PATERNO’ – IN TRE BRUCIANO VIVO UN CANE E LO FINISCONO A PIETRATE

Il grave episodio di maltrattamento e uccisione di animali d'affezione ha scosso l'opinione pubblica locale mentre la polizia municipale sta lavorando per identificare i due adulti ed il bambino che si sarebbero resi protagonisti della drammatica vicenda.

Paternò – Due adulti ed un ragazzino di 10 anni hanno cercato di bruciarlo vivo cospargendolo di gasolio. Quando il molossoide di 3 anni si è gettato in un ruscello per spegnersi le fiamme di dosso i due uomini lo hanno finito a pietrate.

Il povero cane ucciso barbaramente.

Dopo aver constatato che il povero randagio non si muoveva più i tre balordi si sono allontanati come se nulla fosse accaduto. Qualcuno però aveva filmato la scena con un cellulare provocando la fuga dei tre individui. Il grave episodio è accaduto nei giorni scorsi alla periferia di Paternò, grosso centro agricolo in provincia di Catania. L’animale, soccorso da volontari, è praticamente giunto cadavere in un pronto soccorso veterinario:

Massimo Anicito

“…Un signore grande, uno più giovane, un ragazzino, hanno tirato una grossa pietra a un cane che fuggiva mentre aveva il corpo che bruciava – ha raccontato Massimo Anicito, presidente del gruppo animalista Cani randagi il cane si era gettato in un ruscelletto e lì gli hanno gettato un grosso masso in testa…Era ustionato, la mascella spaccata, un buco in testa…”. Un professionista ha messo una taglia di qualche migliaio di euro sulle testa dei responsabili del vile episodio di uccisione di animali d’affezione:

La polizia locale ha controllato le telecamere di zona per tentare di identificare i tre individui.

“…Nelle campagne di Paternò un cane è stato barbaramente ucciso – ha scritto il primo cittadino Nino Naso sul suo profilo Fb – la polizia municipale farà l’impossibile per individuare i responsabili di un gesto vile e vigliacco come questo. Come sindaco sono molto amareggiato per ciò che è accaduto e condanno fortemente ciò che è successo. Questo vuol dire che vi sono ancora persone, nel 2020, capaci di gesti di estrema crudeltà. Non ci fermeremo. Indagheremo come Comune finché i responsabili non saranno assicurati alla giustizia...”.

Il sindaco Nino Naso.

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