In tempi d’elezioni ogni politico è partito. Di testa

La classe dirigente è in fibrillazione per le prossime elezioni e sembra non vedere altro mentre gli italiano se la passano sempre peggio. Nei corridoi si vocifera di scissioni e nuovi partiti alle porte. Ma i nomi restano sempre quelli. I “vizietti” pure.

Roma – L’argomento è uno solo. Può cadere il mondo ma quando si approssima l’apertura delle urne non c’è trippa per gatti. Il centro-sinistra, imprigionato nel cosiddetto “campo largo”, dovrà presto ridefinire i propri confini e alleggerirsi di alcuni alleati diventati pesanti. Calenda e Renzi si sono rifiutati di aderire alla proposta di Letta finché il Pd rimarrà impantanato nell’alleanza con il M5s. Proprio i grillini stanno attraversando un periodo tormentato, infatti ci sono tappe cruciali da superare per la loro sopravvivenza.

mario draghi premier
Ma cosa mi tocca vedere..?

L’attesa è per le comunicazioni del premier il 21 giugno, che comportano una risoluzione delPparlamento per dire sì o no all’indirizzo politico sulla posizione italiana circa la guerra in Ucraina e la cessione di armi. Ma giugno sarà il vero spartiacque dei pentastellati per via del ricorso pendente davanti ai giudici di Napoli sulla seconda votazione per il nuovo statuto del M5s che ha portato alla presidenza di Conte.

Sulla richiesta di sospensione delle ultime votazioni il giudice del Tribunale di Napoli ha “…trattenuto la causa in decisione…”. L’udienza davanti al giudice Loredana Ferrara è durata due ore. Sul tavolo il ricorso presentato da un gruppo di iscritti al M5s contro la decisione dei giudici napoletani, che hanno ritenuto legittimo lo statuto che ha portato alla carica di presidente del Movimento grillino l’ex premier.

dino giarrusso iena movimento
L’ultimo (per ora) a lasciare il movimento è stata l’ex iena Dino Giarrusso

Giornate roventi che potrebbero segnare l’avvio di una frantumazione definitiva. Molti grillini aspettano con ansia la decisione dei magistrati, considerata da alcuni una vera e propria barriera per il futuro del movimento, alla quale si guarda con un certo timore. Se venisse bocciata la posizione sostenuta dai grillini si tornerebbe al punto di partenza. Secondo altri un vero cataclisma. Ma non tutti sperano che si sani il conflitto interno.

Questo scenario potrebbe avere conseguenze telluriche catastrofiche. Molti si augurano che succeda per potere fare un ulteriore passo in avanti, poiché il movimento secondo alcuni si troverebbe già in “coma farmacologico”. Sul dopo però ancora nessuno si pronuncia. Anche se c’è chi prefigura la possibilità che separandosi le strade Conte possa creare un suo movimento. In ogni caso i sondaggi hanno testato al 10% anche un eventuale partito targato Di Maio. Ma queste sono per ora mere fantasie.

giuseppe conte presidente movimento cinque stelle m5s
Il prossimo a fondare un partito potresti essere tu!

Chissà se è ormai solo un ricordo la competizione elettorale del 2018, che ha visto contrapposti Pd e M5s, per poi vederli dopo l’esperienza giallo-verde nello stesso governo pronti a tramare future alleanze. Furbate politiche che lasciano tanti dubbi e che in passato hanno visto consumarsi anche la leadership di Zingaretti. Letta poi ha fatto il resto.

In ogni caso, e come al solito, la Sicilia si candida come laboratorio politico. È proprio nell’isola che le due coalizioni stanno mettendo alla prova la loro tenuta. Vedremo come andrà alle amministrative. Pd e M5s sperimentano forse per la prima volta le primarie insieme. Insomma, non esattamente il campo largo che Letta predica in vista delle politiche dell’anno prossimo. Nel centrodestra invece è proprio la scelta del candidato governatore che mantiene alto il livello di tensione fra i leader.

vignetta saitra voto di scambio
In fondo sempre di biglietti si tratta…

In entrambi gli schieramenti c’è molta agitazione. L’isola, passata negli anni dai “61 collegi a 0” per la Casa delle Libertà guidata da Berlusconi al voto in massa per il M5s nel 2018, potrebbe essere luogo di sperimentazione di nuove coalizioni e chissà, forse, anche di clamorose rotture. Intanto fa scalpore l’arresto a pochi giorni dal voto di un candidato di Forza Italia insieme ad altri due presunti complici, che dovranno rispondere dell’accusa di voto di scambio elettorale politico-mafioso. La solita, triste solfa. Che tristezza.

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email
Stampa