Si tratta di ragazzi con il cervello in tilt che si riprendono con il telefonino durante le loro esibizioni sui binari del treno, meglio se in prossimità di un convoglio in corsa. Cosi facendo i loro video finiscono sul web e diventano virali. Mentre il balordo di turno diventa famoso. Poveri genitori.
Roma – Il salto del treno, il pericoloso “gioco” degli adolescenti. Una notizia di qualche settimana fa ha sconvolto la sensibilità dell’opinione pubblica. Alla stazione ferroviaria di Assisi due ragazzi stavano svolgendo un gioco mortale: il salto della corda sui binari. Uno lo ha ripetuto il più a lungo possibile, evitando solo all’ultimo momento l’arrivo del treno. Mentre l’altro compare ha ripreso la scena facendola girare sui social. Scontato che diventasse virale! Non è la prima volta che ragazzi compiono gesta ardite pur di apparire in qualche video, con cui fare gli spacconi con gli amici. Il fenomeno si sta diffondendo a macchia d’olio a livello globale.
Soprattutto negli USA ed in Inghilterra. I ragazzi di Assisi hanno continuato le loro “mirabilie”, nonostante i rimbrotti delle poche persone che gironzolavano ancora per la stazione, vista l’ora tarda: le ore 23,00. Gli inviti a smettere non hanno sortito alcun effetto e quindi si è deciso di avvisare la polizia. L’Ufficio Controllo del Territorio del commissariato ha immediatamente attivato le sue forze operative. Una volta giunti sul posto sono riusciti a rintracciare i due ardimentosi ragazzi, fermandoli prima del transito del treno.
I ragazzi, svelti di gamba, alla vista delle Forze dell’ordine, sono schizzati via, riuscendo a seminarle. Nel frattempo è stata informata la polizia ferroviaria, che a sua volta ha trasmesso la comunicazione al capotreno. Tutta la zona è stata perlustrata per evitare possibili disgrazie. Alla fine di questa sorta di ricognizione, grazie al controllo degli agenti di polizia, il treno è transitato con sicurezza. I ragazzi, vista la malaparata, nelle ore seguenti, si sono tenuti lontani dall’area delle loro “gesta”.
Questa volta la cosiddetta “challenge” (letteralmente sfida) non ha mietuto vittime, con tutti i relativi drammi che, purtroppo, conosciamo. E’ da un po’ di tempo che, grazie allo sviluppo vertiginoso dei social network, si sono sviluppate queste sfide mortali. Ne ricordiamo un paio: Planking challenge, ovvero sdraiarsi in posti sempre più inconsueti. Il centro di un incrocio stradale, la ringhiera di una scala e qualsiasi posto non adatto a sdraiarsi; Blackout challenge, gioco del soffocamento. Consiste nel filmarsi mentre ci si provoca un’asfissia temporanea.
Si dice che si prova piacere e ci si sente euforici. Questa sida è talmente pericolosa che si sono allertati i medici e il sistema sanitario. La mancanza di ossigeno può produrre danni irreparabili al cervello e, nei casi peggiori, avere conseguenze fatali. Purtroppo di sfide di questo tipo ce ne sono tante. L’aspetto più triste ed angoscioso è che dei ragazzini sono disposti a tutto pur di apparire in un video sui social, anche a rischiare la vita. Perché solo in questo modo, nella loro contorta mente, esistono. Che mostri abbiamo generato!