ROMA – GLI IRREGOLARI NON ENTRANO. NON VANIFICHEREMO I NOSTRI SACRIFICI.

Almeno a parole il Premier si è reso conto della situazione esplosiva degli sbarchi e del tentativo di vanificare gli sforzi compiuti per contenere la pandemia. Adesso Conte dovrebbe passare ai fatti e operare maggior rigore con i clandestini specie se contagiati.

Roma – Conte affronta, in un incontro con la stampa e sulla legalità, alcune problematiche cruciali che è necessario approfondire con determinazione al fine di non annullare tutti gli sforzi che sono stati fatti in termini di sicurezza. Sui migranti infatti, il Presidente del Consiglio, è stato chiaro:

“…Non possiamo tollerare che si entri in Italia in modo irregolare – dice Conte – e che i risultati dei sacrifici, compiuti per contenere la diffusione del Covid, siano vanificati da quei migranti che tentano di sfuggire alla sorveglianza sanitaria. Su questo dobbiamo essere duri e inflessibili…Bisogna continuare ad andare in questa direzione, infatti stiamo collaborando con le autorità tunisine. Quella è la strada. Io stesso, afferma il Premier, ho scritto al presidente tunisino una lettera e sono contento che abbia fatto visita ai porti per rafforzare la sorveglianza costiera. Dobbiamo contrastare i traffici e l’incremento degli utili da parte dei gruppi criminali che alimentano questi traffici illeciti…”.

Sbarchi in maniera autonoma
Sbarchi che avvengono ormai in maniera autonoma

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Intanto a Lampedusa gli arrivi di migranti proseguono. Nella notte si sono succeduti otto sbarchi per un totale di 200 persone. Alcune imbarcazioni sono approdate autonomamente mentre altre hanno avuto bisogno dell’aiuto della Guardia Costiera. Nel centro di accoglienza si trovano adesso 1050 stranieri, a fronte di una capienza di dieci volte inferiore. Certamente in questo momento di fase acuta non si può permettere che la comunità internazionale sia esposta ad ulteriori pericoli non controllabili. Sarebbe un suicidio collettivo. Solo rafforzando i controlli si potrà infondee serenità ed assistenza a chi è colpito dal virus, compresi i migranti.

La bellissima Lampedusa sempre più obiettivo di sbarchi indiscriminati.

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“…Continueremo a raccomandare e a fare in modo che siano rispettate quelle minime regole precauzionali per contrastare la diffusione del Covidha sottolineato ancora Conte –utilizzare la mascherina anche d’estate è doveroso, perché è un atteggiamento responsabile…I giovani hanno scoperto che dal punto di vista anche statistico sono meno colpiti dalle conseguenze negative della malattia. Ma attenzione perché loro possono trasmetterla ai loro genitori e ai loro nonni. Quindi anche da parte dei giovani occorre un atteggiamento responsabile…”.

Mascherine sempre.

Il Presidente del Consiglio a tutto campo ricorda l’aiuto dell’UE:“…Adesso abbiamo nuove risorse dall’Europa, – conclude l’avvocato – anche quella è una grande opportunità per l’Italia. La comunità nazionale deve vivere quella prospettiva con grande senso di responsabilità. Tocca a noi soprattutto realizzare le premesse perché si possa veramente cambiare l’Italia...Le risorse sono cospicue, non dovremo disperderle ma dirigerle verso progetti di investimento che riguardino in particolare la scuola, l’università e la ricerca…”.

La precarietà dell'edilizia scolastica
La precarietà dell’edilizia scolastica

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“…Anche la mafia ha dei connotati di invisibilità, si nasconde come il virus. E’ pervasiva, come il virus. Ha un impatto altrettanto negativo sul piano economico. Ci sono tante similitudini. Siamo diventati esperti del Covid 19, dobbiamo diventare anche esperti di criminalità organizzata per poterla combattere – ha continuato ancora Conte – lo Stato deve fare la sua parte in termini di repressione, deve rafforzare l’efficacia della risposta. Lo stiamo facendo: soprattutto in queste terre la mafia ha espresso una capacità di fuoco e di penetrazione che io stesso non pensavo. Nel foggiano abbiamo rafforzato la presenza delle forze dell’ordine con oltre 100 unità aggiuntive ma non è solo un problema di efficacia sul piano repressivo, dobbiamo lavorare tutti per creare delle opportunità…”.

Il ministro di Grazie Giustizia Alfonso Bonafede

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Però la vicenda tra il ministro Alfonso Bonafede ed il magistrato Nino Di Matteo continua a rimanere “imbarazzante” per un governo che, continuando a sbandierare l’importanza della legalità e della riforma della giustizia, ha perso molta credibilità per le numerose vicende rimaste opache. A dir poco.

ROMA – RIFORMA DEL FISCO IN PRIMA LINEA. PER RIPARTIRE DAVVERO.

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