Il partito di Grillo ha perso e continua a perdere pezzi. Dunque che senso ha ricostituire un nuovo Movimento che si poggia su vecchie fondamenta? Infatti Conte prende tempo e non solo sul doppio mandato. A riprova di questo a Roma ritorna in pista la Raggi, il che è tutto dire a proposito di novità.
Roma – Per il Neo-Movimento grillino si preannunciano pifferi e tamburi ma anche grande voglia di cambiamento. In molti però pensano che si tratti solo di un bel colpo di maquillage ma dentro casa tutto rimarrà com’era. Nel logo forse comparirà la data del 2050, anno della neutralità climatica ed è probabile qualche modifica grafica.
Il leader in pectore del M5S nuove versione, Giuseppe Conte, ne ha annunciato l’avvento lasciandosi andare anche a qualche prospettiva: Bisogna lavorare per offrire un progetto di società da qui al 2050 ed avere la capacità di decifrare e declinare gli anni a venire”.
Ma ci sono problemi più concreti. Molto più concreti come, ad esempio, il mantenimento della poltrona che non fa dormire sonni tranquilli a decine di deputati e senatori pentastellati che, di fatto, poco o nulla hanno fatto per meritarsi la riconferma. Oppure perché verranno spazzati via dalla famosa riduzione dei seggi voluta proprio dai grillini. Poi c’è la questione del doppio mandato e qui cascherà l’asino per l’intero Movimento.
Conte, in questo frangente, prende tempo ed avverte che non sarà competenza statutaria stabilire o meno il limite del mandato parlamentare. Resta il fatto che è proprio questo il vero problema che fa discutere e preoccupare gli onorevoli di Grillo, pronti a sciogliere le file.
Infatti c’è un vero e proprio spartiacque tra chi è alla prima esperienza e si attende che la regola vigente nel Movimento venga rispettata, mentre gli altri si aspettano garanzie di permanenza. Come si risolverà la diatriba?
Conte in realtà potrebbe optare per una soluzione di compromesso, cioè quella di procedere su alcune deroghe di merito ma in ogni caso la partita sarà lunga.
Soltanto che gli eletti si aspettano che l’ex premier prenda una decisione al più presto e, proprio per questo, sperano in un’assemblea che chiarisca l’equivoco e tanti altri aspetti ancora poco chiari. Ma al momento l’unica riunione in agenda è quella con il ministro Stefano Patuanelli per un confronto sulle riforme e sul Recovery.
Se ne parlerà, comunque, subito dopo l’approvazione dello Statuto, in quanto da quel momento verrà riscritto il codice etico ed i vari regolamenti che si renderanno necessari per la gestione del partito.
Comunque stiano le cose la presentazione del nuovo statuto e della carta dei valori dovrebbe arrivare alla fine della prossima settimana. Cioè quando saranno pervenuti tutti i dati degli iscritti.
In sostanza all’ex premier serve ancora un po’ di tempo per definire il programma che punta ad attrarre anche i voti dei moderati e non solo, dunque, a recuperare i consensi perduti negli ultimi anni. E negli ultimi mesi. Peraltro anche la nuova sede del Movimento non è ancora pronta.
I lavori continuano alla grande e c’è entusiasmo ed interesse per ciò che potrà apportare “l’uomo nuovo al comando” nonostante la nave pentastellata sia rimasta per troppo tempo ormeggiata in porti che hanno provocato falle, espulsioni, ribellioni ed insurrezioni. Quando non veri e propri ammutinamenti, tanto per rimanere in argomento.
Particolare attesa nei gruppi parlamentari, i quali attendono le mosse dell’ex Presidente del Consiglio che verrà legittimato attraverso l’elezione su una nuova piattaforma.
Giuseppe Conte, ad ogni buon conto, pare abbia parlato con tutti ma in realtà nessuno si è sentito realmente coinvolto in prima persona nel nuovo progetto. Per lo meno è questo ciò che dicono i grillini che si sono sentiti trascurati o esclusi dal futuro capo “carismatico“.
Ma al di là della composizione della nuova segreteria, l’obiettivo dell’ex premier è di costituire un organismo ampio che non scontenti nessuno. I pentastellati avvertono gli alleati che non verranno meno agli impegni presi per la lotta alla corruzione e sulla riforma della prescrizione.
Peraltro gli stessi grillini hanno espresso grande soddisfazione per la previsione di inserire nella Costituzione le norme in favore della tutela ambientale e per il voto favorevole della Camera sulla proposta di legge che allarga anche alla fascia d’età 18-25 anni la platea dei cittadini chiamati a esprimere il proprio voto per il Senato.
Il M5S perde pezzi ormai da troppo tempo e non è detto che non continuerà a perderne. Di questo passo fare un partito solo apparentemente nuovo non porterà a nulla. Certamente nessun vantaggio in ordine di consensi. A meno che non spunti qualche sorpresa.