ROMA – 5 STELLE CON L’ACQUA ALLA GOLA. NESSUNO LANCIA UN SALVAGENTE.

In un movimento in cui parlare di soldi era considerato un tabù, oggi per i 5 Stelle parlare di moneta è all'ordine del giorno, più nel male che nel bene. L'ennesimo scandalo si abbatte ai sui transfughi che si difendono a spada tratta.

Roma – Ormai si naviga a vista nel Movimento 5 Stelle. Pare con l’acqua alla gola, infatti, un movimento che sembrava avere solide basi ancorate all’indennità auto-ridotta, nessuna alleanza ed apertura dell’Italia con l’apriscatole. Infatti il Paese è stato sventrato e ripulito di tutte le sue migliori energie. Nessuno dei tre capisaldi è stato onorato. Anzi proprio queste tre regole hanno registrato le più aspre discussioni. Così tra licenziamenti, dimissioni ed espulsioni, si è arrivati a polemizzare anche per una parte dell’indennità restituita dai vertici, che sovrintendono il neo-partito, ad alcuni esponenti regionali liguri dei Grillini. Cose da non credere. Dopo che la tesoreria nazionale dei Pentastellati ha riconosciuto, in due tranche, circa 48.000 euro bonificati ad un comitato elettorale, esplode una polemica che sicuramente ai “Grillo boys” non è piaciuta. Come dargli torto, siamo alle solite.

Soldi, sempre soldi, solo soldi…

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Mai una gioia” e una buona notizia. Sempre questione di soldi, di incomprensioni e di divorzi. Così a separazione avvenuta lo scontro si infittisce di nuove verità. Ognuno dei contendenti spiattella la propria versione. Anche qui nulla di nuovo sotto il sole. La vicenda riguarda la consigliera regionale ed ex esponente del Movimento 5 Stelle Alice Salvatore, candidata attualmente con una sua lista, “Il Buonsenso” (ma che cos’è uno scherzo?) alla presidenza della Regione Liguria. Sembra una “telenovela” ma vi garantiamo che il finale si conoscerà subito. Tranne che la vicenda, come sembra, non finirà in Tribunale. Comunque ci saremo e vi racconteremo puntuali come sempre.

Chi è il regista?

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A gennaio – quando la Salvatore era ancora candidata designata dal M5S in Regione – dal fondo delle restituzioni gestito dai consiglieri regionali M5S sarebbe partito un bonifico di circa 10mila euro verso un Comitato presieduto da Salvatore e Marco De Ferrari, altro consigliere ligure che poi seguirà la collega Alice dopo la rottura con i 5 Stelle. Ad aprile, malignano diverse rumors, sarebbe partito un altro bonifico, questa volta di 38.480 euro, verso un altro conto, intestato sempre a lei, la deputata regionale. A chi le chiede spiegazioni, la consigliera regionale risponde con una dichiarazione vergata dalla stessa interessata, affermando, peraltro, di aver ricevuto indicazioni da parte dello staff che gestisce le rendicontazioni grilline. Insomma tutto a posto. E niente in ordine.

Alice Salvatore.

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A maggio la Salvatore, dopo l’accordo siglato tra M5S e Pd per le regionali, decide di lasciare il Movimento e di correre con una sua lista. Questa la vicenda ricostruita. Ma non è finita purtroppo. Subito dopo, infatti, il caso fa insorgere attivisti ed eletti locali che, all’unisono determinati ed infastiditi, attaccano:

“…Perché le è stato consentito di riprendersi i soldi? Cosa accadrebbe se tutti i fuoriusciti decidessero di fare altrettanto? E’ un precedente pericoloso…”.

Secondo la comune logica non accadrebbe proprio nulla, solo perché non è un atto dovuto. Comunque la drammaticità della storia ha una sua liturgia, che bisogna rispettare. Però si dimentica un elemento importante, il tempo. Il periodo dei bonifici è antecedente all’accordo politico stipulato a maggio. Pertanto sembra tutto incastrarsi per trarne qualsiasi valutazione. Ma come nelle migliori “soap opera” la vicenda che sembrava conclusa subisce un colpo di scena. Infatti Salvatore Alice fornisce la sua versione dei fatti e promette querele:

 

Cattive frequentazioni, ormai.

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“…Fermi tutti e guai a chi non mi credesottolinea la ex grillina piuttosto incazzata – perché quei soldi non li abbiamo richiesti… Ci è stato detto di usarli come M5S. Sono tutti rimborsi per le spese fatte negli anni su tutto il territorio ligure, a cui né i colleghi regionali né i parlamentari liguri avevano partecipato. Siccome dal gennaio 2017 il M5S aveva deciso che tutti i consiglieri regionali avrebbero potuto trattenere per sé una quota più alta di quanto io e il collega Marco De Ferrari trattenevamo ad uso personale, per nostra scelta, ci è stato detto di utilizzare l’eccedenza relativa a quelle annualità per spese politiche, poiché guardando il tirendiconto.it si erano accorti che io e il collega De Ferrari avevamo restituito oltre il 60% delle donazioni complessive di tutto il gruppo pur essendo sei i consiglieri regionali…”.

Concludendo, come nelle migliori fiction, l’ex esponente del comico Grillo lancia una frecciatina avvelenata ai colleghi e compagni di un tempo:

Marco De Ferrari

“…Bisognerebbe anche chiedere loro come mai il consigliere Tosi spenda oltre mille euro in rimborsi chilometrici – rilancia Salvatore – al mese con un coefficiente Aci da 0,35 euro al chilometro, o perché Melis, altro esponente grillino, non versi la quota di 300 euro a Rousseau e come, questi ultimi, mai abbiano restituito così poco negli anni. Considerato, peraltro, che la loro attività politica è stata minore e mai distribuita su tutto il territorio regionale rispetto a quanto abbiamo sempre fatto io e il collega De Ferrari…”. Soldi, solo soldi e ancora soldi. E che siete dannati.

Il marchese del Grillo.

Nel momento culminante del finale travolgente, ecco “colpo di scena“. Affondando il coltello nella piaga purulenta Alice Salvatore ricorda ai più di non avere alcun dubbio né perplessità nell’abbandonare un Movimento di furbetti! Contenta lei. Comunque rimaniamo connessi perché la vicenda non è finita. Gli scandali, in casa Five Stars, continuano. Eccome. 

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