Una droga per pulire come Spic&Span

Il Gbl, di libera vendita anche on line in alcuni Paesi europei, pare sia un detersivo straordinario in grado di pulire argenteria, pavimenti e le carrozzerie delle auto. I lavaggisti non lo conoscono ma evidentemente la droga dello stupro pare sia una mano santa se usata al posto dei comuni saponi molto più economici.

Roma – Se ne riparlerà a febbraio quando si aprirà il processo a carico di Claudia Rivelli, 71 anni, attrice di fotoromanzi, sorella della più famosa Ornella Muti. Detenzione e spaccio di roga sono le accuse contestate all’attrice dal Pm Mario Pesci che dopo l’arresto della donna aveva chiesto per lei i domiciliari.

Claudia Rivelli con la sorella Ornella Muti, nome d’arte

Il Gip Valentina Valentini, invece, ha convalidato l’arresto ma ha ritenuto di lasciare a piede libero l’attrice che ha scelto il rito ordinario su consiglio dell’ex marito Paolo Leone, noto avvocato e figlio di Giovanni Leone, già presidente della Repubblica.

I fatti, per come sono accaduti, lascerebbero perplesso anche il più navigato degli investigatori. La Polaria di Fiumicino, da mesi, stava indagando su un traffico internazionale di Gbl, la nota droga detta dello stupro che obnubila il cervello cancellando la memoria.

Uno stupefacente di libera vendita, anche on line, in alcuni Paesi europei come l’Olanda e che si trova sotto forma liquida o in compresse. Il 25 agosto scorso gli agenti della polizia di frontiera avevano “seguito” tre pacchi sospetti che erano arrivati allo scalo romano con un aereo proveniente dal nord Europa.

I tre pacchi contenevano flaconi con circa un litro di Gbl in totale. Il primo pacco pare fosse destinato destinato all’attore Ciro Di Maio, poi arrestato. La seconda confezione sarebbe stata consegnata presso l’abitazione di Ilse Renate Krause, la defunta madre delle sorelle Rivelli morta a 91 anni il 16 ottobre dell’anno scorso.

La Polaria di Fiumicino

Da qui un altro corriere, ignaro come il primo al riguardo del contenuto del pacco, prendeva in carico la confezione e la portava all’indirizzo dell’appartamento di Claudia Rivelli, in via della Camilluccia. Gli uomini della polizia di Stato, subito dopo, suonavano al campanello di casa Rivelli e facevano irruzione all’interno dell’immobile il 15 settembre scorso.

Nell’abitazione dell’attrice, a suo dire piuttosto sorpresa, gli agenti avrebbero scoperto un’altra bottiglia da un litro di Gbl pronta per essere spedita a Londra presso il domicilio del figlio Giovanni che risiede nella capitale britannica.

Pare che a seguito della perquisizione sia saltata fuori un’altra confezione della medesima droga (la cui detenzione e uso aveva inguaiato anche il noto imprenditore Alberto Genovese ora ai domiciliari presso una struttura di disintossicazione) riposta in uno stipite della cucina:

I famosi fotoromanzi con Claudia Rivelli

”… La uso per pulire gli oggetti d’argento – avrebbe risposto candidamente la Rivelli ai poliziotti – quella che stavo spedendo a mio figlio serviva per pulire la sua auto…E’ stata mia madre a scoprire questi detersivi. Non sapevo si trattasse di droga, per me è una specie di acquaragia. Me l’ha fatta scoprire mia madre, che la utilizzava da vari anni: prima di morire aveva chiesto a mio figlio di ordinarla su internet, ma invece di un flacone ne sono arrivati due. Ha pagato lui, io non sono pratica…”.

Nonostante queste giustificazioni la donna è stata tradotta presso il tribunale ordinario di piazzale Clodio per la convalida dell’arresto:

”…Ci vuole dire che usava la droga per fare le pulizie di casa?...”, ha chiesto all’indagata il Gip Valentini che poi ha convalidato l’arresto:”…Per me era un detergente come altri – avrebbe risposto Rivelli – altrimenti una madre, sapendo che era droga, non l’avrebbe spedito al figlio. E il mio non fa uso di stupefacenti“.

Nonostante il Pm avesse chiesto la detenzione domiciliare il Gip ha ritenuto di denunciare a piede libero l’attrice stante l’assenza di precedenti penali, l’improbabilità di reiterazione del reato e pericolo di fuga. La droga dello stupro (il Gamma Butirrolattone parente stretto del più noto Ghb, Acido y-idrossibutirrico) è uno stupefacente in grado di annullare la memoria breve dunque può essere utilizzato per violenze sessuali le cui vittime non ricordano di averle subite.

La sostanza chimica è incolore e miscibile in acqua. Mischiata con liquori e cocktail è praticamente non rilevabile al gusto, solo leggermente acido, o all’olfatto:”…Agisce rapidamente e la sua presenza nel sangue è di breve durata – conferma Gianni Giuli, direttore del Dipartimento dipendenze patologiche di Camerino – cosi come nelle urine. Infatti non è facile individuarlo…”.

Comunque stiano le cose una volta si usavano il Sidol per l’argenteria e i comuni detergenti per auto reperibili al supermercato. Evidentemente i tempi cambiano, il caro Spic&Span è ormai solo un vecchio ricordo.

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