Non c’è legalità senza giustizia sociale. Solidarietà dalla fondazione Caponnetto ai lavoratori GKN licenziati con una mail

L’azienda ha dato il benservito ai dipendenti adducendo a scusa lo scarso dinamismo del mercato automobilistico italiano. I sindacati parlano di assoluta insensibilità verso i lavoratori e chiedono l’intervento del governo. Il ministro del Lavoro Andrea Orlando: “Modalità inaccettabili”. Enrico Letta: “La norma sullo sblocco va cambiata”


Firenze – “…La Toscana non deve lasciare soli quei lavoratori. La loro battaglia è la battaglia di tutti noi...”. Questo l’imperativo dell’appello lanciato dai già presidenti della Regione Toscana Vanino Chiti, Claudio Martini e Enrico Rossi a favore dei 422 licenziati della Gkn e dei loro colleghi dell’indotto produttivo.


Un appello che questa mattina aveva raggiunto le 8.141 adesioni con l’obbiettivo delle 10.000 poi raggiunte.
Fra queste firme anche quella di Salvatore Calleri, presidente della Fondazione Antonino Caponnetto che ha sottoscritto l’appello con una motivazione forte e chiara:


“...In un momento difficile come questo, foriero di grandi cambiamenti – ha detto Calleri si deve dare sostegno pieno ai lavoratori della Gkn, non ci può essere legalità senza giustizia sociale, per questo ho firmato l’appello proposto dai presidenti Chiti, Martini e Rossi…”

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