Natale ai domiciliari per l’ex ginecologo accusato di violenza sessuale aggravata

La difesa aveva chiesto la revoca degli arresti domiciliari mentre la Procura aveva avanzato istanza per il trasferimento in carcere. Il tribunale del capoluogo pugliese ha deciso di mantenere la restrizione domiciliare per l’ex specialista che si è avvalso della facoltà di non rispondere. La vicenda era nota anche ad altri medici che non avrebbero segnalato i fatti all’Ordine professionale.

BARI – Tutti sapevano ma nessuno denunciava. Anche due colleghi del dottor Giovanni Miniello, 68 anni, il ginecologo che avrebbe curato il Papilloma virus con rapporti sessuali, sapevano delle presunte pratiche sessuali “terapeutiche” nei riguardi di numerose pazienti ma non avrebbero segnalato i fatti all’ordine dei Medici e bene si sarebbero guardati dal querelare il professionista.

Giovanni Miniello

E mentre le denunce di donne che avrebbero subito lo stesso trattamento a base di rapporti intimi si moltiplicano, il ginecologo barese si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al Gip Angelo Salerno. Nel frattempo l’avvocato Roberto Eustachio Sisto, difensore del professionista, ha avanzato istanza di scarcerazione al tribunale del Riesame poiché Miniello non potrebbe reiterare il reato attesa la cancellazione dell’albo dell’Ordine dei medici e a seguito della chiusura del suo studio, con successivo licenziamento della segretaria.

Di contro la Procura, a sua volta, ha depositato la richiesta di inasprimento della pena detentiva da scontare in carcere. Il tribunale del Riesame, invece, ha deciso di mantenere i domiciliari per l’ex medico dunque Miniello trascorrerà le festività natalizie ristretto in casa.

Miniello con il difensore Roberto Eustachio Sisto

La delicata questione giudiziaria, ancora in fase istruttoria, si basa sulle dichiarazioni rese dalle prime due donne, rispettivamente di 36 e 26 anni, che avrebbero riferito dei rapporti sessuali, dei preliminari, delle foto scattate dall’ex medico e delle argomentazioni che il sanitario poneva loro per convincerle a concedersi senza inibizioni e protezioni.

A queste denunce se ne sarebbero aggiunte delle altre, dopo la puntata de Le Iene che hanno “smascherato” le strane terapie di Miniello, riferite a presunti episodi di abusi subiti molti mesi prima rispetto allo scandalo andato in onda su Italia 1.

Le querele tardive, presentate dopo che le ragazze avrebbero capito la gravità dei fatti di cui erano rimasti vittime e dopo essersi confrontate con le amiche, non sono state prese in considerazione dal Gip che ha ritenuto evidente l’assenza di una situazione di imminente pericolo per l’incolumità delle presunte vittime.

Grave rimane il fatto che le ex pazienti di Miniello si siano rivolte ad altri medici riferendo loro quanto accaduto senza che i camici bianchi, a loro volta al corrente dei fatti contestati, non abbiano mosso un dito contro il collega limitandosi a criticarlo:

”…Nei suoi confronti non era mai stata presentata alcuna segnalazione all’Ordine dei medici – ha confermato il presidente Filippo Anelliquello che sta emergendo dall’inchiesta non era immaginabile e impressiona anche il fatto che la vicenda abbia coinvolto alcune specializzande…”.

In effetti la storia dei rapporti sessuali sarebbe andata avanti per anni coinvolgendo anche alcune studentesse di Medicina che si sarebbero concesse al medico per paura di rovinare la loro carriera. Sino al novembre del 2019 nessuna di queste avrebbe mai denunciato all’autorità giudiziaria le presunte violenze patite. Il 3 dicembre scorso Miniello è stato ascoltato dal Gip ma non ha aperto bocca.

Filippo Anelli – OdM di Bari

I Pm Larissa Catella e Grazia Errede, il procuratore Roberto Rossi e l’aggiunto Giuseppe Maralfa avevano chiesto per lui il carcere e hanno reiterato la richiesta davanti al Tribunale del Riesame che però ha disposto per il proseguo delle detenzione domiciliare.

Le accuse degli inquirenti contro le pratiche sessuali di Miniello per curare alcune gravi malattie ginecologiche trovano riscontro nelle affermazioni del professor Vincenzo D’Addario, docente associato presso l’ateneo di Bari:

”… L’esame ginecologico non prevede la visita routinaria della mammella, di solito si fa su richiesta della paziente – dice il docente di Fisiopatologia della Riproduzione umana – il controllo per verificare la presenza di Papilloma virus si effettua nella zona perianale e non all’interno e con penetrazione…Le domande sulle preferenze delle donne nell’attività sessuale non hanno attinenza con la diagnosi dell’Hpv, Human papilloma virus…”.

Vincenzo D’Addario

Dunque Miniello sarebbe andato ben oltre le pratiche mediche abusando delle sue pazienti a cui però, aveva ribadito a caldo l’ex ginecologo, non avrebbe mai usato violenza sessuale. Questo aspetto verrà chiarito probabilmente durante il processo perché se violenza non c’è stata verrebbe da pensare che le pazienti del medico fossero tutte consenzienti durante i presunti abusi sessuali, ma non sembrerebbe affatto cosi attese le condizioni psicologiche delle vittime soggiogate alla volontà dell’indagato.

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