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QUANDO SARA’ DOMANI?

C’è chi se lo sta chiedendo con sempre maggiore nervosismo e insistenza. L’esercito di invisibili, senza sussistenza, non rimarrà di certo a stomaco vuoto. Gli italiani vogliono chiarezza. Alla verità hanno rinunciato.

La situazione di colpevole silenzio sul protrarsi delle restrizioni mette a dura prova i nervi degli italiani. La popolazione ha risposto all’unisono alle prescrizioni del Governo e degli enti locali ma sino a quando, senza notizie ufficiali, potremo rimanere ai domiciliari? Le prime intemperanze le abbiamo viste con qualche furto nei supermercati e con alcuni scalmanati che tentavano di distruggere le vetrine di una banca gridando di essere rimasti senza soldi. Stessa cosa per altri casi di violenza alle strutture di ristoranti cinesi e negozi. Nelle manovre economiche varate dal premier Conte non tutte le categorie di lavoratori sono rientrate tra quelle che godranno di sostegno e aiuto. In Italia ci sono migliaia di occupati in nero, migliaia di uomini e donne che si arrangiano alla giornata e migliaia di disoccupati che non percepiscono il reddito di cittadinanza per svariati motivi. Un esercito di invisibili che, a stomaco vuoto e in preda a nervosismo per la clausura forzata, rischiano di diventare una bomba appena innescata. Se si pensa che decine di migliaia di persone (fra queste chissà quanti immigrati clandestini) per sopravvivere hanno esercitato lavori saltuari, mal retribuiti e mai censiti presso gli enti amministrativi e previdenziali, è verosimile attendersi un’escalation di violenze dopo quasi un mese di fermo totale di dettaglianti e piccoli commercianti sconosciuti al Fisco.

Lunghe file e furti nei supermercati.

E che dire di posteggiatori abusivi, lavavetri, vucumprà, venditori ambulanti di false griffe ma anche microcriminali come borseggiatori, scippatori e piccoli truffatori? Gente che vive sì ai limiti della società civile ma che, spesso, con i proventi illeciti mantengono intere famiglie che fra qualche giorno, se non oggi, reclameranno cibo e sussistenza. Se nessuno si interesserà seriamente di loro la situazione, già tesa di grosso, rischia di degenerare e allora saranno dolori. Le prime avvisaglie non fanno ben sperare ma occorre, adesso, correre ai ripari senza attendere l’irreparabile. Com’è stato con il virus e con mille altre cose che, nel passato, hanno reso la vita impossibile agli italiani. Dalle istituzioni la gente a casa si attende chiarezza, non conferenze stampa in notturna o post su Facebook che certo non leggono tutti. Vogliamo sapere ancora per quanto tempo dovremo rimanere seduti. Cosi, tanto per farci un’idea sul domani. Tra una dormita sul divano e due passi in garage, per chi ce l’ha. Europa e non Europa. Tra la conta dei morti e dei guariti. Quando potremo rivedere la luce del sole con tutte le precauzioni possibili?

Roma: balordi in azione all’Eur.
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