamento dei crediti d’imposta per energia elettrica e gas in favore delle imprese, il riconoscimento di un credito d’imposta del 28% per l’acquisto di gasolio da parte degli autotrasportatori con veicoli euro 5 o superiori sopra le 7,5 tonnellate, nonché il Super bonus del 110% fino al 31 dicembre 2022 per gli edifici unifamiliari, a condizione che al 30 settembre sia stato effettuato almeno il 30% dell’intervento.
Per le imprese, invece, vengono riconosciute ulteriori agevolazioni per le garanzie sui prestiti, in modo da potere fronteggiare esigenze di liquidità riconducibili alla crisi bellica. Stesso riconoscimento anche per le PMI agricole che abbiano registrato nel 2022 un incremento dei costi per energia, carburanti o materie prime. Previsto un fondo da 200 milioni di euro per il sostegno alle imprese danneggiate dalla crisi.