Troppo successo nella vita: ti ammazzo

Una certa concezione della vita e del ruolo della donna nella società hanno portato l’insegnante di matematica a massacrare la moglie a calci, pugni e coltellate. La vittima era un’aprezzata docente universitaria, amatissima dai suoi studenti e tenuta in alta considerazione dai vertici accademici inglesi. Una donan di grande intelligenza al servizio della cultura anche come scrittrice e critica letteraria.

Bagnolo Mella – Uccisa dal marito invidioso del suo successo accademico? E’ incredibile eppure le prime risultanze investigative indurrebbero a pensare che Ersoy Ertan, 48 anni, insegnante di matematica di origini turco-siriane, abbia ucciso la moglie Antonella Castelvedere, 52 anni, docente di Scienze sociali ed Umanistiche presso l’università di Suffolk, in Inghilterra, perché non sopportava più le sue continue affermazioni in campo professionale.

Antonella Castelvedere, la vittima (Foto Ansa)

Il gravissimo fatto di sangue è accaduto lo scorso 1 giugno a Colchester, città fondata dalla Roma imperiale nella contea del Sussex, ad est di Londra da cui dista un’ora e mezza di autostrada. In Wickham Road, al civico 73, la professoressa Castelvedere aveva acquistato una casa nel 2016 dopo 25 anni trascorsi nel Regno Unito.

La vittima, cittadina britannica, era originaria di Bagnolo Mella, in provincia di Brescia, dove tornava raramente e dove vivono la madre Mina, il padre Spartaco ed il fratello Ferruccio. La docente universitaria, otto anni fa, aveva conosciuto Ersoy, di origini turche ma naturalizzato in Gran Bretagna, che aveva sposato e da cui ha avuto una figlia.

Specie negli ultimi tempi i due pare non andassero più d’accordo tanto che la donna si sarebbe confidata con la madre alla quale avrebbe riferito di non farcela più con quell’uomo prepotente e geloso che non le dava più tregua. I litigi, dunque, si sarebbero fatti sempre più frequenti e violenti e alla base degli scontri domestici ci sarebbe stata la presunta eccessiva emancipazione della donna che Ersoy Ertan non era più disposto a tollerare. Ma non solo.

La villetta di Wickham Road dove si è consumato il delitto

L’uomo, ormai psicologicamente compromesso, era in realtà invidioso dei successi professionali della moglie che anche l’ateneo inglese le riconosceva pubblicando in rete elogi e lodi per quella docente italiana tanto brava e amatissima dai suoi studenti. Nella mattinata dell’1 giugno scorso, intorno alle 11.30, l’ultimo violento alterco. Il marito della donna avrebbe iniziato ad insultarla ed a colpirla con calci e pugni.

Poi nelle sue mani sarebbe apparso un coltello da cucina con il quale avrebbe assestato diversi fendenti alla moglie, colpendola più volte in maniera cosi brutale da ferirsi ad una mano. Poi Ertan sarebbe uscito dall’austera villetta di Wickham Road mentre polizia e soccorsi accorrevano in zona forse allertati dai vicini di casa.

Quando polizia e sanitari sono entrati nell’abitazione Antonella era ancora viva ma le manovre di rianimazione non riuscivano tanto che la professoressa spirava sul pavimento del salotto in un lago di sangue. L’uomo veniva catturato, trasportato in ospedale per le medicazioni dunque trasferito in carcere con l’accusa di omicidio volontario aggravato.

La prestigiosa sede universitaria dove lavorava la vittima

La figlia di 6 anni pare fosse in un’altra stanza dunque non avrebbe assistito alla lite fra genitori e all’uccisione della madre per mano del papà impazzito. Subito dopo la bambina è stata affidata ad una struttura protetta per minori.

Ad avvisare la famiglia della morte di Antonella, prima delle autorità britanniche, sarebbe stata una collega dell’università di Suffolk con la quale la vittima aveva un rapporto stretto e che pare avesse ricevuto anche delle confidenze intime sui rapporti tesi con il marito che mal sopportava le gratificazioni di una moglie disponibile e per nulla sottomessa.

Il presunto assassino è stato rinchiuso in carcere e dovrà rispondere di omicidio volontario aggravato

Sulle prime la polizia aveva ipotizzato una rapina finita male ma subito dopo, con indagini più approfondite condotte dall’ispettore Antony Alcock, gli inquirenti addivenivano alla conclusione di un omicidio maturato nell’ambito familiare. Appena avranno in mano il nulla osta, la madre ed il fratello della vittima torneranno a Bagnolo Mella per le esequie e le ceneri della donna verranno tumulate nella tomba di famiglia:

Il vice sindaco di Bagnolo Mella, Cristina Almici, amica della famiglia Castelvedere affranta dal dolore

”…Antonella era una persona di spessore, una mente brillante, una donna che aveva saputo farsi largo nella vita – dice Cristina Almici, vice sindaco di Bagnolo – la conoscevo bene perché è coetanea di mia sorella. Già ai tempi della scuola dimostrava un’intelligenza superiore alla media… La famiglia è molto conosciuta in paese: il papà Spartaco è stato direttore del locale Consorzio Agrario…”.

Ferruccio Castelvedere e la madre Mina hanno chiesto l’affidamento della nipote.

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