La riduzione dello stress nelle aziende causa una diminuzione dei costi economici. E’ quanto risulta da una ricerca inglese del national institut for Health and Clinical Excellence (NICE), l’istituto nazionale per la Salute e l’Eccellenza Clinica in Gran Bretagna.
Sembra la scoperta dell’acqua calda: adesso abbiamo le prove scientifiche che la riduzione dello stress nelle aziende abbatte i costi economici. Lo dicevano già i nostri nonni che bisognava prendere la vita senza porsi troppe preoccupazioni, invitando a vivere con leggerezza: senza stress, appunto. Ora pare che se manager e imprenditori accantonassero atteggiamenti rigidi e autoritari e offrissero più gratificazioni ai propri dipendenti, si potrebbero addirittura risparmiare migliaia di euro.
Il suggerimento ci giunge dal NICE, l’Istituto nazionale per la salute e l’eccellenza clinica, che in uno studio ha messo in luce come ogni anno nel Regno Unito si sperperino più o meno 13 milioni di giorni lavorativi per lo stress. Questo aspetto comporta esosi costi per le aziende.
Il NICE ha stimato che, tra riduzione della produttività e costi per la sostituzione dei dipendenti in malattia, ogni anno la perdita complessiva per aziende e servizio sanitario si aggirerebbe attorno ai 31 miliardi di euro. Dati, senza dubbio, eclatanti, da cui scaturisce che il management, spesso, mostra una forte carenza di progettualità sinergica e di strategia aziendale.
La principale responsabilità sembra imputabile ai dirigenti, a cui viene quindi consigliato di gratificare i quadri intermedi e le maestranze, offrendo feedback positivi, flessibilità sul lavoro e concessione di giorni di ferie in premio. Inoltre si potrebbe investire in corsi di formazione e in assistenza ai dipendenti per agevolare il loro avanzamento di carriera. In questo modo, i costi aziendali potrebbero diminuire persino di un terzo.
Con questa strategia, facendo un calcolo approssimativo, secondo il NICE un’azienda di 1000 dipendenti potrebbe risparmiare circa 278 mila euro in un anno. A tal proposito, il professore Cary Cooper, esperto in psicologia del lavoro presso la Lancaster University, evidenzia: “non bisogna sottovalutare l’importanza di dire bravo ad un dipendente. In realtà, invece, succede che è più facile per un lavoratore ricevere una disapprovazione per un errore commesso, che una lode per un obiettivo raggiunto”.
Ci sono due corollari curiosi da mettere in risalto. Il primo è che i dati della ricerca riguardano la realtà aziendale del Regno Unito, nazione nota per il proverbiale sense of humor. Una peculiarità che contribuisce molto alla riduzione dello stress: se la si possiede, perché non utilizzarla anche nelle relazioni aziendali? Il secondo aspetto è più pragmatico: poiché è stato dimostrato, con dati alla mano, che lo stress ha un costo per le imprese, ci si augura che, almeno per risparmiare denaro, esse attuino strategie per migliorare le relazioni umane aziendali. Farebbe bene alla salute e al conto in banca.