Pronti 160mila posti di lavoro con il Bauhaus

Gli edifici producono il 40% del consumo energetico ed il 36% delle sue emissioni di gas. Per questi motivi il nuovo progetto mira a ristrutturare oltre 35 milioni di edifici ed a creare circa 160mila nuovi posti di lavoro. Un’opportunità da non perdere per tantissimi giovani qualificati in cerca di un’occupazione sicura.

Roma – Un nuovo modo di intendere gli spazi. La Commissione Europea ha varato “il Nuovo Bauhaus”. Il termine fu coniato nel 1919 ad intendere una nuova scuola d’arte. Sta a significare “casa del costruire” ed intendeva mettere in relazione paritaria maestri e allievi. Con questo progetto si intende affrontare le esigenze spaziali e ambientali europee in maniera transdisciplinare per affrontare le nuove criticità: crisi climatica, guerra, pandemia, catastrofi naturale e crescita delle disuguaglianze sociali.

E’ stato stimato che gli edifici producono il 40% del consumo energetico ed il 36% delle sue emissioni di gas. Per questi motivi il nuovo progetto mira a ristrutturare oltre 35 milioni di edifici ed a creare circa 160mila posti di lavoro. L’obiettivo ultimo è la creazione di un movimento culturale paneuropeo per riunire l’architettura, la progettazione, le arti e la scienza, tenendo presente la sicurezza dei cittadini dalle catastrofi naturali e climatiche e l’inclusione dei cittadini con mobilità ridotta o disabilità. Un progetto da attuarsi rispettando le peculiarità nazionali di ogni singolo Paese.

Tuttavia, per quanto affascinante possa essere un progetto del genere, manca chiarezza sui finanziamenti da destinare ad esso. Si vedrà! Un altro aspetto interessante è la lotta alla povertà energetica e la tutela degli strati sociali più vulnerabili e l’uso di materiali adottati con tecniche innovative nell’edilizia. Inoltre, potrebbe essere agevolata la transizione digitale col miglioramento della connettività, perché la digitalizzazione è uno strumento di valorizzazione di tutto il patrimonio culturale europeo.

Per la realizzazione del progetto Il Parlamento europeo intende creare un marchio del nuovo Bauhaus, in sinergia coi portatori di interessi attinenti. Sembra necessario creare una banca dati, aggiornata con periodicità, pubblica, digitale e accessibile che raccolga i progetti e gli atti del nuovo Bauhaus europeo. Ora per troppo tempo siamo stati abituati allo scorrere di fiumi di parole che disperdono il loro corso nel nulla e nell’assenza di risultati. Troppi decisori politici si sono dimostrati essere solo “chiacchere e distintivo”, manifestando alla fine mancanza di consistenza e nullità nei fatti.

O, come recita un antico adagio della cultura contadina: “Le chiacchiere non riempiono lo stomaco” ad indicare che è solo col sudore della fronte che si porta la pagnotta a casa, non con le parole. Sulla carta è un progetto affascinante ed intrigante, ma sarà mai messo in pratica? Soprattutto, una volta stanziati i fondi, si riuscirà controllare le fameliche fauci dei corruttori di professione, del malaffare e della criminalità organizzata, diffusa, ormai, in tutta Europa?

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