Il contrabbando di vaccini è un affare che frutta molti soldi e che bisogna stroncare aumentando la distribuzione puntuale del siero. Gli inquirenti accerteranno anche la buona fede delle case farmaceutiche scovando complici e basisti.
Milano – Vaccini uguale denaro. E denaro a palate per misteriosi “intermediari”, veri mercanti, che continuano ad offrire a Paesi europei e Regioni italiane i preziosi flaconcini anti Covid senza coinvolgere le case produttrici. O con la connivenza di queste ultime?
Ultimi potenziali clienti conosciuti (ma nel frattempo se ne sarebbero aggiunti altri) il console onorario della Namibia Petter Johannessen (con un’offerta di milioni di dosi di AstraZeneca) e un’azienda svizzera, che hanno contattato la Regione Lombardia offrendo cospicui rifornimenti.
Dopo aver respinto la proposta, il presidente della Regione, Attilio Fontana e l’assessore al Welfare, Letizia Moratti, hanno depositato l’elenco delle aziende che li avrebbero contattati a tale proposito presso la procura di Milano.
Oltre ai nomi già citati tra i documenti consegnati ci sarebbe anche la eXor Sa, che ufficialmente si occupa di materiale ortopedico, con sede in Canton Ticino, alla cui direzione figura il milanese Paolo Balossi. La eXor Sa è già “famosa” in Svizzera a causa di un’indagine riguardante una presunta fornitura di mascherine pagate e mai arrivate a destinazione. Insomma una ditta “seria”.
Si è già parlato di questo inquietante e proficuo mercato parallelo dei vaccini e più di un’indagine è stata aperta con ipotesi di frode in commercio.
Le proposte sono giunte alla Aria Spa, centro di acquisti regionale, nonché all’assessorato alla sanità, allo stesso Fontana e a Giulio Gallera, ex assessore al momento consigliere.
Già il 19 febbraio scorso Letizia Moratti aveva scritto all’ex commissario per l’emergenza Covid Domenico Arcuri, segnalando il problema e confermando che la Lombardia non intende rivolgersi a nessuno di questi intermediari favorendo il mercato parallelo.
Alla luce di quanto emerso finora, si spera che le indagini possano allargarsi a macchia d’olio in maniera tale da smascherare definitivamente chi si cela dietro questo business che ingrassa alle spalle di chi subisce l’emergenza Covid. Compresi i complici che si nascondono negli uffici della pubblica amministrazione e che in qualche caso avrebbero fatto da basisti.
Rimane la domanda più importante: come fanno questi intermediari ad entrare in possesso di forniture vaccinali in cosi grande quantità? Sono vaccini originali? E, se è così, com’è possibile? Nel caso si trattasse di vaccini “originali” le case farmaceutiche non sarebbero coobbligate in solido?
Pfizer e AstraZeneca dovrebbero a loro volta cercare di capire come possa avvenire questa “strana” compravendita, ne va anche della loro immagine e serietà. Magari dovrebbero anche cercare di rifornire i Paesi in modo più efficiente e meno burocratico, così da affossare il contrabbando. Sempreché non abbiano responsabilità in merito.
Sappiamo che gli speculatori si trovano in ogni campo, ma a tutto c’è un limite. Questa volta la linea di demarcazione è stata ampiamente superata.
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