L’Erario si fa sempre più stringente specie per quanto attiene l’evasione. Nonostante i grandi evasori non temano affatto le armi spuntate del Fisco, che rimane forte con i deboli e debole con i forti, come si dice. Entra in funzione il Portale nazionale del Sommerso dove potranno entrare tutti gli organi di vigilanza per il controllo delle risultanze onde predisporre controlli e verifiche da cui il contribuente dovrà difendersi.
Roma – Tutti nel mirino del Fisco: contribuenti sul piede di guerra. Nel pacchetto antievasione, inserito nella bozza del nuovo decreto Pnrr, ha trovato posto anche l’anticipo al 30 giugno della doppia sanzione per chi non accetta i pagamenti con il Pos. Inoltre, come sottolineato dal ministro del Lavoro, Andrea Orlando, debutta il Portale nazionale del Sommerso.
Dalla bozza entrata in Cdm sembra rinviato ad altra data il rilancio della lotteria degli scontrini con vincite istantanee. Pochi gli esoneri dall’obbligo di fattura elettronica, infatti è tramontata l’ipotesi iniziale di estendere l’e-fattura a tutte le partite Iva incluse quelle in regime di Flat tax, così si è deciso di escludere fino al 2024 dal nuovo obbligo digitale le micro-partite Iva con ricavi o compensi fino a 25mila euro.
Si tratta di circa 900 contribuenti Iva tra ditte, autonomi e professionisti che per altri due anni potranno utilizzare il regime forfettario con la fattura solo “cartacea”. Nelle intenzioni dell’esecutivo l’estensione dell’obbligo scatterà dal 1° luglio, spaccando a metà il 2022 che sarà quindi contraddistinto da fatture cartacee e fatture elettroniche.
Anche per questo non è del tutto esclusa a priori un’ulteriore riflessione in fase di limatura finale del decreto, spostando il debutto al 2023. La logica, almeno, lo imporrebbe. Oltre ai contribuenti forfettari l’obbligo dell’e-fattura debutta anche per le associazioni sportive dilettantistiche e per gli enti del Terzo settore con proventi da attività commerciali fino a 65mila euro.
In questo modo l’amministrazione finanziaria disporrebbe di tutte le operazioni verso i privati e, almeno secondo le intenzioni, avrebbe più possibilità di individuare i possibili buchi neri dell’evasione con consenso, che è la forma più insidiosa perché si realizza quando chi acquista un bene o servizio acconsente che il venditore o il prestatore non documenti nulla al Fisco, spesso proponendo uno sconto sulla prestazione o servizio. Insomma una presunzione da verificare ma che non dà certezze sul dolo. In ogni caso i dolori non sono finiti in quanto, ritornando al contrasto del sommerso, il decreto Pnrr punta ad anticipare le sanzioni per il Pos.
La decorrenza non sarà dal 1° gennaio 2023 ma dal 30 giugno 2022. Da quel giorno commercianti, esercenti e professionisti che non accetteranno i pagamenti con carta elettronica da parte dei loro clienti sono potenzialmente esposti al rischio di una sanzione amministrativa pecuniaria di 30 euro aumentata del 4% del valore della transazione. Una misura dal valore soprattutto simbolico per spingere i pagamenti digitali e ridurre contestualmente quelli in contante, per il quale il limite è stato ristabilito, per tutto il 2022, a 1.999,99 euro dalla conversione del Milleproroghe.
Resta però difficile immaginare che un cliente perda tempo nel denunciare un pagamento negato con moneta elettronica. Nella logica di mettere a sistema le informazioni, il decreto Pnrr prevede anche un terzo pilastro nella strategia antievasione. Infatti per combattere il fenomeno del lavoro nero viene istituito un Portale nazionale del Sommerso (Pns) che sarà gestito dall’Ispettorato nazionale del Lavoro.
Al suo interno confluiranno tutte le risultanze dell’attività di vigilanza svolta dall’Ispettorato nazionale del lavoro, dal personale ispettivo dell’Inps, dell’Inail, della Guardia di Finanza e dei Carabinieri in relazione appunto alle violazioni sul lavoro sommerso. Ma non solo, nel sistema entreranno anche le informazioni su verbali, provvedimenti emessi ed eventuali contenziosi connessi.
L’ottica è quella di semplificare e rendere immediatamente disponibili i dati per programmare in modo più coordinato le ispezioni. Continua, in tal modo, la fine della privacy per essere pian piano un libro aperto da sfogliare per verificare presunte anomalie e violazioni da cui difendersi.